Per adattarsi alle esigenze di tutti i visitatori, nelle strutture turistiche di Minorca viene servita una cucina di tipo internazionale.
Ma non siete andati a Minorca per mangiare degli spaghetti scotti, vero?
Quindi bisogna andarsi a cercare i posti dove si servono i piatti tradizionali della cucina locale, che come nella migliore tradizione mediterranea, è prevalentemente a base di pesce, crostacei, frutti di mare ma anche di carne e formaggi.
La caldereta del Langosta
La regina della tavola è la “Caldereta de Langosta” una zuppa di aragosta preparata il giorno precedente a quello della consumazione per esaltare il gusto del crostaceo. Le aragoste pescate nelle acque tra Maiorca e Minorca sono ritenute le migliori del mondo, tanto da finire sulla tavola anche dei Reali di Spagna. Questo crostaceo è cosi pregiato e importante per la cucina locale, che ne è consentita la pesca solo dal 1 marzo al 31 agosto, periodo durante quale è vietato pescare esemplari inferiori ai 19 cm. In molti ristoranti è il cliente a scegliere l’aragosta direttamente dall’acquario.
Per capire se un’aragosta è fresca bisogna prenderla per le antenne e vedere se muove la coda con energia; al contrario, lasciate stare.
La caldereta de langosta più famosa dell’isola è quella che si mangia a cala Fornells, nella parte nord di Minorca. Fornells è un piccolo villaggio di pescatori dall’atmosfera incantata; dai ristoranti, molti con terrazza sul mare, si gode una splendida vista che ha incantato anche Re Juan Carlos, che non manca mai di recarsi in questa parte dell’Isola durante le vacanze estive alle Baleari.
C'è anche la cucina di terra!
Nella cucina dell’Isola non manca la carne, che proviene dalle fattorie della parte interna dell’Isola. La capitale Mahon è la patria di un formaggio artigianale che si gloria della Denominazione di Origine. Ha una forma quadrata e può essere fresco, semistagionato, stagionato o sott’olio. Della bontà di questo formaggio si accorsero già gli arabi, in uno scritto risalente al X secolo. A partire dal 1985 ha ottenuto la Denominazione. A differenza del “queso” di Maiorca, questo è fatto con latte di vacca e non di pecora. Anche se la produzione è quasi tutta industriale, anche se fatta con procedimento artigianale. È ottimo mangiato con “pan amb oli”, pane e olio. Nell’isola ci sono diverse aziende che lo producono; la più famosa è Coinga, mentre Ca’n Florit lo produce artigianalmente. Per acquistarlo, si può andare al Mercat d’es Claustre de Maó.
Qui è nata la maionese!
65% di olio di oliva, 5% di rosso d’uovo, 30% di succo di limone o aceto, mostarda, sale: e si ottiene la maionese, che è nata proprio a Minorca, e prende il nome da Mahon, capitale dell’Isola. I francesi si sono impossessati della sua origine e il motivo di questo furto esiste. La storia comincia nel 1756, quando il Duca di Richelieu, nipote del famoso cardinale, organizzò un grande banchetto per festeggiare la conquista dell’isola da parte dei francesi. Il suo chef, che cercava di preparare una salsa ma non ci riusciva, decise di ripetere una cosa che aveva visto fare nell’Isola, aggiungendo all’uovo l’olio di oliva. Piacque a tutti e la chiamarono Mahonnaise, in ricordo di Maó. Di questa storia esiste anche un altra versione, più “piccante“, per rimanere su termini culinari, la troverete nel box in alto a destra.
Un bel bicchiere di Gin!
Insieme alla caldereta e alla maionese, un altro prodotto di Maò famoso nel mondo, è il gin di Minorca , liquore elaborato con bacche di Ginepro. L’origine è legata alla dominazione britannica dell’Isola, nel XVIII secolo. In questo periodo a Minorca arrivavano migliaia di soldati e marinai inglesi che chiedevano nelle taverne questa bibita sconosciuta sul posto. Alcuni artigiani idearono la maniera di produrlo utilizzando il ginepro, presente in grandi quantità sull’isola, e un distillato di uva, modificando quindi la ricetta originaria inglese basata sulla distillazione di cereali.