Piccoli borghi medievali compaiono all’improvviso tra le colline di Siena, attirando lo sguardo come una visione inaspettata. Un susseguirsi di gioielli di arte e architettura ancora intatti, nonostante gli assalti dei turisti. San Gimignano, Pienza, Montepulciano, Bagno Vignoni, Montalcino, Monteriggioni, San Galgano e molti altri. Pare sempre che quello che si è appena visitato sia il più bello e perfetto, salvo poi ricredersi alla prossima meta.
I dintorni di Siena sono il viaggio o il week end ideale per chi ama guidare senza traffico, dolcemente, godendosi il paesaggio. Anche perché c’è bisogno di spazio per portarsi dietro i souvenir gastronomici che offre questa parte d’Italia: il pecorino di Pienza, il Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino, l’olio e i salumi di cinghiale. Ogni borgo ha qualcosa da offrire, anche se molte volte è il paesaggio della natura ad essere il più ammirato. Scoprite con noi i 10 paesi dei dintorni di Siena da non perdere.
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San Gimignano, dintorni di Siena
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Le 15 torri di San Gimignano compaiono come un miraggio già da molti chilometri di distanza. Spuntano tra le colline senesi offrendo lo stesso panorama che avrebbe visto un viaggiatore del Medioevo, quando però le torri di San Gimignano erano 72. Si entra nel borgo da una delle due porte, e subito si è catapultati in un’atmosfera medievale, nonostante il viavai di turisti di tutto il mondo.
Una sola strada principale si arrampica verso la piazza principale di San Gimignano per poi tornare a scendere. Lungo il percorso le vecchie botteghe artigianali del Medioevo sono state sostituite da più moderni negozi di souvenir. E’ il prezzo che bisogna pagare alla modernità, subito ricompensato dagli splendidi affreschi del Duomo e della Chiesa di Sant’Agostino, senza dimenticare di visitare i capolavori conservati nel Museo Civico del Palazzo Comunale. Una sosta interessante lungo il percorso sono le due sedi del Museo della Tortura, per chi vuole scoprire la capacità dell’uomo di inventare strumenti di morte e sofferenza.
Scopri di più su San Gimignano.Pienza, dintorni di Siena
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Pienza è stata voluta da Papa Pio II, che affidò a Leon Battista Alberti il compito di trasformare il piccolo borgo medievale di Corsignano nella Città Ideale del Rinascimento.
In tre anni nacque questo borgo di straordinaria bellezza ed armonia, simbolo della volontà di Papa Pio II di creare un borgo che fosse diverso e più bello di Siena, da cui la sua famiglia era stata mandata via.
Come in molti borghi nei dintorni di Siena, c’è un’unica grande strada (Corso Rossellino) che l’attraversa e che arriva in una grande piazza. A Pienza c’è Piazza Pio II, con la sua particolare forma trapezoidale e la caratteristica pavimentazione a spina di pesce.
In pochi metri sono affiancati la Cattedrale, il Palazzo Piccolomini e il Palazzo Comunale, con al centro un pozzo. Tutti e tre i monumenti meritano una visita, mentre lungo il Corso Rossellino sarà difficile resistere al richiamo delle botteghe che espongono il famoso Pecorino di Pienza ed altri prodotti tipici.
Scopri di più su Pienza.Monteriggioni, dintorni di Siena
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Il modo migliore per guardare con un solo colpo d’occhio tutta Monteriggioni, è la passeggiata sulle mura medievali che circondano la città. Sono le stesse che appaiono da lontano quando ci si avvicina alla cittadina in provincia di Siena.
Non è cambiato niente: sono le stesse mura che impressionarono Dante, tanto da far citare Monteriggioni nel XXXI canto dell’Inferno, quando scrisse “però che come sulla cerchia tonda Monteriggion di torri si corona”, per indicare l’aspetto maestoso e simile a torri di Nembrotto, Fialte e Anteo, gli enormi giganti infissi nella voragine di Malebolge. Sono ancora intatte le 14 torri costruite per difendere questo territorio per secoli conteso tra Siena e Firenze, più volte conquistato dall’una e l’altra città. Oggi Monteriggioni accoglie solo turisti, artisti e scrittori, attratti dall’atmosfera tranquilla e rilassata di Piazza Roma, unico grande spazio cittadino su cui si affaccia la Pieve di Santa Maria Assunta e i ristoranti che offrono la cucina locale.
Scopri di più su Monteriggioni.Montepulciano, dintorni di Siena
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Si ripete anche a Montepulciano la scenografia tipica dei borghi toscani: si entra dalla porta principale della città e inizia un viaggio nel tempo, tra Medioevo e Rinascimento, che si conclude sulla cima del borgo in Piazza Grande.
Questa piazza è il cuore di Montepulciano, luogo dove si incontrano turisti e poliziani (così si chiamano gli abitanti di Montepulciano). I quattro lati della piazza sono impreziositi da diversi palazzi: il trecentesco Palazzo Comunale, che ricorda nella torre e nel coronamento merlato il Palazzo della Signoria di Firenze; il Palazzo Contucci, e quello Nobili-Tarugi, rivestito in travertino. Accanto a quest’ultimo palazzo c’è il Palazzo del Capitano del Popolo e di fronte il pozzo dè Grifi e dei Leoni dalle eleganti forme rinascimentali. Nel Duomo si possono ammirare il trittico dell’Assunzione ad opera di Taddeo di Bartolo e la Madonna col Bambino di Sano di Pietro. Nel percorso lungo la Piazza si attraversano strade con palazzi nobiliari e tante, tante botteghe che vendono il famoso vino nobile e specialità gastronomiche locali.
Scopri di più su Montepulciano.Abbazia di San Galgano a Siena
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L’Abbazia di San Galgano è uno spettacolo che toglie il fiato: si dice di molti monumenti, ma per San Galgano questo è più vero. Immaginate una basilica con pianta a croce latina a tre navate, lunga 72 metri, larga 21, con le mura esterne ancora intatte, ma…senza tetto.
Di questa abbazia cistercense, infatti, tutto è rimasto in piedi, tranne la copertura. Edificata nel 1218, nel XIV secolo raggiunse momenti di grande splendore grazie all’immunità e ai privilegi imperiali di cui godeva. Dopo lo splendore arrivò la decadenza, che ridusse l’abbazia ad un rudere ma sempre maestoso. A pochi passi, sulla collina di Montesiepi, c’è la spada nella roccia conficcata da Galgano Guidotti, nobile arrogante e violento che colto da conversione religiosa, la infilò nel terreno come segno di rinuncia alla violenza e per creare una croce su cui pregare. Ci sono molte analogie tra San Galgano e Galvano, uno dei cavalieri di Re Artù. Chissà che San Galgano non fosse uno di loro e questa non sia la famosa spada nella roccia…
Scopri di più su San Galgano.Bagno Vignoni a Siena
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Non si esagera se si dice che Bagno Vignoni ha una delle piazze più belle del mondo: quale altra città può vantare una piazza piena di acqua termale che sgorga a 52 C°? L’acqua si raccoglie nella grande vasca intorno alla quale tutto il paese è nato e si è sviluppato.
Per fortuna non è cresciuto molto, tanto che bastano pochi minuti per girarlo tutto interno e dedicarsi all’attività preferita dai turisti che visitano Bagno Vignoni: immergere piedi e mani nei ruscelletti di acqua calda che dalla piazza partono attraversando tutto il paese, fino a precipitare dalla collina. Un tempo questi canaletti alimentavano i mulini di Bagno Vignoni (recentemente ristrutturati e visitabili) ma oggi sono il modo migliore per rilassarsi dopo una giornata passata in giro per borghi e colline senesi. Per chi ha bisogno di un relax più prolungato, in fondo al paese c’è una vasca di acqua termale in cui fare il bagno. Ne uscirete come nuovi: non a caso qui amavano ritirarsi Lorenzo il Magnifico e Santa Caterina da Siena, a cui è dedicato il loggiato che dà sulla Piazza.
Scopri di più su Bagno Vignoni.San Quirico d'Orcia
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San Quirico D’Orcia si trova nel cuore della Val D’Orcia, paesaggio toscano tutelato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Se avete mai visto una cartolina della Toscana con girasoli, file di cipressi, colline verdi e cieli azzurri, probabilmente è stata fatta da queste parti. Siamo in un luogo in cui il paesaggio è già opera d’arte, creato dalla natura ma curato da secoli dagli uomini. Lungo il percorso all’improvviso compaiono borghi incantevoli, fermi nel tempo: San Quirico d’Orcia e la sua frazione di Bagno Vignoni sono due di questi.
Scopri di più su San Quirico d’Orcia.Colle Val d'Elsa a Siena
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Troppo impegnati a correre verso le più note San Gimignano, Monteriggioni e Montepulciano, molti passano davanti alle mura di Colle Val D’Elsa pensando che la città non meriti una visita.
Invece Colle è uno dei borghi preziosi dei dintorni di Siena, e nasconde alcuni angoli e curiosità da non perdere. Prima di tutto, è la “Città del Cristallo“: una secolare tradizione artigianale (oggi anche industriale) ha portato i cristalli di Colle Val D’Elsa in tutto il mondo. L’85% dei cristalli prodotti in Italia e il 15% di quelli mondiali, vengono da qui. Le vetrine degli artigiani del centro sono una tentazione irresistibile per chi vuole portarsi a casa un souvenir unico, prezioso (e costoso), mentre per chi vuole saperne di più c’è un Museo del Cristallo. Tra un’acquisto e uno sguardo alle vetrine, si ammirano il borgo e il castello, a cui si accede dal Ponte del Campana, uno degli angoli più suggestivi di Colle Val D’Elsa. Da qui si entra nel cuore antico di Colle, con il Palazzo del Capitano del XVI secolo, il Palazzo Buonaccorsi (XV secolo), il Palazzo Giusti (XV-XVI secolo), e la casa-torre dove è nato il celebre architetto Arnolfo di Cambio (XIII secolo).
Montalcino a Siena
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Montalcino, dall’alto della sua collina sulla quale incombe la Fortezza trecentesca, riesce a dominare sulle valli dell’Ombrone e dell’Asso.
La sua storia ha visto alternarsi momenti di pace e prosperità a periodi di scontri violenti, ma la fortuna della città è sempre stata quella di trovarsi in una zona prestigiosa per la coltivazione dell’uva; e proprio la produzione di vini, come il Rosso, il S. Antimo ed il celeberrimo Brunello, hanno reso il territorio di Montalcino famoso e celebrato in tutto il mondo. La città è ancora accerchiata dalle mura costruite nel XIII secolo e passeggiando lungo le sua stradine, tra botteghe di artigiani e piccoli caffè, potrete ammirare il Palazzo Comunale, il Palazzo Vescovile, sede dei musei di Montalcino in cui sono custodite importanti opere dell’arte senese dal XII al XIX secolo; ed ancora le Chiese di Sant’Agostino, Sant’Egidio e San Francesco. Spostandovi un po’ fuori città, a Castelnuovo dell’Abbate, potrete lasciarvi avvolgere dalla magica atmosfera che circonda l’Abbazia di Sant’Antimo, voluta da Carlo Magno nel 781.
Scopri di più su Montalcino.Buonconvento a Siena
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Chi da Siena prende la Cassia che porta verso Montalcino, Bagno Vignoni e la Val D’Orcia, al km 200 vede comparire come un miraggio la sagoma del borgo di Buonconvento. Dopo le colline con i cipressi solitari, le valli verdi, i casolari in pietra figli di un’architettura antica, non ci si aspetta di incontrare all’improvviso questo borgo sconosciuto a molti.
Il visitatore attirato dalle mura di Buonconvento scopre che non poteva essere scelto nome migliore di “Bonus Conventus” luogo felice, fortunato. Immaginate l’effetto che faceva ad un viaggiatore del medioevo il blocco compatto delle mura del borgo. Vi si accedeva da due porte difese da robusti infissi in legno e serramenti in ferro: l’attuale Porta Senese sul lato nord verso Siena e Porta Romana distrutta nel 1944 dai tedeschi in ritirata. Varcata la soglia oggi come allora, l’incanto si dischiude davanti agli occhi.
Scopri di più su Buonconvento.Chiusi a Siena
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Chiusi discende dall’etrusca Chamars che sotto il regno di Porsenna, tra il VII e VI secolo a. C., raggiunse la sua massima potenza e ricchezza. Il suo ingente patrimonio storico e culturale la rende un centro archeologico di importanza internazionale.
Accedendo dalla porta principale, ci si trova su Via Porsenna dove si ammirano edifici medievali e rinascimentali. La via confluisce in Piazza del Duomo il cui sottosuolo ha portato alla luce resti di un edificio che si credeva fosse la dimora del Re Porsenna. Qui dominano il Palazzo Episcopale, il Campanile e la Cattedrale con il Museo adiacente che custodisce importanti opere provenienti dal Duomo e dalla diocesi. Uscendo dalla Chiesa c’è il Museo Civico: uno scrigno all’interno del quale si trovano ceramiche greche e romane e reperti etruschi provenienti dagli scavi effettuati nel territorio. Fin dal XVIII secolo, infatti, la città ha cominciato a ricercare i resti della sua antica e gloriosa civiltà. C’è anche un affascinante percorso sotterraneo che si snoda sotto la città in cui sono raccolte circa 300 fra sarcofagi e iscrizioni funerarie. I veri gioielli di Chiusi, però, si trovano fuori dal centro, nella campagna senese: straordinarie tombe etrusche con affreschi si susseguono lasciando scoprire la ricchezza e la cultura di un popolo ancora misterioso come gli etruschi. Da non perdere la Tomba della Scimmia, del Leone e quella della Pellegrina. Purtroppo non sono sempre aperte: per informazioni contattare il Museo Archeologico di Chiusi allo 057820177.
San Casciano dei Bagni
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San Casciano dei Bagni è un piccolo borgo situato su un bel colle nella Valdichiana, in provincia di Siena, Toscana. Conosciuto fin dall’antichità per la presenza delle acque termali. Intorno al paese sgorgano almeno quaranta sorgenti ad una temperatura media di 40 °C con una portata complessiva di circa 5,5 milioni di litri di acqua al giorno.
Furono gli Etruschi per primi ad impiantare le prime strutture per favorire l’uso delle acque termali, successivamente sfruttate dai Romani, veri cultori delle terme, che si affidarono in modo massiccio alle proprietà curative di queste acque note con il nome di “Fontes Clusinae”.
Benché sorgenti e centri termali sono la caratteristica principale del borgo, occorre ricordare che San Casciano conserva un delizioso centro storico di impianto medioevale che si estende attorno al castello turrito neo–gotico eretto agli inizi del ‘900. Delle antiche strutture difensive restano invece, un tratto di mura, le porte e due torri, di cui una pentagonale e l’altra quadrata. Un groviglio di stradine si fa largo tra le case con i portali scolpiti, le chiese antiche e le piazzette affacciate sulle dolci colline, disegnando un percorso circolare che culmina con la Collegiata e il suo campanile.
Scopri di più su San Casciano dei Bagni.Abbazia di Monteoliveto, Siena
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Fondata nel 1313 da San Bernardo Tolomei, esponente di una delle più potenti famiglie senesi e forte osservatore della regola di S. Benedetto (Ora et labora), l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore nasce su un’altura ed è difesa su tre lati da insormontabili precipizi.
Attualmente l’Abbazia è sede della Congregazione benedettina di Monte Oliveto ed ospita l’Istituto di restauro del libro. Passando per il Chiostro Grande, fulcro di tutto il complesso in cui si trovano affreschi raffiguranti le storie di San Benedetto, si accede alla Chiesa: un impianto quattrocentesco, con un’unica navata centrale, rinnovato in forme barocche. Tra le tante opere che contiene, può vantare l’intarsio più importante di Europa: un coro ligneo di frà Giovanni da Verona. Dal Chiostro di Mezzo, invece, ammirando l’affresco dell’Incoronazione di Maria del Sodoma e quello della Deposizione di un artista ignoto, sarete introdotti nella Biblioteca monastica e nella Farmacia dove in vasi del XVII secolo è custodita una ricca collezione di erbe medicinali.
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