Terra di riso e di fiumi, Pavia è un gioiello d’arte, natura e gastronomia splendidamente tenuto segreto. Non lo si trova negli itinerari turistici più battuti e non ci sono le folle che caratterizzano le città d’arte italiane più conosciute. Pavia si scopre solo a chi la cerca e non va incontro al turista frettoloso e distratto che al massimo si limita a visitare la Certosa.
Il percorso ideale si snoda lungo le costruzioni volute dai Visconti e poi dagli Sforza: la Certosa e poi il Castello Visconteo, oggi sede dei Musei Civici. Ma anche il Duomo e San Michele Maggiore, anche se la chiesa più bella è certamente San Pietro in Ciel d’Oro, con l’Arca di Sant’Agostino.
Nel centro storico si passeggia seguendo il richiamo delle torri (nel medioevo erano 100) lungo le vie dello shopping che portano a Piazza della Vittoria e al Broletto o seguendo gli studenti di una delle Università più antiche e prestigiose d’Europa, nonché edificio bellissimo fatto di orti, chiostri, aule e musei.
Basta attraversare il Ponte Coperto per cambiare prospettiva e ritrovarsi a Borgo Ticino, dove Pavia ci ricorda che è una città d’acqua, sospesa tra il Ticino e il Po, che segna e alimenta le risaie da cui dipende gran parte dell’economia e della cucina locale.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Pavia durante un week end o una vacanza. Se vi resta ancora qualche giorno, lasciate le meraviglie del centro storico nei dintorni ci sono ancora molte cose da vedere: borghi, natura, terme e castelli!
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La Certosa di Pavia
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Il nostro viaggio a Pavia inizia fuori Pavia, nel comune di Certosa di Pavia. Qui c’è, appunto, la Certosa, uno dei monumenti più belli del Rinascimento. Fu Gian Galeazzo Visconti signore di Milano alla fine del 1400, a volere una cappella di famiglia accanto al Castello Ducale.
La fece costruire come ex-voto per la moglie Caterina che aveva avuto gravidanze e parti molto difficili. La Certosa doveva servire come mausoleo dopo la loro morte e fu affidata ai monaci Certosini, anche se nel corso dei secoli sarebbe poi passata anche a Cistercensi e Benedettini.
Gian Galeazzo pose la prima pietra ma non vide la fine della costruzione, così come suo figlio Filippo Maria. Dopo la conquista di Milano da parte degli Sforza, fu Francesco Sforza a dare a proseguire la costruzione e poi Ludovico il Moro.
Solo il 1 marzo 1474 le ceneri di Gian Galeazzo furono portate in solenne processione per entrare nella Certosa. La conclusione dei lavori avverrà circa due secoli dopo e questo spiega alcune caratteristiche della Certosa.
L’interno è gotico, su modello del Duomo di Milano ma la facciata è rinascimentale, perché intanto i modelli erano cambiati. Ricco di opere d’arte l’interno: un polittico del Perugino, la Pala di Sant’Ambrogio del Bergognone e un’altra di Pinturicchio, la Madonna col Bambino del Guercino.Â
Meravigliosa la tomba del fondatore della Certosa, Gian Galeazzo Visconti e quella di Ludovico il Moro con Beatrice d’Este, anche se vuote, perché Ludovico morì in Francia mentre Beatrice riposa a Santa Maria delle Grazie a Milano.
D’obbligo ammirare i due chiostri, Grande e Piccolo, con le celle dei monaci e le arcate. Alla Certosa è affiancato un Museo che ospita gessi e calchi delle principali opere presenti nella chiesa, alcuni ambienti affrescati (Studiolo e Oratorio del Priore) e dipinti di Vincenzo e Bernardino Campi, il Bergognone e Bernardino Luini. Oggi la Certosa di Pavia è di proprietà dello Stato anche se è la “casa” di una comunità cistercense.
Orari di apertura e costo del biglietto per la Certosa e il Museo
Orari d’apertura Certosa:
Novembre/Febbraio: 9:00-11:00 e14:30-16:30
Marzo: 9:00-11:30 e 14:30-17:00
Aprile: 9:00-11:30 e 14:30-17:30
Maggio-Agosto: 9:00-11:30 e 14:30-18:00
Settembre: 9:00-11:30 e 14:30-17:30
Ottobre:Â 9:00-11:30 e 14:30-17:00
Ogni mezz’ora si effettuano visite guidate, punto di ritrovo all’interno della Chiesa, davanti alla cancellata del transetto.
Chiusa il lunedì.
Orario di apertura Museo: dal mercoledì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 12.00,
Costo del biglietto Certosa e Museo: gratis
Come arrivare: da Milano treno S13 (Trenord) che in 50 minuti porta a Certosa di Pavia. La stazione è vicina all’ingresso.
Autobus da Milano Viale Famagosta e poi 15 minuti a piedi.
Castello Visconteo e Musei Civici
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Il Castello Visconteo in realtà non è un castello ma un grandioso palazzo simbolo della potenza, ricchezza e raffinatezza dei Visconti. Fu Galeazzo II a volerne la costruzione nel 1360, dopo aver conquistato Milano e Pavia trasferendo qui il centro del proprio potere.
Era un gesto simbolico per collegare il suo potere a quello dei Longobardi perché Pavia era stata capitale del Regno Italico fino al 1024. Accanto al Castello c’era un immenso parco, di cui oggi resta solo una parte, che collegava il palazzo alla Certosa di Pavia! Il parco era collegato a Milano dal Navigliaccio, ancora oggi attivo.
el castello vissero non solo Galeazzo II ma anche Gian Galeazzo e Filippo Maria. Quando la corte tornò a Milano, il castello fu usato come sede di rappresentanza, per la caccia e le feste.
Il 17 gennaio 1491 qui Ludovico il Moro sposò Beatrice d’Este, figlia di Ercole I d’Este, duca di Ferrara. La ricchissima biblioteca con 900 codici miniati fu depredata dal Re di Francia Luigi XII.
Una parte del castello è andata distrutta durante la celebre Battaglia di Pavia del 1525 tra l’esercito francese e quello di Carlo V che si svolse proprio nel parco. Il momento della distruzione delle mura è ritratto in un quadro di William Dermoyen che si trova al Museo di Capodimonte a Napoli.
Oggi il Castello Visconteo è la sede dei Musei Civici e ospita la civica Pinacoteca Malaspina. Molto interessante la Collezione Malaspina con capolavori di scuola veneta,(Giovanni Bellini, Cima da Conegliano) il famosissimo Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, la Sacra Famiglia di Correggio ma anche capolavori francesi come Madonna con il Bambino di Hugo van der Goes e il ritratto del re Francesco I di Francia di Jean Clouet.
La parte più cospicua è la collezione lombarda con la Pala Bottigella di Vincenzo Foppa e la tavola con Cristo portacroce e i dieci certosini del Bergognone. Non mancano opere dell’800, soprattutto nella Collezione Moroni con 66 dipinti di Zandomeneghi, Boldini, Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini.Â
Orari di apertura e costo del biglietto per il Castello e i Musei Civici
Orari d’apertura:tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00
La biglietteria chiude alle 17.30.
Chiuso: martedì, il 1 gennaio, il 15 agosto e il 25 e 26 dicembre.
Costo del biglietto:
Biglietto intero: euro 10.00 (tutte le sezioni aperte)
Biglietto ridotto: euro 5.00 (singole sezioni)
Biglietto Famiglia (due genitori + figli fino a 18 anni): euro 15.00
Corte del Castello: 1 euro.
Chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro
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Forse lo sanno in pochi, ma nella Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro riposano due dei padri della chiesa: Sant’Agostino, il cui corpo è conservato nella magnifica Arca di Sant’Agostino e Severino Boezio, filosofo e martire.
La basilica fu voluta dal re longobardo Liutprando per ospitare le spoglie di Sant’Agostino custodite a Cagliari ed esposte al pericolo di attacchi dal mare da parte dei saraceni.
La chiesa in stile longobardo fu ricostruita in stile romanico ed è considerata, insieme a San Michele Maggiore, il più importante edificio religioso di Pavia.
Nel IX secolo qui c’era un importante scriptorium e una scuola di grammatica e di retorica dove si conservavano e copiavano codici antichi che trasformarono San Pietro in uno dei centri culturali più importanti d’Europa.
Nel presbiterio si trova l’Arca di Sant’Agostino, capolavoro marmoreo del 1300 scolpito da maestri di Como. Lo stile è gotico diviso in tre piani: in basso l’urna con i resti del Santo, al centro la statua di Sant’Agostino e in alto la fascia con colonne e cuspidi.
L’opera è decorata con 150 statue che raffigurano angeli, santi, e vescovi e formelle che raccontano la vita di Sant’Agostino. Nella cripta sono conservate le ossa di Severino Boezio, fatto uccidere in questo luogo nel 525 dal re ostrogoto Teodorico.
Dante cita la tomba nel “Paradiso” (giace giuso in Cieldauro) collocando Boezio tra gli uomini che hanno brillato per la loro sapienza cristiana.
Orari di apertura e costo del biglietto per San Pietro in Ciel d’Oro
Orari d’apertura: tutti i giorni dalle 7:15.
Costo del biglietto: gratis
Come arrivare: in centro, accanto al Castello Visconteo.
Il Duomo di Pavia
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Il Duomo dedicato a Santo Stefano e Santa Maria non è la chiesa più bella di Pavia ma è certamente la più grande. Soprattutto la cupola rivaleggia per altezza e larghezza con quella di San Pietro a Roma e quella del Brunelleschi a Firenze.
Questa chiesa è importante nella storia dell’arte perché sembra che servì al Bramante per “sperimentare” quello che avrebbe poi messo in pratica in grande a San Pietro a Roma.
La costruzione del Duomo iniziò nel 1488, voluta da Ascanio Sforza fratello di Ludovico il Moro e possiamo dire che si è conclusa da poco perché con i due bracci del transetto furono finiti nel 1930-33 secondo i disegni originali cinquecenteschi ma usando cemento armato!
Il Duomo fu costruiti sul luogo dove c’erano le chiese gemelle di Santo Stefano e Santa Maria e non ha mai goduto di buona salute. Problemi strutturali hanno portato, nel 1989, al crollo della Torre Civica in cui morirono un uomo e tre donne.
L’evento portò ai lavori di consolidamento della chiesa e alla chiusura fino al 2012.
Il Duomo è luogo di devozione secolare perché conserva il reliquiario in argento e cristallo con tre spine della corona di Cristo trovate nel 327 da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino.
La struttura è detta anche “macchina delle spine” perché ha un sofisticato meccanismo che scendere e risalire la teca delle reliquie. Dal 1645, durante la veglia di Pentecoste, le spine vengono calate dall’alto e poi portate in processione il lunedì successivo.
Da non perdere anche la cripta a volte progettata dal Bramante con le spoglie di San Siro. In Piazza Duomo da non perdere una foto alla statua a cavallo del “Regisole”, copia dell’originale andato distrutto che affascinò Leonardo e Petrarca.
Orari di apertura e costo del biglietto del Duomo di Pavia
Orari d’apertura: mattina: 7 – 12,30; pomeriggio: 14,30 – 19,00.
Domeniche e festivi: mattina: 8 – 12,30; pomeriggio: 14,30 – 20.
Costo del biglietto: gratis.
Ponte coperto e Borgo Ticino
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Pavia è costruita intorno al fiume Ticino, che scorre placido ma ha da sempre diviso la città in due: da un lato il centro storico, dall’altro il quartiere di Borgo Ticino, tanto che già i romani costruirono un ponte di legno per collegare le due parti.
Quando dopo una piena del Ticino il ponte crollò, gli abitanti del borgo rimasero isolati. Secondo la leggenda, la Notte di Natale del 999, il diavolo donò l’oro il ponte in cambio dell’anima del primo che sarebbe passato.
L’Arcangelo Michele, nascosto tra gli abitanti, fece passare un caprone salvando l’anima degli abitanti.
In ricordo di quell’episodio, al centro del ponte fu edificata una cappella dedicata a San Giovanni Nepomuceno, protettore dei nuotatori.
In realtà il ponte di età augustea crollò e fu ricostruito nel 1344 con dieci arcate e due torri di difesa ai lati.
Due secoli più tardi, Galeazzo II Visconti fece aggiungere una magnifica copertura a tetto sostenuta da cento piccoli pilastri in granito. Questo ponte, che chi è nato prima del 1944 ha potuto vedere, fu pesantemente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e purtroppo demolito per far spazio al nuovo.
Quello attuale, di 200 metri e cinque arcate, è riprodotto seguendo i disegni del 1300. Al centro c’è ancora la cappella e una targa dedicata ad Albert Einstein con una sua frase: An die schöne Brücke in Pavia habe ich oft gedacht (“Ho spesso pensato a quel bel ponte di Pavia”).
Sul lato di Borgo Ticino (a sinistra) è presente il monumento alla lavandaia che ci introduce a questo coloratissimo borgo, dove vivevano, appunto, pescatori, rematori e lavandaie che pulivano i panni nel Ticino, “il fiume azzurro”.
Nei secoli Borgo Ticino ha mantenuto inalterato questo aspetto di borgo marinaro, anche se oggi è soprattutto una zona residenziale con localini e ristoranti. Dal monumento inizia la passeggiata a Via Milazzo che costeggia il fiume. Un luogo dove ti viene subito voglia di prendere casa, per poi ripensarci quando il Ticino minaccia la piena!
Il borgo è attraversato dalla Via Francigena con la Chiesa di Santa Maria in Betlem del XII secolo. Una curiosità : in fondo a Via Milazzo c’è una casa con una testa di donna, chiamata “la Linguacciona”, fatta mettere da un imprenditore per rispondere alle lavandaie che spettegolavano sulla sua ricchezza.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Ponte di Pavia
Orari d’apertura: sempre aperto
Costo del biglietto: gratis
Come arrivare: da Via dei Mille in pieno centro storico.
Il Broletto e Piazza della Vittoria
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Piazza della Vittoria (o Piazza Grande) è il principale luogo di incontro di Pavia. Si trova alle spalle del Duomo, all’incrocio delle due più importanti vie dello shopping (Strada Nuova e Corso Cavour) quindi è impossibile non incrociarla. Da secoli la piazza è luogo di mercato (oggi interrato) mentre oggi è soprattutto luogo di passeggio per turisti e pavesi.
Sulla piazza affaccia il Broletto, quello che per secoli è stato il più importante palazzo di Pavia.
Costruito nel Medioevo come Palazzo del Vescovo, è diventato poi sede del potere civile quindi di quello comunale oggi è sede dell’Istituto Superiore Universitario.
Prende il nome da “brolo”, che tra Veneto e Lombardia indica un orto o una piccola piazza con funzione di mercato. Nel palazzo è visibile la Madonna del Broletto, detta anche Madonna del Popolo o “Madonna dal pum” dal globo che ha in mano il Bambino confusa per secoli con una mela.
Se non visitate il palazzo, la Madonna è comunque visibile dal grande finestrone che dà sulla piazza. Sulla piazza affacciano anche l’ex chiesa di Santa Maria Gualtieri, la Casa Rossa (Domus rubea), l’ex chiesa di San Nicolò della Moneta chiamata così perché vicina all’antica Zecca.
Orari di apertura e costo del biglietto del Broletto
Orari ingresso: Lun. – Sab. 08:00 – 19:00; Dom.:10:30-19:00.
Costo del biglietto: gratis.
San Teodoro e le Torri
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Nella chiesa di San Teodoro oltre al magnifico ciclo sulla vita di San Teodoro, è visibile un affresco “a volo d’uccello” di Pavia nel 1500.
Si vedono molte, tantissime torri, che rendono giustizia alla definizione di Pavia come “città delle cento torri“. Le torri di Pavia sono un vero mistero, perché per la loro struttura non sono adatte come mezzi di difesa, in quanto non potevano contenere macchine da guerra.
Non erano neanche abitazioni, perché quasi sempre prive di finestre e ornamenti. Allora a cosa servivano?
Probabilmente erano dei simboli di potere: se eri una famiglia che contava, ti costruivi una torre per dimostrare ricchezza e potenza, ma senza nessun fine pratico.
Purtroppo di queste ne restano interamente visibili solo cinque: tre nella zona universitaria (Piazza Leonardo da Vinci) e due in Via Luigi Porta. Le più belle sono quelle in zona università : la torre del Maino alta 51 metri e quella dell’orologio, alta circa 40 metri e larga alla base circa 6 metri.
Orari di apertura e costo del biglietto per San Teodoro
Orari di apertura: tutti i giorni 9:00 – 12:00, e 15:00 – 19:00
Costo del biglietto: gratis
Come arrivare: in Piazza San Teodoro, 500 metri dal Duomo.
L'Università di Pavia
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Nella maggior parte delle città , le università non sono luoghi turistici che meritano una visita. A Pavia è diverso, perché l’università oltre ad essere un istituzione storica d’Italia, è anche molto bella da vedere. Partiamo dalla storia: fu fondata nel 1361 e fu il primo ateneo lombardo.
Nei secoli da qui sono passati grandi nomi, da Ugo Foscolo, Carlo Goldoni e Alessandro Volta a diversi premi Nobel, tra cui Giulio Natta e Carlo Rubbia.
La struttura è molto grande: si susseguono edifici, cortili, chiostri, e un giardino botanico con piante officinali, tutto in un’atmosfera armoniosa e tranquilla.
Vale davvero la pena confondersi tra gli studenti e godersi questo angolo di pace nel centro di Pavia. Per chi ha tempo, c’è un museo con strumenti scientifici medievali e una biblioteca con lo spettacolare “Salone teresiano“, un posto che farebbe venire voglia di sfogliare libri antichi anche a chi non ha mai letto nulla!
Orari di apertura e costo del biglietto dell’UniversitÃ
Orari Museo: da lunedì a venerdì dalle 7 alle 15; sabato dalle 7 alle 15.
Orari biblioteca: lunedì – venerdì, 8.30 – 18.00.
Orari orto botanico: sabato e domenica dalle ore 10:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 20:00.
Biglietto museo: 5 €.
Biglietto orto: 3 €.
Biglietto biblioteca: gratis.
Come arrivare: in pieno centro storico, Strada Nuova 65.
I dintorni di Pavia
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Pavia è al centro di un territorio ricco di natura, borghi e città d’arte. Le cose da vedere in città richiedono un paio di giorni, quindi se resta tempo si può andare in esplorazione dei dintorni.
Partiamo dalle grandi città : in meno di un’ora si raggiungono Milano e Piacenza. Ma se non il traffico delle grandi città che cercate, meglio avventurarsi tra castelli, borghi e fiumi. Il Ticino attraversa Pavia: lo si può godere passeggiandoci accanto o fare escursioni in canoa e motonave.
A pochi chilometri da Pavia si incrocia il “grande fiume” italiano: il Po, che segna il confine con il Piemonte e si unisce al Ticino al Ponte della Becca.
Da non perdere anche il Naviglio Pavese, che da Porta Ticinese a Milano conduce e pelo d’acqua fino a Pavia. La sua costruzione è durata cinque secoli!
Seguendo il percorso di questi fiumi si incontrano alcuni straordinari castelli: quello di Chignolo Po (la Versailles lombarda), quello di Belgioiso, residenza aristocratici con giardini neoclassici e quello Sforzesco di Vigevano, con Museo Internazionale della Calzatura.
D’obbligo a Vigevano un caffè in Piazza Ducale, una delle più belle del mondo. Tra i borghi che si incontrano lungo il percorso, da non perdere Porana, Zavattarello e Fortunago. Un discorso a parte merita Gravellona Lomellina conosciuto come “paese d’arte” per gli affreschi e murales distribuiti in ogni angolo del borgo. Se amate le terme, nella provincia di Pavia abbondano le acque termali: a Salice Terme, a Rivanazzano e Miradolo.
Cosa mangiare a Pavia
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Riso e vino è il binomio che meglio identifica i prodotti e la cucina di Pavia e provincia. “L’oro bianco” fu portato in questo territorio nel ’400 da Galeazzo Maria Sforza e da allora non se n’è più andato: oggi le risaie di Pavia producono gran parte del riso italiano e segnano il paesaggio con la loro acqua.
Con il riso si preparano alcuni dei piatti fondamentali di questo territorio, talmente tanti che sono difficili da elencare: con pasta di salame e vino Bonarda, pere e speck, salsiccia zucca e gorgonzola, riso e latte, con i fagioli o con gamberi e pesci di fiume.
Discorso a parte il risotto con le rane, un ingrediente che a Pavia si trova molto spesso nei piatti che non tutti sono disposti a provare!
Tra i primi piatti sono tipici anche la Zuppa alla Pavese (pane, uovo crudo, brodo e formaggio) gli gnocchi con la zucca, gli agnolotti (Bata Lavar) e la Panada, zuppa di pane tagliato fette, ricoperto con brodo caldo. Tra i secondi abbondano i salumi (di Varzi DOC) o di Oca ecumenica ma anche tutti quelli della tradizione lombarda-emiliana.
Anche in questo caso, le rane (fritte o in zuppa) fanno parte del menù. Tra i dolci ricordiamo la Torta Paradiso, nata in città e da provare assolutamente da Vigoni, al 110 di Strada Nuova. Da non perdere anche i dolci di San Siro e le “ossa dei morti”.Â
Discorso a parte meritano i vini: tra Pavese, Lomellina e Oltrepò siamo in un territorio ricchissimo di DOC, tra i quali le più conosciute sono la frizzante Bonarda, l’Oltrepò DOC, i Pinot grigio e Nero.Â
Hotel a Pavia
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