Lione è fuori dalle rotte turistiche più affollate, però è una bella meta che si raggiunge facilmente per una breve vacanza o un fine settimana.
Offre prima di tutto una gastronomia straordinaria, un bel centro storico interamente recuperato e un’atmosfera invidiabile di città francese ricca ma rilassata.
Lione è divisa in tre grandi aree: la Presqu’Ile, la penisola formatasi all’incrocio dei due fiumi (Rodano e Saona); la Croix-Rousse, la collina “che lavora” per la presenza storica delle seterie e Fourvière, la “Collina che prega” per la Basilica che porta lo stesso nome.
Nella penisola si trova la Città Vecchia con Place des Terraux, l’Hotel de Ville, la Cattedrale di Sant-Jean, il Museo di Belle Arti e un numero incalcolabile di vicoletti e stradine dove si trovano i famosi Bouchons, trattorie che offrono una delle migliori cucine del mondo.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose più importanti da fare e vedere a Lione.
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La Presqu'Ile di Lione
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La Presqu’ile è la penisola che si trova tra il Rodano e la Saona, un pezzo di terra che i lionesi hanno strappato centimetro dopo centimetro alle furie ripetute dei due corsi d’acqua.
Il centro della “penisola” è la Place des Terraux con il Municipio, la Fontana di Bartholdi e il Museo di Belle Arti, con una collezione che copre dall’antichità fino all’Arte Moderna.
Intorno alla piazza si stende l’intricato reticolo di strade e vicoli della Città Vecchia di Lione, che dopo anni di decadenza è tornata ad essere splendente e piena di vita.
La parte più caratteristica della Presqu’ile è certamente il Quai St- Vincent da cui si ammira una bellissima vista sulle case colorate del lungo fiume.
Continuando lungo la Saona verso sinistra, si arriva al Quai de la Pecherie, occupato dai vecchi librai soprattutto nel fine settimana.
Qui un bell’affresco su una facciata ricorda gli scrittori di Lione, tra cui Rabelais, Stendhal e Saint-Exupery, autore del Piccolo Principe.
All’altezza di Place d’Albon prendete a sinistra per la Chiesa di St-Nizier costruita sul più antico santuario di Lione.
In questa parte di Lione si concentrano banche, negozi di lusso e quindi non poteva mancare la Borsa, con la bella piazza recentemente ristrutturata.
Se volete mangiare come farebbe un lionese, siete nella zona giusta: qui si susseguono le Rue des Bouchons, piene di ristoranti e trattorie che mettono i tavoli all’aperto e offrono i piatti tradizionali della grande gastronomia locale.
La Città Vecchia di Lione
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La “Città Vecchia” è il cuore storico di Lione, il più grande quartiere rinascimentale d’Europa.
Sulla penisola (Presqu’ile) formatasi nei secoli tra il Rodano e la Saona si snodano vicoli, piazzette, passaggi segreti (Traboules) tre grandi chiese (St Jean, San Paolo e San Giorgio), vecchie botteghe artigiane.
Dopo anni di decadenza, la “Vecchia Lione” è stata interamente recuperata ed oggi è tutelata dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Da non perdere Place Des Terreaux con il Municipio e il Museo di Belle Arti e la Cattedrale di Sant Jean di cui trovate informazioni di seguito.
Le stradine lastricate, i colori ocra e rosa delle facciate dei palazzi, le gallerie e i passaggi rendono la Vecchia Lione una copia perfettamente conservata di quel che doveva essere una città rinascimentale europea.
In questa parte di Lione lavoravano gli artigiani della seta e vi fecero costruire le loro dimore i nobili, i banchieri e gli uomini di chiesa di Lione.
Quasi 500 dimore delle quali quasi 300 sono ancora perfettamente conservate e sono un catalogo illustrato di tutti gli stili architettonici dell’epoca: Rinascimento italiano e francese, gotico e fine cinquecento.
Consigliamo di iniziare la visita da Place St. Jean su cui affaccia l’omonima cattedrale.
Nella bella piazzetta è da ammirare la Casa dei Cantori (Manécanterie), edificio del XII secolo dall’aspetto romanico infossato di quasi un metro a causa dell’elevazione del suolo.
Dal 1400, questo edificio è sede della Scuola dei coristi della Cattedrale.
A sinistra della chiesa c’è il Giardino Archeologico St-Jean che racchiude i resti di due chiese romaniche costruite a loro volta su edifici del primo Cristianesimo.
Il palazzo più interessante è l‘Hotel de Gadagne, del 1500, che prende il nome dal banchiere italiano Gadagno che lo acquistò nel 1545.
Oggi ospita due musei: una sulla storia di Lione e l’altro dedicato alle marionette.
Da non perdere anche la Casa degli avvocati (Maison des Avocats) ex albergo della Croce d’Oro nel 1500 con le magnifiche gallerie ad arco.
Durante il Rinascimento il comune di Lione diede ai giovani architetti la possibilità di dimostrare il loro valore: uno di questi, Philibert Delorme, costruì un passaggio che riuniva due palazzi in Rue Juiverie. Nascevano così i Traboules (passaggi coperti), caratteristici solo di Lione di cui trovate più informazioni nella pagina Traboules.
Place des Terreaux a Lione
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Sedetevi ad un tavolino e godetevi il passaggio di turisti e lionesi in giro per la “Città Vecchia” di cui la piazza è punto obbligato di passaggio.
Place des Terreaux è il cuore di Lione: si trova giusto al centro della Presqu’ile, la penisola tra il Rodano e la Soana, ai piedi della Collina della Croix-Rousse.
La piazza si trova nella parte di Lione tutelata dall’Unesco come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dove un tempo scorreva il Rodano, il cui letto fu riempito di terriccio (terreau) da cui la piazza prendo il nome.
I tre monumenti più importanti della piazza sono l’Hotel de Ville (Municipio), il Museo di Belle Arti e la Fontana scolpita da Bartholdi, lo stesso che realizzò la Statua della Libertà.
Il Municipio, chiuso al pubblico ma ugualmente bello da vedere dall’esterno; il Museo di Belle Arti (vedi dopo) con importanti capolavori di autori italiani e stranieri; la fontana di Bartholdi, lo stesso scultore che realizzò la Statua della Libertà.
La fontana, in realtà, era destinata ad abbellire Bordeaux che però non poté più permettersela e Lione fece un buon affare.
Il sindaco di Lione di allora, Antoine Gailleton, la acquistò consapevole che il simbolismo poteva ben adattarsi anche a Lione quindi non fu difficile far credere che i fiumi in questione fossero il Rodano e la Saona!
L’Hotel de Ville di Lione
L’edifico che oggi ospita il Municipio venne costruito per la prima volta tra il 1646 e il 1672, per essere distrutto due anni dopo da un violentissimo incendio.
Per ricostruirlo venne incaricato Jules Hardouin-Mansart che impostò una struttura di tipo classico, con facciata a due ordini di finestre.
Sotto al grande orologio c’è la statua di Enrico IV a cavallo, posta nel 1800 per sostituire quella di Luigi XIV distrutta durante la Rivoluzione Francese.
Oggi, l’Hotel de Ville ospita 10 volte l’anno il consiglio municipale di Lione e apre le sue porte al pubblico solo durante le Giornate del Patrimonio Nazionale che variano durante l’anno.
Place Bellecour a Lione
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A pochi minuti a piedi da Place Terraux c’è l’altra grande e importante piazza di Lione: è Place Bellecour, con i suoi 310 metri per 200, è la più grande piazza pedonale d’Europa e una delle più grandi del mondo.
Questa piazza è molto amata dal lionesi, anche perché qui si tengono tutte le manifestazioni storiche della città francese, quelle politiche, gli spettacoli e anche il torneo di bocce della Pentecoste e un più moderno torneo di skater.
Al centro di Place Bellecour c’è una statua equestre di Luigi XIV accompagnata, ai suoi piedi, da due statue allegoriche realizzate nel 1720: la Saône di Nicolas Coustou e il Rhône di Guillaume Coustou.
In un angolo della piazza c’è “Le Vieilleur de Pierre”, la statua del “Guardiano di pietra”, costruita come memoriale nel luogo dell’esplosione di una bomba piazzata dalla Resistenza di Lione contro i nazisti il 26 luglio 1944.
A seguito di quell’evento, cinque combattenti lionesi furono uccisi dai nazisti.
La statua più famosa della piazza, però, è quella dedicata ad Antoine de Saint-Exupery, scrittore famose per Il piccolo principe, che gli fa compagnia su questo monumento in pietra all’angolo di Place Bellecour.
Place Bellecour ospita uno spazio alluvionale tra il Rodano e la Saona, occupato già da commercianti e botteghe nella Lione romana.
Oggi la piazza non ha perso la sua funzione di centro vitale di Lione, con i caffè, i ristoranti, i negozi e gli uffici tutto intorno. Assolutamente da vedere durante una visita a Lione.
La collina di Fourvière a Lione
5Sulla Collina di Fourvière, si sale a piedi o con la funicolare che parte accanto alla Cattedrale.
C’è qualcuno che decide di arrampicarsi a piedi godendosi la passeggiata, ma noi consigliamo di salire in funicolare conservare le forze e poi scendere a piedi.
Dall’alto si gode la vista sui tetti della città vecchia, si segue il corso dei due fiumi che attraversano Lione e, se la giornata lo permette, si vedono le Alpi fino al Monte Bianco.
Fourvière è sempre stata la zona di Lione in cui si concentrano chiese, conventi e altri luoghi dedicati alla religione.
Per questo, è anche chiamata la “Collina che prega” in contrapposizione alla Collina della Croix-Rousse chiamata la “Collina che lavora“.
Oggi, la Basilica di Fourvière è l’attrazione religiosa più importante della collina, che merita certamente una visita approfondita.
Potete conoscere storia, architettura e informazioni pratiche leggendo la nostra pagina dedicata alla Basilica di Fourvière.
La zona archeologica romana
Sulla Collina di Fourvière nacque il primo nucleo di Lugdunum, una colonia romana in Gallia dedicata al Dio Lug, protettore dei Galli.
Fondata dal luogotenete di Cesare Lucio Munazio Planco, in pochi anni Lugdunum grazie alla sua posizione alla confluenza del Rodano e della Saona e alla vicinanza all’Italia, divenne capitale della Gallia Lugdunense, la più grande città dell’Ovest d’Europa e zecca imperiale di Roma.
A Lugdunum nacquero due imperatori romani: Claudio e Caracalla. Di quel periodo d’oro restano due testimonianze: il Teatro Antico e l’Odeon.
Il teatro di 108 metri è il più antico di Francia e uno dei più grandi insieme a quello di Arles e Orange.
Più volte allargato, poteva ospitare fino a 10.000 persone. Sono ancora visibili i marmi del pavimento dove era posta l’orchestra e il macchinario per il sipario, uno dei meglio conservati al mondo.
La vista migliore del Teatro si ha dalla strada romana che si trova nella parte superiore e che conduce verso l’Odeon.
L’Odeon, nella tradizione romana, era il teatro dell’élite, riservato a pochi e dove si tenevano conferenze e concerti.
Il pavimento dell’orchestra è stato ricostruito con i materiali trovati sul posto e forma un bellissimo disegno geometrico con disegni grigi, rosa e verdi.
Il Museo della Civiltà Gallo - Romana
6Anche se non siete appassionati di reperti di epoca romana, il Museo della Civiltà Gallo-Romano merita una visita per la straordinaria architettura del museo stesso.
Costruito lungo la Collina di Fourvière, proprio tra l’Odeon e il Teatro Antico, l’opera dell’architetto Zehrfuss si inserisce perfettamente nell’ambiente, tanto da risultare invisibile dall’esterno.
All’interno, una scala elicoidale porta attraverso le diverse sale: l’architettura è volutamente sobria in modo da rendere protagoniste soprattutto le opere ospitate.
Le opere conservate ripercorrono la storia di Lugdunum, l’antica Lione. Ancora prima di diventare capitale della Gallia, Lugdunum era la più grande città di Francia con un fondamentale ruolo economico e religioso.
Costruita sulla Collina di Fourvière nel 43 a. C., si estese prima verso la Presqu’Ile e poi sulla Collina della Croix-Rousse. Di quel periodo sono conservati nel museo alcuni pregevoli testimonianze.
Una tavola in bronzo riproduce fedelmente un discorso che l’Imperatore Claudio tenne nel 48 davanti al Senato di Roma, in cui appoggia la richiesta dei nobili romani di dare ai cittadini di Lione diritti uguali a quelli dei romani.
La tavola fu trovata sulla Collina della Croix-Rousse ed è stata un elemento fondamentale per scoprire che i rappresentanti delle Tre Gallie si riunivano ogni anno nello stesso luogo, cioè l’Anfiteatro romano.
Un sarcofago in marmo riproduce il ritorno vittorioso di Bacco dall’India e fu trovato nella chiesa di Sant’Ireneo sulla stessa collina.
Bacco, accompagnato da Arianna, è trainato da un carro portato da pantere; vicino a lui un elefante porta due prigionieri mentre Ercole, ubriaco di festeggiamenti, si regge in piedi appoggiandosi ad un satiro.
Un calendario, anche se parzialmente distrutto, rappresenta la più antica e completa testimonianza della lingua gallica.
Molte parole non sono ancora state decifrate ma gli studiosi sono certi che si tratti di un calendario in cui i giorni sono associati con le fasi della luna e gli anni solari.
La collina della Croix-Rousse a Lione
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Contrariamente a quello che potreste immaginare, la collina della Croix-Rousse (Croce Rossa) non è quella più religiosa di Lione.
Qui, infatti, c’erano le seterie e le botteghe artigiane (ancora oggi ma un po’ di meno) tanto che i lionesi la chiamano la “Collina che lavora“.
La Collina prende il nome da una croce di colore rosso che venne posta qui nel XVI secolo dalla comunità cristiana di Lione.
Più volte abbattuta e riprodotta, oggi la croce è esposta in Piazza Joannès-Ambre.
Ci sono due modi per arrivare sulla collina: con la funicolare che parte dalla Cattedrale di Sant-Jean, o iniziare la salita da una delle strade che da Place de Terreaux sulla Presqu’Ile portano faticosamente verso l’alto.
Una delle strade più scenografiche è la Montèè della Grande Cote, la strada abitata per secoli dai Canuts, gli operai della seta che nel 1831 da qui iniziarono la prima rivolta operaia della storia.
Il Palazzo dei Voraces
Sempre legata alla storia degli operai della seta è il Palazzo dei Voraces (i Voraci), una delle prime organizzazioni operaie della storia che inventarono tra i vicoli di questo quartiere il mutuo soccorso e le cooperative di produzione e lavoro.
Il Palazzo merita una visita non solo per il suo valore simbolico ma anche per la sua architettura singolare.
L’Anfiteatro delle Tre Gallie
Costruito nel 19 a.C., l’Anfiteatro delle Tre Gallie è stato uno dei primi del mondo. Qui, si riunivano ogni anno i delegati delle tre tribù galliche in cui era divisa la Gallia per celebrare il culto di Roma e dell’imperatore regnante.
Di quella magnifica costruzione oggi non resta molto: una parte dell’arena, le fondamenta e pezzi di muro delle entrate e delle uscite.
Il Museo di Belle Arti di Lione
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Molti visitano il Museo di Belle Arti di Lione soprattutto per la collezione di monete (circa 50.000) la più importante di Francia dopo quella di Parigi.
In realtà, il Museo che si trova in un palazzo del 1600 in Place des Terreaux, c’è una bella raccolta di quadri europei dall’arte primitiva al 1800.
Come sempre, nutrita la presenza di artisti italiani (Perugino, Tintoretto, Veronese, Guido Reni) ma non mancano opere di molti altri grandi pittori europei.
Tra questi molti francesi (Delacroix Corot, Manet, Matisse, Gauguin e Cézanne) ma anche Rembrandt, Cranach il Vecchio, Zurbaran, Rubens e Van Gogh.
Se vi resta ancora un po’ di tempo e la forza per continuare a girare le sale c’è anche un’eccezionale raccolta di oggetti d’arte che copre dall’epoca al periodo Liberty.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo di Belle Arti
Orari di apertura: aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, venerdì dalle 10:30 alle 18. §
Chiuso: martedì. Il 24 e 31 dicembre chiude alle 17.
Costo del biglietto: 8 €.
Come arrivare: Place des Terreaux. A piedi nel centro storico.
Metro: linee A e C, stazione Hôtel de Ville – Louis Pradel
La Cattedrale di Saint Jean a Lione
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Quando nel 1100 cominciarono a costruire la Cattedrale di Lione, lo stile architettonico in voga era il romanico;
i 300 anni che ci vollero per completarla, però, fecero sì che ad un certo punto il romanico venisse abbandonato per il gotico, che intanto si era affermato.
La Cattedrale di Saint Jean (dedicata a Santo Stefano e San Giovanni Battista) è uno dei migliori esempi europei di transizione dal romanico al gotico.
Lunga circa 80 metri, sorge nel luogo dove esistevano già chiese dei primi cristiani di Lione, e venne costruita “rubando” le pietre dai monumenti romani di Lione.
All’interno c’è uno dei più antichi orologi astronomici d’Europa.
Ogni giorno alle 12:00, 14:00, 15:00 e 16:00 l’orologio dà inizio ad uno spettacolino con protagonisti angeli, galli, San Giovanni e il Padre Celeste.
Scopri di più sulla Cattedrale di Saint Jean a Lione
Orari di apertura e costo del biglietto per la Cattedrale di Lione
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 08:15 alle 19:45; sabato dalle 08:15 alle 19:00; domenica dalle 08:00 alle 19:00.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: Place Saint-Jean.
Metro: linea D fermata Vieux Lyon.
I Traboules di Lione
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Durante il Rinascimento, il comune di Lione diede ai giovani architetti la possibilità di dimostrare il loro valore: uno di questi, Philibert Delorme, costruì un passaggio che riuniva due palazzi in Rue Juiverie. Nascevano così i Traboules, caratteristici passaggi coperti che si trovano solo a Lione, almeno in questa quantità, che nel corso della storia hanno svolto diversi ruoli.
La storia dei Traboules di Lione
Il nome Traboules viene dal latino “trans ambulare” cioè “passare attraverso”.
I traboules, infatti, permettono di passare da una strada ad un’altra non facendo il giro intorno all’edificio ma passandoci sotto.
La funzione era quindi puramente pratica, anche se nel corso dei secoli i lionnesi si sono impegnati per renderli anche architettonicamente belli oltre che utili.
Molti traboules sono stati costruiti nel 1800 per permettere agli artigiani della seta di portare i tessuti fuori dalle loro officine senza farli bagnare quando c’era cattivo tempo.
Nel corso della storia, inoltre, i traboules sono serviti molto spesso da rifugio durante guerre e rivolte.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la resistenza di Lione aveva la sede operativa in questi passaggi segreti che i nazisti non conoscevano e in cui non sapevano muoversi.
Visitare i Traboules
Non tutti i traboules si possono visitare: in buona parte sono privati quindi non accessibili al pubblico.
Alcuni sono ufficialmente aperti per la visita e sono:
- Da rue St Jean 54 verso rue du Boeuf 27 (il traboule più lungo di Lione)
- Da rue St Jean 27 verso rue des Trois Maries 6
- Da place du Gouvernement a quai Romain Rolland
Per aprire la porta che dà accesso ai Traboules basta semplicemente schiacciare il bottone vicino all’entrata. Se non funziona, potete riprovare dall’altra parte.
Buona parte dei traboules sono chiusi al pubblico perché in realtà sono spazi privati. Se passate per la Città Vecchia o la Croix-Rousse al mattino, ne troverete aperti molti altri e non è raro che un residente dia un “passaggio” ad un turista per farlo uscire dall’altro lato. L’importante è rispettare il silenzio per non disturbare i residenti: molti cartelli ve lo ricorderanno.
Il Muro dei Lionesi
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Non è un monumento storico, perché ha meno di 20 anni, ma è un palazzo molto singolare, quindi vale la pena andarlo a vedere.
È il cosiddetto Muro dei Lionesi, la facciata di un intero stabile affrescata con scene di vita di Lione in cui sono ritratti diversi personaggi tipici della città.
Si trova nella Presqu’Ile in Rue de la Martinière e ci si arriva con la metro fermata Hotel De Ville.
Tra molti personaggi locali a noi sconosciuti spiccano alcuni che sono famosi in tutto il mondo: l’Imperatore Claudio, i fratelli Lumière inventori del cinema e Joseph-Marie Jacquard, inventore del tessuto che porta lo stesso nome, tutti nati a Lione.
La Basilica di Fourvière a Lione
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Se dalla Città Vecchia alzate gli occhi verso la Collina di Fourvière e vi sembrerà di vedere un gigantesco elefante rovesciato, allora avete individuato la Basilica, il più importante luogo sacro di Lione.
Costruita nel luogo dove furono uccisi i primi martiri cristiani di Lione, la Basilica assume questa strana forma dovuta alle quattro torri ottagonali e alla forma tozza che la fa sembrare un pachiderma con problemi di equilibrio.
Costruita nel 1870 si caratterizza per una mescolanza di stili all’esterno (gotico, classico, bizantino) e per la navata in mosaico che racconta la vita della Vergine Maria.
La chiesa, infatti, è dedicata all’immagine di una Madonna del 1500 (conservata nella Cappella della Vergine) che pare faccia miracoli dal 1500.
La speranza di ottenerne uno attira ogni anno 2,5 milioni di fedeli da tutto il mondo.
Non a caso, questa collina è conosciuta a Lione come “La collina che prega” proprio per la presenza di questa maestosa basilica.
In realtà le chiese sono due sovrapposte: quella superiore ha tre cupole con preziosi interni in marmo bianco di Carrara, granito rosa del nord Italia, marmo blu di Savoia, onice verde, schegge d’argento e d’oro, ebano e avorio.
Eccezionali i grandi mosaici che illustrano il rapporto tra la Chiesa e Maria e della Madonna con la Francia.
Orari di apertura e costo del biglietto per la Basilica di Fourvière
Orari di apertura: Tutti i giorni dalle 7 alle 20. Domenica accesso turistico dalle 12.30.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: a piedi dalla Città Vecchia o con la funicolare accanto alla Cattedrale.
Cosa mangiare a Lione
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Pochi lo sanno, ma Lione ha la migliore gastronomia di Francia e quindi d’Europa e del mondo.
Non stupitevi: c’è gente che prende un aereo o un treno solo per passare una serata in una delle trattorie di Lione. Il miglior posto dove gustare la cucina locale sono i Bouchons (trattoria) osterie riconoscibili dal marchio esterno che da qualche secolo deliziano lionesi e turisti di passaggio.
Prendono il nome dal bouchon, fascio di fieno che si metteva sotto l’insegna per indicare che lì si poteva mangiare e nascono quando le donne di Lione al servizio dei ricchi borghesi decidono di mettersi in proprio e aprire queste trattorie dove si serviva vino e salumi fuori dagli orari di pranzo e cena.
Poi i bouchons si sono evoluti fino a diventare posti dove si cucinano bene tutti i prodotti che fiumi, colline e pianure donano ogni giorno a Lione, in un perfetta fusione tra cucina di popolo e borghese.
Tra i piatti tipici da non perdere la carne è protagonista nella Andouillette (salsiccia di intestino e stomaco di maiale) nel fegato di vitello, nel Sabodet e nel Saucisson chaud à la lyonnaise (cotechino) e nella trippa.
Tra i salumi spiccano diversi salami (rosettes, cervelas, jesus). Se vi sembra troppo per il vostro stomaco c’è una classica Insalata lionese, i cardi, cipolle gratinate e diversi formaggi. Per il vino, siete in Francia, quindi andate tranquilli con un Costa del Rodano.
Dove dormire a Lione
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Come altre città francesi, Lione non è una città particolarmente economica, ma possiede una buona disponibilità di hotel che permettono di trovare sempre una buona offerta.
I prezzi più alti si trovano per gli hotel nella Presqu’Ile, giustificati dalla vicinanza ai luoghi di maggiore interesse turistico. Sulle due colline scendono e si può trovare un buon hotel anche a 40 euro per notte. Fuori da queste zone i prezzi scendono ancora ma dovete mettere in conto spostamenti con mezzi pubblici e molto tempo perso.
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