Recanati è uno di quei luoghi dove rimarrà indissolubile il ricordo di un uomo.
Le colline, le piazze, le strade, persino il silenzio ci parla di lui, del grande poeta Giacomo Leopardi. E quando visitiamo Recanati, non possiamo percorrere le sue vie, senza che ogni scorcio ci ricordi i suoi versi.
“… e che pensieri immensi, che dolci sogni mi ispirò la vista da quel lontano mar, quei monti azzurri, che di qua scopro, e che varcare un giorno io mi pensava, arcani mondi, arcana felicità fingendo al viver mio!”
Leopardi – Le Ricordanze
Un borgo abitato dalla poesia, che qui, si incontra ad ogni angolo del paese: la incontriamo nei versi del Passero solitario costeggiando l’antico campanile di Sant’Agostino, nella vivace piazza del Sabato del Villaggio o ancora nell’isolato colle dell’Infinito. Ma Recanati non è solo poesia.
A Recanati abita anche l’arte, la storia, la musica e tanto altro. Recanati è, come viene definita, la “Città del Buon Vivere”.
Siamo nel cuore della regione Marche, in provincia di Macerata, a soli 30 minuti da Ancona.
Nell’affascinante scenario della Riviera del Conero, Recanati si trova a 296 metri dal mare, sulla sommità del Monte Tabor: “l’ermo colle” che ha tanto ispirato il poeta.
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Come arrivare a Recanati
Dall’autostrada A14 in direzione Ancona, bisogna proseguire per Loreto e seguire le indicazioni per Recanati.
Una volta in paese, ci sono diversi modi per accedere al borgo.
A Via del Campo Sportivo c’è un grosso parcheggio dove è possibile lasciare l’auto, e a pochi metri più avanti, prendere un ascensore panoramico per arrivare fino a sopra il paese.
Si entra così da una delle tante porte di Recanati, Porta San Domenico, e percorsa una stradina, ci ritroviamo, sulla destra, nella piazza principale.
Piazza Giacomo Leopardi
Piazza Giacomo Leopardi è il centro artistico della città di Recanati. La piazza è racchiusa tra una costa della Chiesa di San Domenico, tra gli eleganti portici del Palazzo Comunale e tra l’antica Torre del Borgo.
Il Palazzo Comunale è stato ricostruito interamente nel 1872. Al suo interno sono visitabili alcune sale di rappresentanza, come Sala Stemmi, Sala Consiliare e l’Aula Magna, decorate da alcuni dei massimi architetti dell’epoca. Al centro della piazza, ci osserva pensoso il busto di Giacomo Leopardi, eseguito per il suo centenario della nascita, da Ugolino Panichi.
La Chiesa di San Domenico a Recanati
Da vedere a Recanati, è la Chiesa di San Domenico, che come dicevamo, occupa una parte del palazzo comunale. Questa chiesa esisteva già nel ‘200 ed era dedicata a Gregorio Magno. Successivamente, con la venuta dei padri domenicani, divenne chiesa e convento, oggi dismesso. In questa chiesa troviamo un affresco del noto Lorenzo Lotto, l’unico realizzato dall’artista nelle Marche. Si tratta di “San Vincenzo Ferrer in gloria” (1513).
La Torre del Borgo, invece, è una torre ghibellina del XII secolo, che rappresenta il simbolo della fusione di Recanati in un unico comune dai precedenti castelli. È alta 36 metri e oggi ospita il Museo di Recanati, che racconta la storia del paese dalla nascita fino al novecento.
La Chiesa di Sant'Anna
Lasciata Piazza Leopardi alle nostre spalle, proseguiamo verso il Corso Persiani in cerca di altre bellezze che non stentano ad arrivare. Poco più avanti, merita sicuramente una visita, la piccola Chiesa di Sant’Anna. Prendetevi cinque minuti del vostro tempo, per ammirare, in una cappella del suo interno, la suggestiva riproduzione della Santa Casa di Loreto. Il motivo di questa fedele e significativa riproduzione, era quello di permettere l’adorazione della madonna a tutti i malati impossibilitati a recarsi in pellegrinaggio, nella vicina Loreto.
La Cattedrale di Recanati
Dal Corso principale, dove ci troviamo, si innestano poi stradette minori che ci accompagnano alla scoperta di altre cose da vedere a Recanati.
Proprio in fondo ad una di queste strade, inaspettatamente incontriamo la bella e imponente Cattedrale di Recanati.
La Cattedrale di San Flaviano fu costruita nel XIV secolo su una precedente chiesa, subendo nel tempo rimaneggiamenti e trasformazioni.
Entrando si rimane subito colpiti dal magnifico soffitto ligneo a cassettoni, che si estende per tutta la lunghezza della navata centrale. Al centro, spicca l’immagine di San Flaviano a tutto rilievo.
Uno sguardo merita il Fonte Battesimale con bronzi di Pierpaolo Jacometti, l’Abside del XIII secolo del Conte Orazio Leopardi, prozio del poeta, e diverse altre opere, tra cui le quattordici stazioni della via crucis del pittore Biagetti.
Vicinissimo alla Cattedrale è il Vecchio Episcopio, risalente anch’esso al ‘300 e oggi Museo Diocesano di Recanati. Al suo interno è possibile ammirare numerose pitture e sculture di artisti, quali Mantegna, Guercino, Oderisi da Gubbio.
Villa Colloredo a Recanati
Dalla Cattedrale, scendendo verso Via Rampa del Duomo, incontriamo la Villa Colloredo. Se volessimo seguire un itinerario artistico delle cose da vedere a Recanati, dovremmo iniziare proprio da qui.
La villa è un’antica dimora storica risalente al ‘500 ed è sede del Museo Civico e della Pinacoteca di Recanati. Al suo interno custodisce opere e oggetti che ricostruiscono la storia di Recanati dal XIII al XX secolo. Un viaggio che parte dalla preistoria, attraversa il medioevo, il rinascimento, fino a giungere al novecento. Tanti i nomi degli artisti che hanno contribuito a ricostruire questo viaggio: Ludovico Da Siena, Vincenzo Pagani, Pietro di Domenico di Montepulciano.
E tra le opere sicuramente da ammirare è il capolavoro di Lorenzo Lotto con la sua “Annunciazione”. Una vergine nel singolare atteggiamento di spalle all’Angelo, considerato un capolavoro del rinascimento italiano.
Il Parco Urbano di Villa Colloredo a Recanati
Sul retro del museo, da non perdere una passeggiata nel Parco Urbano di Villa Colloredo. Da ammirare il bel paesaggio sull’antica cinta muraria che guarda verso la campagna e i Monti Sibillini.
Informazioni visite
Villa Colloredo, via Gregorio XII
Orario estivo: (1 luglio-1 settembre): da lunedì a domenica, 10:00-19:00
Orario invernale: (dal 1 settembre): da martedì a domenica, 10:00-13:00 e 15:00-18:00. Chiuso il lunedì.
L'itinerario Leopardiano
Dal Parco urbano di Colloredo, siamo arrivati all’estremità sud occidentale del paese.
A questo punto, non ci resta che retrocedere nel percorso e ritornare nuovamente verso Piazza Leopardi per scoprire le restanti cose da vedere a Recanati. Potremmo definire quello che segue, un itinerario leopardiano, poiché si attraversano tutti i luoghi frequentati e amati dal poeta. Quello che più emoziona passeggiando per le strade, è la poesia, che ritroviamo ovunque.
Sui muri delle case, sulle porte, accanto alle finestre.
Frammenti di parole sono lì, a celebrare questo illustre cittadino, che evidentemente, a Recanati ha dato veramente tanto.
Il Museo Beniamino Gigli
Ma prima di addentrarci nei luoghi leopardiani, lungo Via Calcagni incontriamo il Teatro Persiani, uno dei più bei teatri storici delle Marche.
Nella “Sala dei Trenta”, è ospitato il Museo Beniamino Gigli dedicato all’omonimo tenore, uno dei più grandi tenori di tutti i tempi.
Eh sì, non tutti lo sanno, ma Recanati ha dato i natali anche ad una delle voci d’opera più importanti del ‘900, e le sue canzoni, che si sentono in filodiffusione per la via, lo confermano. All’interno della sala è possibile curiosare nel camerino del cantante, toccare i suoi abiti di scena, gli spartiti e tanti altri oggetti.
Se poi si ha qualche minuto in più, ci si può accomodare per godersi la proiezione del suo film.
Informazioni visite
Teatro Persiani, Via Cavour
Orari: martedì – domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:00
Costi: 3 € intero, 2€ ridotto
Giorni di chiusura: lunedì
Palazzo Venieri
Più avanti il Teatro Persiani, si può godere di una meravigliosa vista sui dintorni di Recanati. Talvolta, quando il cielo è limpido, si scorgono addirittura i monti della Dalmazia. Basta affacciarsi dal caratteristico arco-balcone di Palazzo Venieri, un edificio storico del XV secolo. Sopra l’arco, un orologio con una scritta che recita: “Volat irreparabile tempus”
La Torre Antica de "Il Passero Solitario"
Mentre siamo presi dalle belle sensazioni che l’arredo urbano di Recanati ci regala, facciamo attenzione a non perderci la piccolissima piazzetta, che da Via Roma, si apre sulla nostra destra.
C’è una chiesa, è la Chiesa di Sant’Agostino della fine del ‘200, ha un bel portale in pietra d’Istria e ornamenti pregiati sul suo altare.
Ma soprattutto non perdiamoci assolutamente il Chiostro sul lato destro della Chiesa. Da qui è visibile la Torre resa celebre dalla famosa poesia che ha ispirato il poeta: “Il Passero Solitario”:
“D’in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando vai finché non more il giorno;
Ed erra l’armonia per questa valle”
Leopardi – Il Passero Solitario
Palazzo Antici-Mattei
Lasciamo adesso Via Roma per proseguire verso i “luoghi leopardiani”, assolutamente da non perdere tra le cose da vedere a Recanati. Incontriamo subito Palazzo Antici-Mattei, la casa natale di Adelaide Antici, madre del poeta. Un elegante palazzo del XVI secolo, dove ebbero luogo anche le sue nozze con Monaldo Leopardi.
Piazzola del Sabato del Villaggio
Più avanti Palazzo Antici, si apre una delle originarie porte del paese. È Porta Nuova, e passando da Via Giacomo Leopardi, ci accompagna fino all’ingresso del Colle dell’Infinito. Attraversare questa strada è un pò come entrare in punta di piedi nella parte più intima e segreta del poeta. Nei luoghi nascosti. Nella sua vita.
Qui c’è tutto quello che di più caro aveva Leopardi. La sua casa, i suoi libri, la chiesa dove è nato, il sentiero che giunge al colle, la casa di Silvia. Tutto è racchiuso in questa viva e toccante piazza. La Piazzola del Sabato del Villagio, che fa da sfondo alla celebre poesia:
“I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.”
Leopardi – Il sabato del villaggio
La Casa di Leopardi
In questa silenziosa piazzola del Sabato del Villaggio, entriamo adagio nella casa del poeta. Entriamo in un tempo che non è il nostro, eppure sentiamo che in qualche modo, quel tempo, ci appartiene.
La Casa di Leopardi è un luogo segreto che ha tante storie da raccontare sul poeta che non conosciamo. E scrutare gli ambienti dove egli ha vissuto, studiato, rendono questo straordinario poeta sicuramente più umano e vicino anche a tanti ragazzi di oggi, più di quanto possano fare i libri di scuola. È per questo motivo che consigliamo vivamente di varcare la porta.
La casa di Leopardi è ancora abitata dai suoi eredi, perciò non visitabile completamente, ma è visitabile la Biblioteca che si trova al primo piano del palazzo. Ad accogliervi è un salone del ‘700, poi le quattro sale che raccolgono una vasta quantità di libri collezionati dal padre di Leopardi.
Nella prima delle quattro sale, troviamo le opere del nostro poeta.
Anche il giardino retrostante il palazzo apparteneva alla famiglia Leopardi, e oggi è sede del Centro Mondiale della Poesia.
Ingresso e costo del biglietto Casa di Leopardi
Informazioni per la visita alla Casa di Leopardi di Recanati
La Casa di Leopardi si trova in via Leopardi al civico 14.
Orari di accesso:
Autunno – inverno 9:30 12:30 – 14:30 17:30.
Primavera – estate: 9:00 – 18:00.
Le visite sono guidate e hanno una durata di 30 minuti.
Costo del biglietto:
€ 7,00 intero, € 5,00 ridotto
Giorni di chiusura: 25 dicembre e 1 gennaio
La casa di Silvia
Ci affacciamo dalle finestre della Biblioteca di Casa Leopardi, e non ci è difficile immaginare per un istante, la vita di Recanati a quei tempi. È emozionante immaginare il poeta mentre sedeva alla sua scrivania con la voce di Silvia che gli arrivava, giusto di fronte. Eh si, perché è proprio a due passi dalla piazzola che una targa ricorda la Casa di Silvia (Teresa Fattorini). La figlia del cocchiere di casa Leopardi che ha ispirato una delle più belle poesie del poeta. Il simbolo della giovinezza e dei sogni stroncati.
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Leopardi – A Silvia
Bella anche la chiesa che delimita un lato della piazzola del Sabato del Villaggio. È l’antica Chiesa di Santa Maria in Montemorello, dove il 30 giugno del 1898 fu battezzato il piccolo Giacomo Leopardi.
Colle dell'Infinito
Adesso non ci resta che seguire un viale davanti a noi, quello che tante volte il poeta avrà attraversato in cui “la siepe che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Siamo arrivati al Colle dell’Infinito, il più famoso colle della poesia italiana. L’ultima cosa da vedere a Recanati durante il nostro tour. Siamo sulla sommità del Monte Tabor, sull’ermo colle da cui è possibile perdersi nell’incanto delle colline circostanti. Oggi questo colle è un parco, e attraversando un sentiero, si giunge al punto in cui probabilmente il poeta si trovò a comporre la celebre lirica “l’Infinito”. Una targa sul muro riporta il famoso verso: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle”
Fermatevi, in silenzio.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare”
Leopardi – L’Infinito
Cosa mangiare a Recanati
Con la poesia nel cuore, prima di lasciare questo toccante borgo, non possiamo non far sapere, che oltre a tante bellezze, Recanati vanta anche una tradizione culinaria che non si può non apprezzare.
Quindi, alla domanda che cosa mangiare a Recanati, non dobbiamo farci trovare impreparati. Dunque, sicuramente da provare sono le paste fatte a mano.
Tra i primi piatti spiccano i “vincisgrassi“, che sono degli strati di pasta all’uovo, condita con un ragù di carne, cotta al forno. Anche i cappelletti in brodo qui sono tipici, o gli gnocchi conditi con il sugo di papera.
Altri piatti appetitosi legati alla cultura contadina sono il coniglio in porchetta o il pollo in potacchio, tipici della tradizione marchigiana.
Il tutto accompagnato da un buon vino, “Rosso Piceno doc” o “Bianco dei Colli Maceratesi doc”.
Dintorni di Recanati: Sirolo
A soli 20 chilometri da Recanati il paesaggio può cambiare notevolmente. Dalle dolci colline di Recanti ci portiamo lungo i versanti del Monte Conero.
È qui che si incontra l’elegante Sirolo: un affascinante borgo che consigliamo di visitare, se si ha tempo a disposizione.
Sirolo si trova a strapiombo sul mare a circa 125 metri di altezza, e dalla sua piazza, che è un vero salotto di casa, si gode di una vista straordinaria.
Un luogo dove molto probabilmente lascerete il cuore per i suoi panorama, il suo grazioso centro storico, le sue magnifiche spiagge.
Dove dormire a Recanati
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