Anche se non avete mai sentito parlare di Gradara, certamente avete letto o sentito questo verso: Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. (Divina Commedia di Dante, Inferno V canto). Una delle frasi d’amore più famose della letteratura mondiale è stata ispirata a Dante dalla storia di Paolo e Francesca che si è svolta nel castello di Gradara, il più importante monumento del Borgo e uno dei più visitati in Italia.
Ma è tutta Gradara che merita una visita, con le mura fortificate, l’atmosfera rilassata, i balconi fioriti e la struttura medievale perfettamente conservata. Secoli di storia che Gradara ha attraversato da protagonista: la posizione a metà tra Marche ed Emilia e il mare l’hanno resa crocevia di traffici commerciali e contesa dalle famiglie Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca, che hanno lasciato nel borgo i segni del loro passaggio.
In giro per il Borgo di Gradara
Già da lontano il Castello di Gradara si annuncia al visitatore con la sua imponenza. E’ il protagonista del paesaggio ma man mano che ci si avvicina si cominciamo a scorgere le mura che difendono il borgo fortificato. Lunghe circa 800 metri, resistono dal Medioevo e possono essere percorse per circa 400 metri con una splendida vista sul borgo e sul territorio circostante. Ma queste mura non sono le uniche: entrati nel borgo c’è un altra cinta muraria interna superata la quale si inizia la scalata verso la Rocca di Gradara. Il giro per il borgo è estremamente piacevole: quasi nessuna auto, botteghe, artigiani, case curatissime con balconi fioriti. Gli abitanti amano molto questo borgo e si vede dall’amore con cui lo conservano.
Il Castello di Gradara
Il Castello di Gradara è una delle fortificazioni meglio conservate d’Italia. La storia del borgo è passata da questo castello, costruito nel 1182 è stato in possesso dei Malatesta ma a metà del 1400 passa agli Sforza che governano Gradara tra il 1445 e il 1512. Nel 1641 Gradara passa allo Stato Pontificio e inizia una decadenza che sarà interrotta solo nel 1920, quando la famiglia Zanvettori acquistò la Rocca di Gradara, il castello e la cinta muraria riportandoli all’antico splendore.
Gli ambienti del Castello di Gradara
Si accede al Castello attraverso il ponte levatoio e si arriva nel cortile. Qui inizia la visita attraverso straordinari ambienti, perfettamente conservati, che consentono un viaggio in quasi mille anni di storia italiana, anche se in gran parte ricostruiti negli anni ’20. Tra piano terra e primo piano si susseguono la Sala della tortura, quella del Mastio, della Passione, il Camerino di Lucrezia Borgia, la Cappella e altre. L’ambiente più visitato di questo piano è la Camera di Francesca, ricostruita durante la ricostruzione degli anni ’20. Nella camera sono presenti tutti i dettagli raccontati da Dante e Boccaccio: il libro “galeotto”, le sedie dove erano seduti i due amanti, la botola da cui Paolo tentò di fuggire.
La Sala di Paolo e Francesca
Secondo la leggenda in questa camera si è consumata la tragica storia d’amore tra Paolo e Francesca, raccontata da Dante nella Divina Commedia. Francesca da Polenta era moglie di Giovanni Malatesta, detto “Gianciotto lo sciancato” e gli era stata data come “ricompensa” per l’appoggio di quest’ultimo nella guerra dei Polenta per il dominio su Ravenna. Giovanni era brutto (il soprannome dice tutto) ma aveva un fratello bello e affascinante, di nome Paolo, podestà di Firenze. Un giorno, mentre Paolo e Francesca leggevano la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra, si scambiarono un bacio. Un servo che li stava osservando riferì tutto a Gianciotto che gli tese un agguato: Paolo tentò di scappare da una botola nel pavimento ma furono uccisi entrambi. Questa storia ha ispirato non solo Dante e Boccaccio ma anche D’Annunzio, William Blake, August Rodin e molti altri artisti. La camera è stata ricostruita ispirandosi proprio alla novella Francesca da Rimini di D’Annunzio.
Informazioni per la visita al Castello di Gradara
Informazioni per la visita al Castello di Gradara
Orari di apertura:
DA MARTEDI A DOMENICA
8.30-19.15Â (chiusura biglietteria ore 18:30)
LUNEDI
8.30-14.00Â (chiusura biglietteria ore 13:15)
TUTTI IÂ GIOVEDI, VENERDI E SABATO DIÂ LUGLIO E AGOSTO
Dalle ore 20.00 alle 23.00 apertura straordinaria solo per gruppi con prenotazione obbligatoria presso Gradara Innova.
OGNI PRIMA DOMENICA DEL MESE
Ingresso libero
25 DICEMBRE / 1 GENNAIO
Chiuso
Costo del biglietto
Intero: 6 €
Ridotto: 3€
Le grotte di Gradara
Il sottosuolo di Gradara è un labirinto di grotte e cunicoli la cui origine è ancora misteriosa. Secondo gli studiosi probabilmente erano usate come luoghi per il culto bizantino proveniente da Ravenna. Sono state scoperte 16 grotte ma solo 1 è visitabile e ospita il Museo Storico delle Grotte di Gradara. Tra strumenti di tortura, presepi e attrezzi artigiani la ricostruzione è un po’ turistica ma gli ambienti valgono la visita.
Informazioni per la visita
Orari di apertura:
Dal 15 marzo al 30 settembre
aperto tutti i giorni
h. 10:30/13:00 – 14:30/18:00
Dal 15 giugno al 15 settembre apertura anche serale
h 20:30/23:00
Dal 1 ottobre al 14 marzo
aperto solo festivi e prefestivi
h 10:30/13:00 – 14:30/18:00
Il teatrino comunale
Merita una visita il Teatrino Comunale che con i suoi 70 posti è uno dei più piccoli d’Italia. Si trova in Palazzo Rubini Vesin a pochi metri dalla Rocca. Costruito nel 1800 ha solo un soppalco con proscenio, poltroncine e atrio d’ingresso.
La Chiesa di Giovanni Battista
Questa piccola chiesa merita una visita per una visita il Crocifisso scolpito da Frate Innocenzo nel 1936 che mostra tre volti diversi (silenzio, sofferenza e sollievo) a seconda del punto di vista da cui viene osservato.
Cosa mangiare a Gradara
A metà tra Marche ed Emilia, Gradara prende il meglio della cucina di queste due regioni. Con alle spalle colline, pascoli e montagne e di fronte il mare, gli ingredienti non mancano e anche la sapienza secolare di chi li prepara. Il piatto tipico sono i tagliolini con la bomba, pasta fresca condita con pancetta e lardo. Abbondano i funghi, i formaggi (casciotta) le famose carni di razza marchigiana, il prosciutto di Carpegna e il salame di Montefeltro che si accompagnano alla crescia, una specie di piadina. Tra i vini da provare il Rosso dei Colli Pesaresi, la Vernaccia e il Visner di Pergola e il Bianchello del Metauro.
I dintorni di Gradara
Se avete ancora un po’ di tempo nei dintorni di Gradara consigliamo una visita al borgo di San Leo, a San Marino, Ravenna e Urbino.