Piazza della Signoria a Firenze è una delle più belle Piazze d’Italia, immortalata in milioni di foto dei turisti di tutto il mondo che si fermano estasiati ad ammirarne la bellezza e l’armonia. Per creare questo capolavoro, però, è dovuto scorrere molto sangue.
Piazza della Signoria, infatti, era una parte di Firenze ricca di case e torri, appartenenti alle fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini. Quando gli Uberti (Ghibellini) persero la battaglia coi Guelfi, furono distrutte tutte le abitazioni e questo spazio venne considerato un “terreno maledetto” in cui fu proibito costruire.
In seguito diventò una piazza, centro della vita civile, politica e sociale dei cittadini, oggi ricca di capolavori dell’arte e dell’architettura. Domina la piazza la sagoma turrita di Palazzo Vecchio, Palazzo Vecchio, la migliore sintesi dell’architettura civile trecentesca, di cui trovate una descrizione dettagliata nella pagina Palazzo Vecchio.
Oltre Palazzo Vecchio: cosa vedere in Piazza della Signoria
Tra i principali monumenti della piazza troviamo la “Fontana del Nettuno“, detta anche “di Piazza” o “del Biancone”, voluta da Cosimo I de’ Medici ed eseguita da Baccio Bandinelli, con una vasca al cui centro si innalza la gigantesca statua marmorea del dio delle acque, scolpita da Bartolomeo Ammannati.
La statua non è molto bella, è sgraziata ed è oggetto di scherno da parte di tutti i fiorentini. Sempre nella piazza primeggia il “Monumento equestre a Cosimo I de’ Medici” eseguito dal Giambologna, che sulla base di marmo presenta tre bassorilievi in bronzo che raffigurano la vita del primo granduca di Toscana: “Il conferimento del titolo nobiliare”, “Papa Pio V che gli affida le insegne”, e “L’entrata trionfale in Siena”.
I punti più rappresentativi di Piazza della Signoria
A pochi metri di fronte alla fontana del Nettuno, si trova una lapide marmorea circolare, che ricorda il punto dove nel 1498 fu impiccato ed arso fra’ Girolamo Savonarola, accusato di intemperanza religiosa. Sulle scale che portano a Palazzo Vecchio ci sono diverse figure interpretabili in chiave simbolica: il Marzocco, il leone simbolo di Firenze che sorregge con una zampa lo scudo gigliato, la copia del bronzo di Giuditta e Oloferne di Donatello, simbolo della Repubblica Fiorentina che annienta la tirannide.
La statua del David è la copia del marmo di Michelangelo Buonarroti del 1503, ed è emblema della vittoria della Repubblica Fiorentina contro tutti i nemici. Quella di Ercole che abbatte Caco di Baccio Bandinelli è il simbolo della vittoria dei Medici sui nemici interni.
La Loggia dei Lanzi
Di fronte all’ingresso di Palazzo Vecchio spicca la Loggia della Signoria o dei Priori, nata per accogliere assemblee pubbliche, nel corso del 1500 divenne spazio espositivo per capolavori di scultura.
E’ chiamata anche Loggia dell’Orcagna, dal nome di Andrea di Cione detto Orcagna che si credeva fosse l’autore della Loggia e anche Loggia dei Lanzi, perché al tempo di Alessandro I de Medici erano accampati i Lanzichenecchi.
Esternamente mostra i tre archi poggiati sui pilastri e ai lati della scalinata due “leoni in marmo”: quello di destra, opera originale greca e l’altro eseguito da Flaminio Vacca.
All’interno mostra il “Perseo con la testa della Medusa”, bronzo dello scultore e orafo Benvenuto Cellini, il quale riprodusse il proprio autoritratto nella parte posteriore dell’elmo di Perseo.
Nella parte opposta si può ammirare il “Ratto delle Sabine”, capolavoro del Giambologna che scolpì le tre figure in un solo blocco di marmo.