Cetara in Costiera Amalfitana

L'incantevole borgo di pescatori famoso per la colatura di alici, la torre angioina e la festa del santo patrono San Pietro Apostolo.

Cetara in Costiera Amalfitana
Cetara in Costiera Amalfitana

Tra le bellezze della Costiera Amalfitana, Cetara è un suggestivo borgo marinaro ancora illeso dal turismo di massa, tutelato come Patrimonio dell’Unesco.
Il suo nome latino, Cetaria, significa tonnara e deve la sua origine ai Cetari, cacciatori di tonno di provenienza etrusca. Ancora oggi potrete osservare i pescatori che alle prime luci dell’alba si dirigono speranzosi verso il mare sulle loro tonnare.

Passeggiando per questo paesino, fatto di piccole stradine e case strette l’una all’altra, si resta incantati, soprattutto quando sul delizioso borgo cala la sera, illuminata dalle tiepide luci delle abitazioni e dei ristoranti. Ad incrementare la bellezza di questo posto concorrono le testimonianze artistico-storiche come l’imponente Torre saracena, edificata per ostacolare gli attacchi dei Turchi, la Chiesa di S. Francesco, con l’adiacente convento e la Chiesa Romanica di S. Pietro.

La Chiesa di San Pietro Apostolo

Vale proprio la pena di visitare questa Chiesa, edificata alla fine del XI secolo d. C. per volere dei normanni che, stabilitisi a Cetara, decisero di costruirla per confermare la superiorità della cristianità sui musulmani sconfitti. La chiesa, probabilmente dedicata a San Giacomo, ha subito nel corso del tempo molti cambiamenti che ne hanno modificato la struttura originale.

L’unico elemento autentico è il campanile con una base romanica. Da non perdere l’organo, ristrutturato da poco, e una lapide bilingue, in latino e arabo, che omaggia Grandetto d’Ausilio, il cetarese fautore della liberazione del principe Federico d’Aragona, imprigionato dai baroni di Salerno nel 1484, nel corso della vicenda nota alla storia come “la Congiura dei Baroni”.

Il Duomo di Cetara
Il Duomo di Cetara

La Chiesa di San Francesco a Cetara

Il Complesso monumentale francescano di Cetara, costruito alla fine del XIV secolo, è costituito dalla Chiesa di S. Francesco, dal chiostro e dalle celle sovrastanti la sede della Confraternita, che attualmente accoglie la sede del Comune. Nella chiesa, concepita con una sola navata, sono presenti alcuni affreschi meravigliosi. Particolarmente prezioso è il dipinto del pittore cetarese Marco Benincasa e, sulla navata, la rappresentazione di Suor Orsola Benincasa, la stimata cetarese fondatrice delle Suore Teatine dell’Immacolata Concezione.

La torre vicereale di Cetara

Questa torre, innalzata in età angioina, per poi essere modificata e fortificata ancora di più nel corso dell’egemonia aragonese, è molto caratteristica e affascinate. Non aveva solo la funzione di proteggere la città dagli attacchi provenienti dal mare, ma anche quella di sorvegliare i traffici commerciali marittimi spesso insidiati dagli improvvisi assedi dei pirati.
Successivamente allo sbarco dei Turchi nel 1543, questa struttura fece parte di un complesso di fortificazione, costituito da 400 torri, che proteggeva gran parte delle coste dell’Italia meridionale.

Quando da queste torri si avvistavano le imbarcazioni nemiche, avveniva una trasmissione di segnali, da una torre a un’altra, con il fuoco quando era buio, e con il fumo quando c’era visibilità, per mettere in guardia la popolazione dell’imminente pericolo e dar loro il tempo di difendere la costa in modo adeguato.

La torre di Cetara era munita di tre cannoni di bronzo che servivano ad intimorire le navi nemiche e in caso di assalto erano usati i “petrieri”, bocche che sputavano fuoco sul loro obiettivo. L’aspetto architettonico della torre vicereale ha subito molte modifiche nel corso dei secoli: l’originale nucleo angioino fu arricchito da una sopraelevazione “a doppia altezza” nel periodo aragonese. Alla fine del 1800 fu arricchita di due piani che hanno completamente alterato la struttura aragonese.

La Torre Vicereale di Cetara
La Torre Vicereale di Cetara

La famosa colatura di alici

La cultura gastronomica delle specialità di mare, in particolar modo del tonno, è molto sviluppata in questo borgo. Si possono gustare specialissimi piatti conditi con la “colatura di alici” di Cetara, che è il risultato di un particolare trattamento di salatura delle alici, il pesce azzurro per antonomasia pescato nel Golfo di Salerno. Anche i limoni, da sempre ottimo ingrediente per dolci locali e per il limoncello, lasciano a stupefatti per il sapore, la consistenza e la forma.

Le alici di Cetara
Le alici di Cetara

Eventi a Cetara

Cetara è luogo di tradizioni, manifestazioni e feste di paese che vi coinvolgeranno con le loro luci e un’atmosfera di piacevole allegria. Tra le più particolari ricordiamo il 29 giugno la Processione del Santo Patrono S. Pietro Apostolo, nel corso della quale le vie principali del paese sono completamente impreziosite da luminarie e la statua del santo è portata in giro sulle spalle dei pescatori.

La statua viene portata vicino alla riva del mare fino a sfiorarlo per benedirlo. Nel mese di Agosto si tiene la sagra “A tutto tonno” dove ci si dedica, oltre che a spettacoli musicali e canti popolari, alla degustazione di molte ricette a base di tonno sul molo del porto, che sembra trasformarsi in un suggestivo ristorante all’aperto.

Ma Cetara non è sveglia solo d’estate. Nel mese di dicembre si svolge la manifestazione “Alla riscoperta degli antichi sapori” nel corso della quale si tengono numerosi congressi in cui si presentano nuove ricette a base di colatura di alici o di altri prodotti tipici del paesino, che i ristorantini locali si dilettano a preparare.