10 cose da fare e vedere a Pozzuoli

Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Pozzuoli in 1, 2 o 3 giorni.

pozzuoli

Pozzuoli ĆØ un’affascinante cittadina della provincia di Napoli che si affaccia nel suo bel golfo, nell’area dei Campi Flegrei. Pozzuoli ĆØ stata molto importante durante le epoche greche e romane, e la sua storia ĆØ ancora ben visibile in ogni angolo della cittĆ . Conosciuta molto probabilmente anche per il singolare fenomeno del bradisismo, l’attivitĆ  vulcanica che, in base alla pressione esercitata dai gas sotterranei, fa aumentare e diminuire l’altezza della cittĆ  rispetto al livello del mare.

Anche se a tratti il pensiero ĆØ terrificante, la sensazione di stare seduti su una pentola a pressione non si avverte per niente in questa cittĆ , in cui la natura sembra aver voluto utilizzare i colori piĆ¹ belli della sua tavolozza per disegnarne il paesaggio. E’ facile immaginare gruppi di centurioni che, armati di spade ed elmi, raggiungono l’Anfiteatro Flavio prima dell’inizio degli spettacoli che si svolgevano al suo interno, o sentire la caciara dei venditori romani con le loro botteghe aperte nel mercato del “macellum”, il cosiddetto Tempio di Serapide. A sostenere la sensazione di dĆ©jĆ  vu, contribuisce la vista da alcuni angoli di Pozzuoli del Rione Terra, l’acropoli di Pozzuoli, il primo nucleo abitativo del paese abitato fin dal II secolo a.C. un vero scrigno d’arte che conserva tra le sue mura e nei suoi sotterranei tutta la storia di Pozzuoli, dai greci ai romani, fino ai giorni nostri.

Una cittĆ  ricca di storia, bellezze naturali e luoghi assolutamente unici. Ecco le 10 cose da fare e vedere assolutamente durante una visita a Pozzuoli.

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Il Rione Terra di Pozzuoli

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Il Rione Terra ĆØ il borgo antico della cittĆ  di Pozzuoli, la parte piĆ¹ vecchia dove sorse il primo abitato del paese situato su un colle a 33 metri sul livello del mare per padroneggiare tutti i pericoli di un tempo. Parliamo di un luogo con una storia plurimillenaria che ha raggiunto il massimo splendore in epoca romana, ma le sue origini sono molto ma molto piĆ¹ antiche.

Fonti storiche ci raccontano che qui sorgeva il primo porto dei Greci di Cuma, trasformato nel piĆ¹ grande porto di Roma nella successiva epoca romana. Fu proprio da questo momento che la cittĆ  cominciĆ² a stratificarsi, e le epoche successive hanno costruito su quello che esisteva un tempo. L’esempio maggiore lo si ritrova nel duomo di Pozzuoli, costruito in epoca spagnola sulle mura dell’antico Tempio di Augusto, che a sua volta ingloba un altro edificio risalente al 194 a.C. ovvero il Capitolium dedicato alla triade capitolina.

Questi secoli di storia sono cominciati a venire in luce nel 1964 quando il duomo fu vittima di un incendio. Dal 1970 poi, a causa dei fenomeni legati al bradisismo, gli abitanti di questo rione furono costretti a lasciare le proprie case per mettersi al sicuro. Da allora il Rione Terra non ĆØ stato piĆ¹ abitato e proprio grazie a una serie di lavori di ripristino che ebbero luogo, fu portato alla luce e inaugurato nel 2014, un sito archeologico ampio piĆ¹ di 4000 mq.

Oggi, grazie a questo percorso archeologico sotterraneo ĆØ possibile compiere un vero e proprio viaggio nei secoli, attraversando e scoprendo le meraviglie di questa antica colonia romana. Il viaggio inizia proprio sotto la rocca di tufo del Rione Terra e conduce il visitatore alla scoperta di affascinanti edifici, antichi forni con ancora le macine intatte dove veniva lavorato il pane, vecchie botteghe, antichi magazzini e tante altre meraviglie. Il tutto ĆØ accompagnato da un percorso audio visivo che rende la visita ancora piĆ¹ suggestiva.

Il Rione Terra ĆØ visitabile solo il sabato, la domenica e i giorni festiviĀ  dalle 9:00 alle 12:00 e dalle 13:30 alle 16:30.

N.B. La biglietteria chiude mezzā€™ora prima
Per le prenotazioni telefonare ai seguenti numeri 081 19936286 ā€“ 19936287.

ā‚¬ 5,00 biglietto intero;
ā‚¬ 2,50 per gruppi di almeno 15 persone; per i giovani tra i 18 e i 25 anni e per i docenti delle scuole statali.

Tempio di Serapide a Pozzuoli

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Il Tempio di Serapide non ĆØ un tempio! E’ vero che ha delle colonne romane e che al centro dell’area sembra esserci un piccolo altarino, ma fidatevi, non ĆØ un tempio.

Tempio di Serapide a Pozzuoli
Tempio di Serapide a Pozzuoli

E’ in realtĆ  un “macellum”, l’antico mercato puteolano all’interno del quale, durante gli scavi, fu trovata un statua del dio Serapide che indusse gli esperti ad una cattiva interpretazione dell’utilizzo della struttura. Il Tempio di Serapide ĆØ anche il “misuratore” dell’attivitĆ  bradisismica di Pozzuoli. La base del tempio, infatti, ĆØ collegata con dei sotterranei naturali al mare: quando il bradisismo si trova in fase passiva, la cittĆ  scende leggermente sotto il livello del mare, e la pavimentazione del tempio scompare sotto diversi centimetri d’acqua, rendendo il Tempio di Serapide ancora piĆ¹ bello.

Anfiteatro Flavio di Pozzuoli

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L’Anfiteatro Flavio fu voluto dall’Imperatore Vespasiano e al suo interno si svolgevano spettacoli teatrali, concerti musicali e l’immancabile lotta dei gladiatori.

anfiteatro-flavio-pozzuoli

Alcune fonti raccontano anche di vere e proprie battaglie navali, possibili grazie ad un meccanismo che consentiva di allagare la parte bassa dell’arena. Durante il Medioevo l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli ĆØ rimasto sepolto dai detriti vulcanici che hanno conservato intatti i suoi sotterranei. Durante la visita potrete vedere i sistemi di catene e carrucole utilizzati per portare dai sotterranei all’arena le gabbie delle fiere contro cui lottavano i gladiatori.

5 minuti a piedi dalla stazione della Metropolitana di Pozzuoli.

tutti i giorni tranne il martedƬ, dalle 9 a un’ora prima del tramonto. La biglietteria chiude un’ora prima

ā‚¬ 4. Il biglietto consente l’ingresso oltre all’Anfiteatro Flavio, anche alle Terme e al Castello di Baia.

Il Molo Caligoliano di Pozzuoli

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Caligola ĆØ forse uno dei piĆ¹ strambiĀ imperatori di tutta la storia romana. Un tipo particolare, non c’ĆØ che dire: le testimonianze raccontano di una persona poco incline alla socialitĆ , invaghito di se stesso e pronto ad ottenere ciĆ² che desiderava con ogni mezzo. A Pozzuoli, Caligola ha dato dimostrazione della sua pazzia, facendo costruire un molo. Messa in questi termini, la cosa puĆ² non sembrare cosƬ assurda: gli imperatori si occupavano sempre in prima persona delle grandi opere. Il particolare che evidenzia la follia di Caligola sta nella motivazione che egli portĆ² a sostegno della costruzione del molo. L’Imperatore pretendeva che la struttura collegasse la cittĆ  di Pozzuoli con Ischia, in modo che potesse arrivare sull’isola al galoppo del suo destriero. Alcuni studi recenti hanno tentato di attribuire le stranezze dell’imperatore al “saturnismo”, un disturbo della personalitĆ  causato dall’intossicazione da piombo. Pare che i romani adorassero conservare il vino in otri di piombo, per tenerlo piĆ¹ fresco. Una spiegazione plausibile, ma non completa: Caligola ĆØ stato pur sempre l’unico imperatore romano a nominare senatore il suo cavallo!

Lungomare di Pozzuoli

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Il lungomare di Pozzuoli ĆØ uno dei luoghi piĆ¹ frequentati della cittĆ , sia di giorno che di notte. La vicinanza con il mare lo rende meta dei bagnati che in estate assaltano le sue spiaggette rocciose. Il lungomare ĆØ anche il luogo della movida flegrea: qui ci sono pub, ristoranti, pizzerie e locali di tendenza. Nelle sere estive ĆØ praticamente impossibile trovare parcheggio, meglio arrivare a piedi da queste parti, gustandovi il panorama mozzafiato. Il lungomare di Pozzuoli cambia nome cosƬ spesso che riesce difficile capire qual ĆØ quello attuale. La zona era chiamata “‘ngopp a loppa”, per la presenza degli scarti rocciosi dell’Italsider di Bagnoli, detti appunto “loppa”. Dopo il gemellaggio con la cittadina russa di Yalta, il lungomare fu dedicato al paese sovietico. Oggi ĆØ Sandro Pertini che dĆ  il nome al lungomare, ma per tutti i puteolani questa strada ĆØ da sempre “Via Napoli”, il collegamento tra Pozzuoli e il capoluogo campano.

Il Vulcano Solfatara di Pozzuoli

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La Solfatara di Pozzuoli ĆØ uno dei vulcani attivi piĆ¹ particolari del mondo e la sua presenza nei Campi Flegrei ĆØ di vitale importanza per tutta la zona intorno a Napoli.

Il Vulcano Solfatara di Pozzuoli
Il Vulcano Solfatara di Pozzuoli

Il magma che ribolle sotto i “campi ardenti” trova sfogo proprio in questo vulcano, che tiene sotto controllo la pressione del gas sotterraneo. La Solfatara non ha il classico aspetto del vulcano: non bisogna aspettarsi di trovare una montagna appuntita con bocche fumanti, ma soltanto una distesa di terra molto calda, all’interno della quale si aprono laghi di fango in ebollizione che emettono odori non proprio gradevoli. Recenti studi hanno evidenziato perĆ² che i vapori sulfurei generati dalla Solfatara, sono un toccasana per l’attivitĆ  sessuale: c’ĆØ ancora qualcuno che si lamenta perchĆ© le esalazioni hanno un cattivo odore?!

Oggi, purtroppo, a causa di un provvedimento giudiziario la Solfatara di Pozzuoli non ĆØ visitabile.

Santuario di San Gennaro a Pozzuoli

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Per comprendere l’importanza del Santuario di San Gennaro a Pozzuoli, bisogna conoscere la storia dell’uccisione del Santo. Arrestato per ordine del governatore Dragonzio assieme ad altri cristiani, fu portato nell’Anfiteatro Flavio per essere sbranato dalle fiere (alcuni parlano di orsi, altri di lupi, altri ancora di leoni). Invece di banchettare con il gruppetto di cattolici, le bestie si accucciarono ai piedi del Santo, irritando il governatore che commutĆ² la pena in decapitazione, facendola eseguire nella Solfatara. Le ampolle con il sangue che diventa liquido, conservate nel Duomo di Napoli, sono famosissime, ma in pochi sanno il Santuario di Pozzuoli conserva la pietra sulla quale il Santo fu decapitato. Nel giorno dedicato a San Gennaro, le tracce di sangue solidificato presenti sulla pietra acquistano un colore piĆ¹ vivace, come se il miracolo avvenisse anche a Pozzuoli.

Via San Gennaro – Pozzuoli

bus M1

tutti i giorni

Lago D'Averno e Grotta della Sibilla di Pozzuoli

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Il lago d’Averno ĆØ indicato da Virgilio nell’Eneide come l’ingresso dell’Ade, il luogo in cui Enea ebbe accesso agli inferi. L’identificazione tra il lago di Pozzuoli e la porta dell’inferno ĆØ data dalla sua origine: l’Averno, infatti, si ĆØ formato nella bocca di un vulcano che si ĆØ spento lentamente nel corso dei secoli. A causa delle esalazioni sulfuree provenienti dal cratere, gli uccelli che sorvolavano l’Averno morivano all’istante e per questo motivo gli antichi lo chiamarono “Aornon” (luogo senza uccelli). E’ facile immaginare come Omero prima, e Virgilio poi, abbiano visto in questo antico lago vulcanico, la porta di comunicazione tra il regno dei vivi e quello dei morti. Oggi il Lago D’Averno ha un aspetto meno infernale e molto piĆ¹ gradevole: ha uno splendido girolago con piante mediterranee, ideale per fare passeggiate a piedi o jogging. Nei pressi del lago si trova anche la grotta della Sibilla, che la leggenda vuole collegata all’Antro della Sibilla, posto nella zona di Cuma che vi diremo dopo. Questa grotta, in realtĆ , fu scavata nel tufo per consentire il passaggio a piedi dei militari che arrivavano con le loro navi nel Portus Julius. Fino a qualche tempo fa era custodita da un anziano e simpatico guardiano, detto Caronte, che con la sua andatura claudicante, sembrava essere proprio la versione maschile della Sibilla Cumana. Il nomignolo preso in prestito da Dante, identificava suo padre che, agli inizi del novecento, caricava i visitatori sulle spalle per evitare che si bagnassero i piedi, “traghettandoli” sui vari lati della grotta.

Oggi purtroppo, da quando non c’ĆØ piĆ¹ il vecchio Caronte la grotta ĆØ chiusa e non piĆ¹ visitabile.

Antro della Sibilla e Acropoli di Cuma a Pozzuoli

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L’Acropoli di Cuma raccoglie i resti della cittĆ  antica che i greci costruirono sulle sponde flegree intorno al 740 A.C.

Antro della Sibilla e Acropoli di Cuma a Pozzuoli
Antro della Sibilla e Acropoli di Cuma a Pozzuoli

Il parco archeologico espone diversi secoli di storia perfettamente conservati, ed ĆØ una preziosa testimonianza dell’organizzazione della cittĆ  che si sviluppava fino alle sponde dell’Averno. La storia di Cuma racconta di una cittĆ  dal grande potere, che ha saputo unire al commercio marittimo una florida attivitĆ  legata alla terra. Cuma ĆØ riuscita a resistere ai continui attacchi delle popolazioni vicine molto piĆ¹ a lungo di Pozzuoli, perchĆ© posta piĆ¹ in alto e fortificata, come mostrano ancora oggi i resti. All’interno dell’Acropoli di Cuma si trova il suggestivo Antro della Sibilla, il mistico luogo in cui Enea incontrĆ² la profetessa. La Sibilla Cumana era una sacerdotessa di Apollo che scriveva le sue profezie su foglie trascinate dal vento nella lunga galleria che collega la stanza della Sacerdotessa con l’ingresso. Il dio Apollo offrƬ alla Sibilla la possibilitĆ  di avverare un suo desiderio in cambio della sua devozione come Sacerdotessa. La Sibilla chiese di vivere tanti anni quanti granelli di sabbia riuscisse a contenere la sua mano, ma non chiedendo l’eterna giovinezza, il suo corpo fu costretto ad invecchiare inesorabilmente, fino a consumarsi completamente e a far rimanere nell’Antro soltanto la sua voce. Secondo Virgilio la Sibilla Cumana predisse il futuro ad Enea e lo accompagnĆ² nell’Averno per farlo entrare nell’Ade alla ricerca del padre.

Oasi di Montenuovo a Pozzuoli

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Il Montenuovo ĆØ il vulcano piĆ¹ giovane d’Europa, venuto alla luce durante le eruzioni del 1538. La sua nascita ha dell’incredibile: osservatori dell’epoca affermano di aver visto nascere la montagna nel giro di soli due giorni. Le cronache raccontano che il 28 settembre 1538 il mare si ritirĆ² per circa 400 metri, lasciando sulla spiaggia molti pesci, raccolti dalla popolazione come una benedizione divina. Nel giro di ventiquattro ore perĆ², lo stesso dio che aveva regalato tanta abbondanza, scatenĆ² l’apocalisse. La terra si squarciĆ², inghiottendo la cittadina medioevale di Tripergola e restituendo lapilli, lava e fanghi incandescenti. La quantitĆ  di materiale che venne fuori dal ventre della terra creĆ² una nube che si dissolse soltanto dopo due giorni. Oggi il vulcano piĆ¹ giovane d’Europa ĆØ spento, e sulle sue pendici cresce una folta vegetazione che accompagna i visitatori durante il giro turistico all’Oasi di Montenuovo.

a dieci minuti dalla stazione di Arco Felice della linea Cumana

tutti i giorni dalle 9.00 ad un ora prima del tramonto. Il sabato e la domenica escursioni guidate dal personale dell’oasi e dagli alunni del Liceo Majorana di Pozzuoli.