Il borgo di Pacentro in Abruzzo

Il Borgo di Pacentro in Abruzzo. Storia, monumenti, attrazioni, come arrivare e muoversi, cosa mangiare.

Il Borgo di Pacentro in Abruzzo
Il Borgo di Pacentro in Abruzzo

Pacentro è un suggestivo borgo abruzzese del Parco Nazionale della Majella. Pacentro si annuncia da lontano con le torri quadrate del Castello di Cantelmo – Caldora, antica fortificazione alle pendici del Monte Morrone. Costruito a protezione del paese e della valle Peligna, il castello domina dall’alto il paese, un intricato susseguirsi di case e tetti fino alla sommità della collina.

La leggenda attribuisce a Pacinus, la fondazione della cittadina: l’eroe troiano, dopo averlo lasciato Enea sulle rive del Tevere si sarebbe spinto nel Sannio e giunto ai piedi del Monte Morrone vi avrebbe fondato Pacentro. Di recente è diventata famosa per aver dato i natali alla famiglia di uno degli eroi pop del nostro tempo: la cantante Madonna, in cui la famiglia viveva prima di emigrare negli Stati Uniti.

Se state cercando un hotel a Pacentro, vi consigliamo di scegliere tra quelli offerti da Booking.com. Ci sono 7 hotel con prezzi, foto e i commenti di chi ha soggiornato prima di voi. Vai a Booking.com

La piazza, la chiesa e un intrigo di vicoli.

Il borgo si raccoglie attorno alla Piazza del Popolo con la monumentale fontana seicentesca, un tempo adibita ad urna sepolcrale e la quattrocentesca chiesa di Santa Maria Maggiore o della Misericordia, con la meridiana sul portale e lo slanciato campanile. Del passato rimangono anche alcuni bei palazzi signorili, tra cui palazzo la Rocca, sede del Municipio; palazzo Granata, Palazzo Avolio ed il seicentesco Palazzo Tonno, il cui nome deriva dalla “preta tonna”, dette tummarole, o “pietra dello scandalo”, una grossa pietra incavata, utilizzata come unità di misura del grano, sulla quale in passato chi non onorava i propri debiti veniva obbligato a sedersi completamente nudo in modo che tutti i passanti potessero schernirlo. Alla sommità del borgo desta invece, curiosità un’antica vasca in pietra somigliante allo scafo di un’imbarcazione usata molto probabilmente un tempo come lavatoio pubblico (i canaje).

Piazza del Popolo, fontana e la chiesa di Santa Maria Maggiore
Piazza del Popolo, fontana e la chiesa di Santa Maria Maggiore

Il Castello di Pacentro

Il Castello di Pacentro è una delle strutture fortificate meglio conservate d’Abruzzo. Il fortilizio che domina la valle Peligna si presenta con una base trapezoidale circondata da tre alte torri quadrate, due delle quali merlate (XIV sec.) e tre torrioni cilindrici angolari (XV sec.) eretti  a difesa delle mura esterne come dimostrano le feritoie per da cui sparavano archibugi e bombarde. La costruzione presenta una doppia cinta muraria, quella esterna, più recente e meglio conservata, e quella interna, più antica e più rovinata.  Nel corso dei secoli, il Castello è appartenuto a diverse famiglie che hanno signoreggiato nel feudo: Caldora, Cantelmo, Orsini, Colonna, Maffeo Barberini. Nel 1957 è diventato proprietà del Comune pacentrano. Grazie ai numerosi restauri e alle opere di consolidamento effettuate  a partire dagli anni ‘60, parte della fortezza  (tra cui anche una torre) è attualmente visitabile su prenotazione.

Il Castello di Pacentro
Il Castello di Pacentro

La Grotta e le pitture rupestri di Colle Nusca

Non lontano da Pacentro, nella grotta di Colle Nusca, sono state scoperte alcune pitture rappresentanti animali e scene di caccia, attività fondamentale per l’uomo primitivo. In particolare, i graffiti tracciati in ocra rossa sulla parete rocciosa, raffigurano un rito di buon auspicio per la caccia: otto uomini armati con frecce e archi seguono un personaggio particolare, probabilmente un sacerdote o un capo tribù. Altre pitture mostrano un grosso pesce, una lucertola e uno strano strumento, forse una trappola per animali.

Rievocazione Storica "I Cadoreschi nell’Anno del Signore 1450"

Ogni anno, nella terza settimana di Agosto, per sei giorni Pacentro si trasforma nel borgo che fu durante il governo dei Principi di Caldora, potenti feudatari del luogo nel XV secolo, riportando alla luce usi e consuetudini di quel tempo. La Rievocazione storica dei Caldoreschi riporta tutto e tutti all’anno 1450 ricordando avvenimenti storici accaduti a Pacentro, sede del Castello Caldora: roghi, investiture di cavalieri, combattimenti, duelli e sabba di streghe.  Particolarmente suggestivo il corteo storico che si snoda per le vie del centro allestito da scenari quattrocenteschi con decine di figuranti in costumi d’epoca.

Rievocazione Storica "I Caldoreschi" a Pacentro
Rievocazione Storica "I Caldoreschi" a Pacentro

La "Corsa degli zingari"

Tra le manifestazioni più caratteristiche va ricordata la famosa “Corsa degli “zingari” termine con il quale nel dialetto locale si indica “chi cammina a piedi nudi”.  L’evento si svolge la prima domenica di Settembre in occasione delle celebrazioni per la Madonna di Loreto. Si narra infatti, che circa sette secoli fa, durante la seconda traslazione della Casa nazaretana della Madonna da Trasatto, nella ex Jugoslavia, a Loreto, nelle Marche, da parte degli angeli, la Santa Casa abbia fatto tappa a Pacentro, sul colle Ardingo. La Corsa altro non sarebbe che riproduzione del pellegrinaggio dei fedeli verso il santuario di Loreto. In verità però, la corsa, prima che nella fede, è collegabile agli antichissimi rituali pagani e ai miti peligni,tra cui la corsa in onore del dio Fauno al fine di preservare le greggi dai lupi. La competizione ha inizio dal colle Ardingo con il via dato dal suono della campana della chiesa della Madonna del Loreto e termina, dopo un percorso che si snoda tra boschi, discese e salite, alle soglie della suddetta chiesa. Il vincitore riceve un premio in denaro e un pezzo di stoffa, di solito utilizzato per confezione un vestito nuovo.

Cosa e dove mangiare a Pacentro

Tradizione contadina e genuinità dei prodotti si sposano dando vita ad una cucina semplice e schietta, senza tempo fatta di piatti a base di carne bovina, ovina e suina, formaggi di pecora, e naturalmente olio extravergine d’oliva.  Maccheroni alla chitarra con sugo e polpettine di castrato, ravioli alla ricotta, pecora bollita a “lu cutter”, sono solo alcuni dei protagonisti  della cucina pacentrana insieme alla “polta”, piatto tipico del paese a base di fagioli, patate e cavoli soffritti in olio con aglio, olio e peperoncino. Ci sono pochi ristoranti, 5 o 6, tra cui alcuni agriturismi fuori dal centro storico. A metà agosto si tiene in paese una Sagra della Polta, ideale per assaggiarla e conoscere Pacentro.

Come arrivare a Pacentro

Pacentro si trova a circa 10 km da Sulmona.
In auto ci si arriva con l’autostrada A25 uscita Sulmona e poi SS17 direzione Sulmona. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Sulmona da cui partono i bus  dell’ARPA (Autolinee regionali Pubbliche Abruzzesi) che in pochi minuti portano a Pacentro. Per biglietti e orari Vedi il sito dell’ARPA www.arpaonline.it