Il Reina Sofia è il museo di Madrid che raccoglie le opere d’arte dal novecento ai giorni nostri. La costruzione che lo ospita, nacque come ospedale e come tale è stato utilizzato fino al 1986 quando fu aperto il Centro d’Arte Reina Sofia. Nel museo viene dato particolare risalto ai pittori spagnoli come Dalì, Mirò e Picasso. Non siate superficiali: non limitatevi a cercare di vedere Guernica sulle teste dei cento turisti che sono arrivati prima di voi. Fate un giro per il museo, che di opere bellissime ne ha davvero tante, e ripassate davanti al Guernica verso l’ora di chiusura. Solo allora potrete veramente gustarvi il capolavoro del Maestro.
Guernica di Picasso
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Picasso realizzò la grande tela in due mesi per presentarla all’Esposizione Universale delle Arti e Tecniche di Parigi del 1937.
Il quadro è un manifesto contro le violenze dell’esercito di Franco durante la guerra civile. I principali Stati europei non intervennero nel conflitto, e il governo spinse per portare Picasso all’Universale, sperando che attraverso il suo manifesto, si riuscisse ad avere aiuti dalle potenze europee. Picasso realizzò un’opera sconvolgente, rifacendosi al devastante bombardamento di Guernica, che dipinse senza colori per sottolineare la drammaticità della scena e la violenza della guerra.
Il Grande Masturbatore di Dalì
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In questo quadro Dalì ci mette tutte le sue (non poche) ossessioni, prima fra tutte, come forse ha suggerito ai più lungimiranti di voi il titolo, quella sessuale.
Appassionato delle teorie freudiane, Dalì le utilizza in chiave surrealista per esprimere la sua complessa personalità . Come in tutte le sue opere, nulla è ciò che sembra, e l’ambiguità diventa una componente aggiunta dei suoi quadri. La grandezza di Dalì, tra l’altro, sta nel dare un armonioso senso di equilibrio alla scena irreale, nonostante la grande quantità di elementi che ne fanno parte.
La Caduta di Barcellona di Le Corbusier
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Ancora un quadro ispirato dalla guerra, uno dei tre che compongono la trilogia di Le Corbusier sulla guerra civile a Barcellona. “La caìda de Barcelona” (la caduta di Barcellona) risale al 1939, e fu dipinto dopo che l’architetto-pittore-urbanista apprese la notizia del bombardamento della “capitale” della Catalogna durante la guerra civile. Le Corbusier aveva visitato più volte Barcellona, durante i suoi viaggi, e rimase impressionato dalla violenza delle truppe di Franco nella repressione degli avversari. La rappresentazione della paura è visibile nelle espressione dei volti dei soggetti, e la scomposizione dei corpi imprime chiaramente il sentimento di distruzione, tipico della guerra.
Ragazza alla finestra di Dalì al Reina Sofia di Madrid
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Dalì sperimenta la profondità dell’immagine, giocando ad inserire un quadro nel quadro…nel quadro. “Ragazza alla finestra” è una matrioska visiva: il soggetto principale,
Ana Maria, sorella di Dalì, si contende la vostra attenzione con il panorama che sta osservando. Le tonalità di azzurro della parte centrale della tela, trascinano lo sguardo verso il paesaggio. Ma se osservate bene, nell’anta destra, c’è un riflesso del panorama, incorniciato in un pezzo di finestra: ecco il terzo quadro nella tela. L’opera, stranamente per la produzione di Dalì, non ha alcuno riferimento sessuale…almeno così sembra.
Tertulia di Angeles Santos
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“Tertulia” in spagnolo significa “riunione informale“, “vedersi per fare quattro chiacchiere”. Il quadro rappresenta alcune donne che leggono, fumano e chiacchierano tra loro in una stanza.
La Santos realizzò questo quadro nei primi anni del 900, quando “Sex and city” era ancora troppo in là da venire, e l’idea che le donne s’incontrassero in un bar per discutere tra di loro, era una vera assurdità . Se da un lato si esprime la libertà di queste intellettuali, dall’altro l’atmosfera casalinga indica il divieto a svolgere le riunioni all’area aperta, come accade, ad esempio nella rappresentazione, tutta al maschile della “tertulia del Cafè de Pombo” di Solana.
Tertulia del Cafè d Pombo di J.G. Solana
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Il quadro di Solana ritrae un gruppo di intellettuali spagnoli durante una riunione informale.
Le tonalità scure, tipiche di questo pittore, danno a tutta la scena un’aria esageratamente solenne, come a voler sottolineare l’importanza del concilio. L’uomo in piedi al centro del quadro, è Ramón Gómez de la Serna, che commissionò l’opera al pittore. I suoi compagni sono alcuni dei più alti esponenti del panorama intellettuale spagnolo del tempo, tra i quali: gli scrittori Manuel Abril, Tomás Borrás e José BergamÃn, il desegnatore José Cabrero e il poeta Mauricio Bacarisse.
Gioia del paesaggio basco di Daniel Vázquez DÃaz
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Daniel Vázquez DÃaz ha trovato nel cubismo un suo particolare modo di esprimersi, incentrato su un uso molto particolare del colore.
In questo dipinto, Vázquez DÃaz utilizza una combinazione di forme e colori molto armoniosa, rendendo le spigolosità delle immagini, molto morbide e rilassanti. E’ come se sotto la pittura ci fosse un’onda dolce, che dà a tutto il quadro un andamento sinuoso. Il pittore è riuscito a dare una sorta di riverbero alle immagini, spostando la tortuosità del panorama, anche alle case e ai soggetti ritratti nel quadro.
Donna in blu di Picasso
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Il quadro potrebbe essere ispirato all’opera di Velazquez in cui è ritratta la Regina Maria d’Austria.
Anche i più grandi possono ricevere cocenti delusioni, e fu proprio così per Picasso che, presentata la “Donna in Blu” all’Esposizione delle Belle Arti di Madrid, non solo non trovò acquirenti, ma fu anche stroncata dalla critica. È uno dei quadri del giovane Picasso, che rientra nel “Periodo blu” dell’artista. La stravaganza del pittore lo portò a dipingere una serie di opere con forti tonalità di azzurro, indizio della ricerca che lo avrebbe portato poi al suo inconfondibile stile.
Uomo con pipa di Joan Mirò
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Mirò odia la pittura convenzionale, ha più volte dichiarato di volerla letteralmente “uccidere”.
In “Uomo con pipa” questa sua avversione è evidenziata da una rappresentazione della figura decisamente priva di dettagli descrittivi, quasi spettrale e inquietante. Mirò, definito da Breton fondatore del surrealismo, il “più surrealista di tutti noi”, rivolge la sua attenzione non all’oggetto in sé, ma al modo in cui è lavorato sulla tela. Crea un proprio universo di forme che, in un primo momento, confondono lo spettatore, che si disperde, poi, nel riconoscimento della realtà alla quale i quadri si ispirano.
Gran Profeta di Pablo Gargallo
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Pablo Gargallo è uno dei più grandi scultori spagnoli del 900, innovatore, ma anche cultore della tradizione.
Gargallo ha utilizzato due modi di scolpire molto differenti tra loro. Alcune opere hanno uno stile molto vicino al classico, mentre in altre, come “Il Profeta”, Gargallo abbraccia lo stile avanguardista, frantumando gli spazi, e realizzando sculture che impressionano per il bell’effetto realizzato dalla sottrazione, che lascia soltanto il vuoto a riempire i contorni appena accennati. La sua lettura “inversa” della realtà in cui le parti concave del corpo umano si trasformano in convesse, lo ha reso uno degli artisti spagnoli più influenti del secolo scorso.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Reina Sofia
Orari di apertura:
Lunedì – sabato: 10:00 – 21:00
Domenica: ore 10:00 – 14:30.
Chiuso: ogni martedì, il 24, il 25 e il 31 dicembre, il 1 e il 6 gennaio, il 1 maggio e il 9 novembre.
Ingresso gratis
Dal lunedì al sabato: 19:00 – 21:00
Domenica e festivi: 12.30 – 14.30
Accesso al Museo fino a 30 minuti prima della chiusura
Biglietto intero: Intero 12 €.
Come arrivare:
Metro: Linea 1 Stazione del Arte e Linea 3 stazione Lavapiés.
Bus: 6, 10, 14, 19, 26, 27, 32, 34, 36, 37, 41, 45, 59, 85, 86, 102, 119, C1, C2 y E1.