Vico Equense è il tratto della Costiera Sorrentina in cui le curve della strada statale si addolciscono e permettono di apprezzare meglio il bellissimo miscuglio di colori che il mare, la spiaggia e la natura circostante, regalano a questa città .
Il passato di Vico Equense è una storia che, ancora oggi, si può leggere e rileggere passeggiando per la città , dove sono intatte le tracce del tempo che fu. Scelta come mercato dalle popolazioni italiche, etrusche e greche che qui avviarono numerosi e prolifici accordi commerciali, Vico Equense divenne rapidamente la meta preferita dai nobili romani per le loro vacanze estive. La presenza dei patrizi romani in questa città , è testimoniata i ruderi ancora visibili nelle diverse frazioni di Vico Equense.
Il centro storico del comune costiero, conserva le caratteristiche del borgo medioevale che, dal XIV secolo, venne protetto dalla costruzione di una cinta muraria, che consentiva l’accesso al suo interno da quattro porte. Oggi, nei pressi dell’apertura più importante, sorge il Municipio di Vico Equense. Ma la bellezza della città si ritrova ovunque, dalla bellissimaCattedrale dell’Annunziata, che rappresenta l’unico, riuscitissimo, esempio di architettura gotica in tutta la penisola Sorrentina, fino alla natura fresca e incontaminata del Faito, una delle vette della catena montuosa dei Monti Lattai.
A spasso per Vico Equense
Passeggiare per Vico Equense è come camminare in un museo in cui siano esposte, una di fianco all’altra, le varie evoluzioni del paese. Lasciando il centro urbano della città , ci si trova a passeggiare tra i Casali, i centri costruiti sulle colline che abbracciano il cuore di Vico Equense. I Casali sono organizzati come piccole città : ognuno di essi, infatti, ha un proprio Santo patrono, al quale la popolazione è molto devota. Proprio dai Casali, nascono i principali prodotti caseari di questa terra, ottenuti con procedimenti antichi, tramandati di generazione in generazione, per conservare il gusto tipico, che ha reso i prodotti della Costiera assolutamente unici.
Per produrre il fior di latte dei Casali di Vico Equense, ad esempio, vengono utilizzate le stesse tecniche e le stesse procedure da sempre. La tradizione è molto importante anche nella fiorente attività dell’artigianato, che si è andata sviluppando e perfezionando nel corso degli anni, offrendo articoli unici nel loro genere. Vico Equense racchiude in sé un riassunto della storia dell’intera Costiera Sorrentina, costruita su un viscerale rapporto della sua gente con la propria terra, che tra l’azzurro del cielo e del mare e il verde delle colline, regala ogni giorno uno spettacolo diverso.
Chilometri di traffico per un metro di pizza
Soprattutto nelle serate estive, la strada statale che collega Vico Equense con gli altri comuni della Penisola Sorrentina, è così trafficata che si è costretti a percorrere diversi chilometri a passo d’uomo. E’ vero che il panorama in questo tratto di strada è particolarmente interessante, ma per qualche automobilista sprovvisto di pazienza, può risultare comunque abbastanza seccante. Una delle cause dell’incredibile quantità di automobili concentrate nello stesso breve tratto di strada, è sicuramente la voglia di provare la celebre pizza del ristorante “Da Giggino”.
Giggino Dell’Amura, divenuto un’icona intramontabile di Vico Equense, è stato il primo ad inventare un modo tutto nuovo di servire la pizza. Qui, infatti, invece di gustare una sola pizza, avrete la possibilità di ordinare il tipico piatto partenopeo, a metro. In questo modo, su una sola forma di impasto, lunga più o meno un metro, si potranno assaggiare diverse pizze, assortite come meglio credete, in modo da non dover rinunciare a nessun gusto.
Oggi la “pizza a metro” è offerta da quasi tutte le pizzerie napoletane, ma la versione originale di questo particolare piatto è nata proprio qui a Vico Equense, nella trattoria del celebre Giggino Dell’Amura.
La bellezza nascosta dal mare
La bellezza di Vico Equense salta subito agli occhi, ma per chi ha voglia di scoprire più a fondo le particolarità di questo luogo, il mare conserva tesori davvero emozionanti. I pescatori del posto chiamano “Cavararuso” la secca rocciosa circondata da quattro scogli che proteggono il fondale sabbioso dove la flora e la fauna marina, sembrano svolgere una gara per offrire i colori più vivi e stupefacenti.
La profondità della conca, che varia da 11 a 55 metri, raccoglie meraviglie degne delle bellezze che si trovano in superficie tra le strade di Vico Equense.
Gorgonie bianche, rosse e gialle, danzano al ritmo delle correnti, abbracciando coralli neri del mediterraneo. La particolarità del fondale marino, ha dato la possibilità alla Pinguicula hirtiflora di crescere e svilupparsi in questa secca. La piccola pianta dalle foglie ovali, è un arbusto carnivoro tipico delle regioni balcaniche, sopravvissuto all’era glaciale. Trovarlo oggi sul fondale del Banco di Santa Croce, la conca sabbiosa che si trova davanti Vico Equense, contribuisce a dare a questa terra, una bellezza mistica e antica.
Il Museo Mineralogico di Vico Equense
Vico Equense ospita un piccolo ma interessante Museo Mineralogico in cui sono conservate circa 5000 minerali di 1400 specie pietre provenienti dalla Campania e da molte altre parti del mondo. Il Museo Mineralogico Campano è aperto dal martedì al sabato, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17.00 alle 20.00, da marzo a settembre; dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 19.30 da ottobre a febbraio.