L’Abbazia di San Galgano, poco distante da Siena, è uno splendore: vedere comparire la sua sagoma tra i cipressi del viale che le sta davanti, è davvero uno spettacolo che non si dimentica.
Lo stupore aumenta man mano che ci si avvicina, accorgendosi che la sagoma quasi intatta delle mura esterne non ha il tetto. L’abbazia cistercense fu edificata nel 1218 con diversi materiali come il travertino, soprattutto per gli esterni, il mattone e il sasso accapezzato.
E’ stata costruita con pianta a croce latina a tre navate, per una lunghezza di 72 metri ed una larghezza di 21. L’abside, che finisce con sei monofore ed un rosone, dona a tutto l’edificio un meraviglioso senso di leggerezza e raffinatezza.
La maestosità dell’abbazia testimonia il grande seguito del culto di San Galgano.
Nel XIV secolo raggiunse momenti di grande splendore grazie all’immunità e ai privilegi imperiali di cui godeva. L’abbazia fu sotto la tutela degli imperatori Enrico VI, Ottone IV e Federico II.
La grande ricchezza raggiunta nel Cinquecento scatenò forti polemiche tra la Repubblica di Siena ed il Papato. Nel 1506 papa Giulio II inviò l’interdetto contro Siena che però si ribellò ordinando ai sacerdoti di celebrare regolarmente tutte le funzioni liturgiche.
A questo periodo sfolgorante, ne seguì uno di decadenza che avrebbe ridotto l’abbazia di San Galgano a un misterioso rudere abbandonato ma pur sempre imponente.
La leggenda di San Galgano
La leggenda di San Galgano Galgano Guidotti, figlio di Guido e Dionisa, nacque nel 1148 a Chiusdino, un piccolo borgo nei pressi di Siena, non lontano dall’Abbazia.
Durante questo periodo del Medioevo vi era un susseguirsi di violenze e ingiustizie gratuite, manifestazioni di un’apparente forza e vitalità , che spesso avevano lo scopo di estendere i propri domini.
Anche Galgano, proprio come tutti gli altri cavalieri, nel pieno del vigore della sua gioventù, aveva un carattere arrogante e autoritario.
Ma più il tempo passava e più Galgano sentiva la sua vita inutile, priva di qualunque scopo.
Decise quindi di cambiare vita e si ritirò sulla collina di Montesiepi, poco distante da Monticiano.
Galgano cominciò a condurre la sua vita in isolamento e in penitenza, ricercando affannosamente Dio e la pace che gli negava l’epoca turbolenta in cui viveva.
Come forma di rinuncia totale ad ogni forma di violenza Galgano conficcò la sua spada in una roccia che spuntava dal terreno, con l’intento di adoperarla come croce dinanzi a cui pregare.
Questo accadeva nell’anno 1180 e fu un gesto simbolico di grande forza per i tempi che correvano. Galgano morì il 3 dicembre 1181 appoggiato alla sua croce e nel 1185 fu proclamato Santo da Papa Lucio III.
La leggenda della spada nella roccia
Questa spada conficcata in un masso roccioso che spunta dal pavimento, è situata al centro della Rotonda di Montesiepi, in una cappella distante poche centinaia di metri dall’Abbazia di San Galgano.
A giudicare dalla parte visibile che sporge dalla roccia, sembra che si tratti di una spada autentica del XII secolo. Questa spada ha subito diverse peripezie nel corso del tempo: fu spezzata da un vandalo nel 1960 e nel 1991 fu spaccata da un ragazzo che, rinchiuso nella rotonda con dei turisti, tentò di estrarla.
Tutte queste rotture hanno creato dei dubbi sull’autenticità della spada, voci che poi furono smentite dall’ispezione ufficiale del manufatto nel 2001.
Alcuni studiosi sostengono che ci siano delle analogie tra la vicenda di San Galgano e quella di Re Artù poiché entrambi i fatti si verificarono nel XII secolo e inoltre tra Galgano e il nome di uno dei cavalieri arturiani, Galvano, esistono delle particolari similitudini.
Quello che sappiamo per certo è che esiste questa spada curiosamente inflitta in una roccia che ci riporta l’eco di segreti antichi e lontani mai svelati.
L'Abbazia amata da registi e musicisti
L’estate, con le sue fresche brezze e i suoi odori intensi, fa da cornice perfetta agli emozionanti concerti che si tengono nell’Abbazia. Il suggestivo spazio dell’Abbazia si anima di commedie musicali o recitate, opere liriche, balletti e concerti in collaborazione con l’Accademia Musicale Chigiana. Prendendo il vostro spazio fra uno degli 800 posti disponibili nella struttura, potrete godere di un bellissimo spettacolo all’aperto impreziosito da un manto di stelle e da un’atmosfera di altri tempi. Curiosità Il luogo in cui è immersa questa affascinante abbazia è stato usato come suggestivo scenario dei film Nostalghia di Andrej Tarkovskij e Il paziente inglese di Anthony Minghella.
Vicino Siena.
Da Firenze: Superstrada per Siena, uscita verso la Statale 223 Siena-Grosseto fino all’uscita di San Lorenzo a Merse, proseguendo poi verso Monticiano. Sempre da Firenze, si può uscire a “Siena-San Marco” e prendere la SP 73 che passa attraverso le colline senese. Da Roma l’uscita consigliata è Sinalunga sulla A1, poi superstrada per Siena e quindi uscita San Marco.
NOVEMBRE –Â MARZO dalle ore 9:00 alle 17:30;
APRILE, MAGGIO e OTTOBRE dalle ore 9:00 alle 18:00;
GIUGNO e SETTEMBRE dalle ore 9:00 alle 19:00;
LUGLIO e AGOSTO dalle ore 9:00 alle 20:00.
In occasione di matrimoni o di altri eventi l’orario di apertura può subire variazioni (per informazioni chiamare il numero 0577/756738).
3 euro
Nei dintorni dell'Abbazia di San Galgano
Siamo in un territorio meraviglioso, uno dei più belli del mondo. La scelta di cosa visitare è davvero ampia: a pochi chilometri di auto ci sono Siena, Monteriggioni, Bagno Vignoni, San Gimignano, Montalcino, Montepulciano e le altre località che trovate nella pagina Dintorni di Siena.