Pesaro è stata nominata “Capitale della cultura italiana” per il 2024. Molti italiani, quindi, potranno scoprire questo gioiellino delle Marchemeno famoso della vicina Urbino e (per fortuna) meno affollato delle vicine località di mare della Romagna.
Eppure di cose da fare e vedere a Pesaro ce ne sono diverse: partiamo dai Musei Civici che mettono insieme palazzi del Rinascimento, aree archeologiche e luoghi di Rossini, il grande compositore nato proprio a Pesaro.
Ovviamente il mare è protagonista: lo splendido lungomare con la “Palla” di Pomodoro, il Villino Ruggeri e 7 km di coste, la maggior parte sabbiose e ideali per famiglie. Non mancano le zone naturali, come il Colle San Bartolo con due splendide ville: Villa Imperiale e Villa Caprile.
Anche se Pesaro è soprattutto una città di moto, come racconta il Museo Benelli, il modo migliore per visitare Pesaro è muoversi con la Bicipolitana, una serie di piste ciclabili e pedonali (77 km) che proprio come una tradizionale metro copre tutta la città e la costa.
Per visitare Pesaro consigliamo di acquistare il biglietto unico Pesaro Musei che permette l’accesso a Palazzo Mosca – Musei Civici, Museo Nazionale Rossini, Casa Rossini, Domus – Area archeologica di via dell’Abbondanza e alle visite guidate a Palazzo Ducale. Vale 7 giorni e costa solo 10 €.
In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Pesaro durante un week end o una vacanza.
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Piazza del Popolo e Palazzo Ducale
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Piazza del Popolo è il punto di passaggio obbligato di ogni visita a Pesaro. Bei palazzi, caffè e negozi la rendono il centro della vita cittadina in ogni periodo dell’anno.
Come in molte altre città italiane, la piazza era il vecchio forum della Pisaurum romana.
Qui si incrociano le due strade principali della cittadina marchigiana: via San Francesco e corso XI Settembre con via Branca e via Rossini, in pratica un pezzo di via Flaminia con il decumano romano.
Piazza del Popolo è da sempre il centro della vita di Pesaro: piccola, raccolta e molto elegante, ha sui quattro lati i palazzi Ducale, delle Poste, Baviera e Comunale.
Il palazzo più importante e bello è quello Ducale, oggi sede della Prefettura. Il palazzo è stato sede del potere per tre grandi famiglie italiane: i Malatesta, gli Sforza e i Della Rovere.
All’esterno colpisce il portico a sei arcate ma le meraviglie sono all’interno: da non perdere il Salone Metaurense in cui, nel 1465, si svolsero gli splendidi festeggiamenti per le nozze di Costanzo Sforza con Camilla d’Aragona.
Tra gli spazi esterni spiccano il “Cortile della caccia” e il “Giardino segreto“.
Il gioiello della piazza è la fontana che qui chiamano “La Pupilla di Pesaro” per la bellezza e la posizione centrale. In realtà quella che vediamo è una riproduzione degli anni ’60 della fontana distrutta dai nazisti nel 1944 durante la II Guerra Mondiale.
La copia attuale si rifà alla fontana che nel 1621 fu modificata in occasione del matrimonio tra Federico della Rovere e Claudia de’ Medici.
Il primo a volere la fontana era stato, nel 1593, Francesco Maria II della Rovere. Colpisce subito la posizione perfettamente centrata rispetto alla piazza e il contrasto tra il marmo rosso di Verona e la pietra bianca dell’Istria.
La “Pupilla” è stata per secoli non solo un monumento da ammirare ma ha sempre avuto la funzione pratica di fonte d’acqua per gli uomini e gli animali. L’effetto scenografico della piazza è completato dai listoni in marmo bianco che nel selciato della piazza convergono verso la fontana.
Orari di apertura e costo del biglietto per Palazzo Ducale
Orari d’apertura con visite guidate
giugno – settembre
sabato 10 (1 ora e mezza)
martedì e giovedì 16 e 16.45 (45 minuti)
ottobre – maggio
sabato 10 (1 ora e mezza)
martedì e giovedì 16 (45 minuti).
Chiuso: 25 dicembre, 1 e 6 gennaio.
Costo del biglietto: Ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei (10 €).
La visita è solo su prenotazione entro il giorno precedente.
Palazzo Mosca e Musei Civici
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I Musei Civici di Palazzo Mosca sono la più importante raccolta d’arte di Pesaro. Il palazzo prende il nome dalla famiglia Mosca, ricchissimi mercanti bergamaschi arrivati a Pesaro nella metà del ‘500 e diventati presto esponenti di spicco della nobiltà cittadina.
Con le ricchezze accumulate costruirono questo palazzo e la splendida Villa Caprile (vedi punto 9).
Il percorso di visita è organizzato in cinque sale del primo piano.
La visita inizia subito con il pezzo forte del museo nonché uno dei capolavori del Rinascimento italiano: la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini dipinta (forse) per le nozze tra Costanzo I Sforza e Camilla d’Aragona (1475).
La seconda sala ospita una straordinaria raccolta di arredi, sculture e soprattutto ceramiche di Urbino, Casteldurante, Gubbio e Deruta.
Tra le opere da ammirare nelle sale successive: La caduta dei giganti di Guido Reni che rievoca il mitico scontro fra i giganti figli della terra e le divinità dell’Olimpo.
La prospettiva particolare ricorda l’affresco di Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova. Forse questa tela era destinata a decorare un soffitto. Seguono la Maddalena e il San Giuseppe penitenti di Simone Cantarini.
Nel patio di Palazzo Mosca c’è uno dei luoghi più fotografati e condivisi delle Marche: è la “Parete di libri” sul muro, in realtà uno scenografia del Rossini Festival, diventata un’icona dell’amore per i libri e la cultura.
Orari di apertura e costo del biglietto per i Musei Civici di Pesaro
giugno – settembre
da martedì a domenica e festivi
10 – 13 / 16 – 19
10 – 31 agosto 2020 anche il lunedì
ottobre – maggio
da martedì a giovedì 10 – 13
da venerdì a domenica e festivi
10 – 13 / 15.30- 18.30
21 dicembre 2021 – 9 gennaio 2022
tutti i giorni 10 – 13 / 15.30 – 18.30
Chiuso: 25 dicembre e 1 gennaio
Costo del biglietto: Ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei (10 €).
La visita è solo su prenotazione entro il giorno precedente.
Casa, Museo e Teatro Rossini
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Una targa all’ingresso di Casa Rossini ricorda che qui, il 29 febbraio 1792 nacque Gioacchino Rossini, il “Cigno di Pesaro”.
Il compositore che diventerà uno dei massimi rappresentati della musica italiana nel mondo trascorse l’infanzia in questo palazzo in Via Duomo (oggi Via Rossini).
Nel 1892 la casa divenne un museo e pochi anni dopo fu dichiarata Patrimonio Nazionale.
Nel percorso museale si possono ammirare spartiti, libretti d’opera e un’ampia raccolta di stampe, incisioni e ritratti delle opere di Rossini e dei suoi interpreti.
Nella stanza dedicata alla musica sono ospitati un fortepiano, strumento a tastiera costruito a Venezia nel 1809, e alcuni autografi del maestro. Irresistibile al piano terra il bookshop con CD, DVD, pubblicazioni, ceramiche e oggetti dedicati al maestro.
Un percorso museale più classico è quello organizzato al Museo Nazionale Rossini nel magnifico Palazzo Montani Antaldi in Via Passeri.
Le 10 sale del museo sono organizzate come un’opera lirica: un’overture nella Sala degli Specchi con il pianoforte Playel appartenuto al maestro, altre sale che rappresentano due Atti e un Intermezzo con proiezioni dei capolavori come il Barbiere di Siviglia, la Cenerentola e La gazza ladra. Lungo il percorso sono allestiti quadri, busti, cimeli, spartiti originali, libretti, scenografie.
L’altro luogo rossiniano per eccellenza di Pesaro è il Teatro Rossini che dal 1854 porto il nome del compositore pesarese.
In realtà, Pesaro ha un teatro dal 1637 quando si chiamava Teatro del Sole. Riedificato nel 1818 ed inaugurato il 10 giugno di quello stesso anno con la messa in scena di “La gazza ladra” di Gioachino Rossini sotto la conduzione dallo stesso compositore.
Tipico teatro all’italiana a ferro d cavallo, il Teatro Rossini ha 860 posti divisi con quattro ordini di palchi e il loggione.
Ovviamente, il modo migliore per visitarlo è durante uno dei tanti spettacoli che propone il ricchissimo cartellone. Sono possibili anche visite guidate negli orari non di spettacolo ma al momento sono sospese.
Orari di apertura e costo del biglietto per Casa Rossini
giugno – settembre
da martedì a domenica e festivi
10 – 13 / 16 – 19
10 – 31 agosto 2020 anche il lunedì
ottobre – maggio
da martedì a giovedì 10 – 13
da venerdì a domenica e festivi
10 – 13 / 15.30- 18.30
21 dicembre 2021 – 9 gennaio 2022
tutti i giorni 10 – 13 / 15.30 – 18.30
Chiuso: 25 dicembre e 1 gennaio
Costo del biglietto: Ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei (10 €).
La visita è solo su prenotazione entro il giorno precedente.
Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Nazionale Rossini
giugno – settembre
da martedì a domenica e festivi 10 – 13 / 15 – 18
ottobre – maggio
da martedì a giovedì 10 – 13
da venerdì a domenica 10 – 13 / 15 – 18
Chiuso: 25 dicembre e 1 gennaio
Costo del biglietto: Ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei (10 €).
La visita è solo su prenotazione entro il giorno precedente.
Il lungomare, la “palla” di pomodoro e il Villino Ruggeri
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Pesaro ha 7 km di spiagge che vanno dal Parco di San Bartolo al confine con la Romagna fino a Fano verso Sud.
A nord ci sono le meravigliose spiagge di Fiorenzuola di Focara e Casteldimezzo, bellissime ma non agevoli da raggiungere.
A sud c’è la spiaggia alle spalle di Colle Aldrizio, più facile da raggiungere. Le spiagge sono raggiungibili anche con la Ciclovia Adriatica, 12 km di pista ciclabile lungo la costa da Pesaro a Fano.
Gran parte delle persone, però, preferisce andare al mare nel centro di Pesaro sul lungomare cittadino che si snoda intorno alla rotonda di Piazzale della Libertà.
Qui la sabbia è fine e il mare basso per molti metri, quindi ideale per le famiglie. Alle spalle il centro storico è distante solo 5 minuti, ci sono lidi attrezzatissimi ed è ricchissimo di ristoranti e bar.
Può sembrare un posto molto affollato e turistico, in realtà non è così perché Pesaro è ancora una meta per intenditori che amano il mare ma senza le folle soffocanti della vicina Riviera Romagnola.
Sulla rotonda del lungomare c’è il simbolo di Pesaro, la “palla” di Arnaldo Pomodoro.
In realtà il nome di questa installazione artistica è “Sfera Grande” ma per tutti è la “palla”.
La sfera, adagiata sulla superficie dell’acqua, è un bronzo realizzato nel 1998 dallo scultore Arnaldo Pomodoro sul modello in poliestere che era a Pesaro già dal 1971.
Si tratta di una copia dell’opera originale che si trova a Roma davanti all’ingresso del Ministero degli Esteri.
Anche se non visitabile perché privato, dal piazzale bisogna dare uno sguardo al Villino Ruggeri, uno dei più straordinari esempi di architettura liberty in Italia.
Fu fatto costruire tra il 1902 e il 1907 da Oreste Ruggeri, industriale farmaceutico e della ceramica che era diventato ricco con un prodotto per l’anemia chiamato “glomeruli”.
Ruggeri ripeteva spesso che era stata la scatola di Glomeruli gettata dalla moglie Olga nello scavo delle fondazioni a determinare la “miracolosa fioritura di deliziose villette” nella zona.
L’edificio stupisce per la ricchissima decorazione a rilievo con soggetti marini e floreali.
La Cattedrale di Pesaro
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La Cattedrale di Pesaro merita una visita per due motivi: il primo è un affresco in fondo alla navata sinistra su cui probabilmente lavorò Raffaello quando aveva solo 15 anni.
L’affresco raffigura la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Girolamo e in alto, il Cristo morto tra due Angeli.
Ricordiamo che il grande pittore era di Urbino, a pochi chilometri da Pesaro, e di cui consigliamo una visita alla casa natale.
Il secondo motivo è lo straordinario pavimento a mosaico di 900 metri quadrati che risale alla seconda fondazione della chiesa nel VI secolo e che è parzialmente visibile attraverso delle finestre aperte nel pavimento della chiesa attuale.
Nella navata di destra c’è la cappella di San Terenzio, dove sono conservate le reliquie del santo patrono di Pesaro e un affresco trecentesco della Madonna del popolo.
In realtà doveva esserci un terzo grande motivo per visitarla: la Cattedrale di Pesaro ospitava, infatti, L’annunciazione del Caravaggio che però fu portata via dai francesi durante le spoliazioni napoleoniche.
L’opera ora si trova al museo di Nancy.
Orari di apertura e costo del biglietto della Cattedrale di Pesaro
Orari ingresso: dalle 7.30-12 e dalle 16-19.15
Come arrivare: in Via Rossini nel centro storico.
Rocca Costanza a Pesaro
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Rocca Costanza è la più importante opera di difesa di Pesaro. Fu costruita tra il 1474 e il 1483, per volontà di Costanzo Sforza (da cui il nome) per completare il lavoro di protezione della città che già il padre Alessandro aveva iniziato. Alla sua costruzione lavorarono anche Luciano Laurana a al tempo di Cesare Borgia anche Leonardo da Vinci che suggerì al signore di riempire il fossato con l’acqua dell’Adriatico.
Da allora Rocca Costanza non è cambiata: è un quadrilatero con agli angoli quattro torri cilindriche e le scale a chiocciola per l’accesso ai torrioni. L’acqua nel fossato non c’è più l’acqua ma solo un bel prato verde. Dopo essere stata abitazione per le varie signorie che hanno governato Pesaro, sede delle truppe pontificie e poi carcere per lo Stato italiano, oggi la Rocca Costanza è sede per musei ed esposizioni. Qui si svolgono anche alcuni eventi del Rossini Festival, concerti, spettacoli di teatro e danza.
Purtroppo la Rocca si può ammirare solo dall’esterno perché non è visitabile se non in occasione di qualche evento.
Area Archeologica di Via dell'Abbondanza
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Proprio di fronte al Duomo di Pesaro c’è una stradina: è Via dell’Abbondanza in cui si nasconde uno dei ritrovamenti archeologici più belli della Pesaro romana.
Non fatevi ingannare dal cancello che sembra quello di una normale abitazione: sotto il pavimento si nasconde una domus romana del I secolo dopo Cristo appartenuta a qualche ricco nobile dell’antica Pisaurum.
La villa è stata trovata per caso nel 2004 durante i lavori per la creazione di posti auto interrati.
Dal 2015 quest’area è visitabile ed è possibile scoprire dove e come viveva la famiglia romana che la abitava.
La parte meglio conservata è il peristilio, il cortile circondato dalle stanze con ancora le colonne intatte. Sono visibili i mosaici di ingresso di tutte le stanze realizzati con tessere bianche e nere.
Nelle teche sono conservati gli oggetti ritrovati durante gli scavi, compresa la testa di un piccolo Eros dormiente in terracotta, simbolo della Domus.
Una passerella di 22 metri permette di passeggiare “sopra” la casa ammirando i mosaici senza danneggiarli. Il percorso è completato da un viaggio multimediale nella Domus ricostruita in 3D.
Orari di apertura e costo del biglietto della Domus
giugno – settembre
sabato e domenica e festivi 10.30 – 12.30 / 16.30 – 18.30
ottobre – maggio
sabato e domenica e festivi 10.30 – 12.30 / 15.30 – 17.30
Ingresso ogni 30 minuti. La visita alla domus è guidata da video multimediali che accompagnano il visitatore lungo il percorso. Massimo 15 persone per turno.
Chiuso: 25 dicembre, 1 gennaio.
Costo del biglietto: ingresso con Biglietto unico Pesaro Musei (10 €).
Museo Benelli di Pesaro
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Che vi piacciano o meno le moto, se passate da Pesaro è obbligatoria una visita al Museo Benelli. Nelle officine che dal 1904 hanno ospitato la fabbrica dello storico marchio italiano, oggi c’è un museo che ospita una collezione permanente di circa 150 moto Benelli e MotoBi dagli anni ’20 in poi.
Il museo racconta la storia dei piloti che hanno fatto la storia delle Moto Benelli da Tonino Benelli a Valentino Rossi. E poi trofei, foto, curiosità e soprattutto le moto, bellissime, splendenti e tutte da fotografare. Negli ultimi anni alla collezione permanente si è aggiunta anche quella Morbidelli, una raccolta di 30 marchi di tutto il mondo, la maggior parte dei quali oggi scomparsi tra cui una rarissima Moto Rêve 275 del 1907.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Benelli
Orari:
Da lunedì a sabato: 9 – 12.30 / 16.30 – 19
Stradomenica (terza domenica del mese): alle 16 visita guidata
26 dicembre, 6 gennaio: 16.30 – 19
Chiuso dal 24 al 27 dicembre e 1 gennaio.
Costo del biglietto: ingresso con Pesaro Cult al costo di 3 €.
Come arrivare: in Viale Goffredo Mameli 22, 700 metri dal centro.
Villa Imperiale e Villa Caprile
9Appena fuori Pesaro c’è una delle più belle (e sconosciute) ville italiane del 1500.
Si tratta di Villa Imperiale, una dimora da cui sono passate alcune delle più potenti famiglie italiane: gli Sforza, i Della Rovere e i Medici.
Partiamo dal nome che è legato al passaggio a Pesaro, nel gennaio del 1452, dell’imperatore Federico III. Ospite di Alessandro Sforza, committente della villa, fu il sovrano a posare la prima pietra della villa che poi gli fu dedicata.
La parte più bella di Villa Imperiale è quella che fu aggiunta dai Della Rovere quando presero il potere sostituendo gli Sforza.
I duchi di Urbino Francesco Maria Della Rovere e Leonora Gonzaga danno l’incarico all’architetto urbinate Girolamo Genga che restaura la vecchia villa sforzesca e progetta l’ala nuova.
Del lavoro di Genga sono visibili ancora 8 splendide sale affrescate che raccontano la vita politica del Duca.
L’ala nuova è completamente diversa da quella sforzesca: si sviluppa su un colle con un susseguirsi di terrazzamenti, giardini e cortili che furono progettati per il riposo e l’ozio dei duchi e dei loro importanti ospiti.
Purtroppo la presenza gesuita nella seconda metà del 1700 ha portato alla distruzione di molte decorazioni e alla trasformazione di sale e logge in celle e oratori.
Recuperata dagli anni ’70, oggi la villa è tornata quasi interamente all’antico splendore e merita una visita.
E merita una visita anche la vicinissima Villa Caprile, dimora del 1640 oggi sede dell’Istituto Agrario di cui però, in estate, si possono ammirare gli splendidi giardini terrazzati.
Per il 2022, le visite ai giardini sono possibili da Sabato 11 giugno 2022 a Sabato 3 Settembre, tutti i giorni, inclusi i festivi, dalle ore 15.00 alle ore 19.00, senza prenotazione. Costo 5 €.
Orari di apertura e costo del biglietto per Villa Imperiale
Orari di apertura: le visite sono organizzate dalla cooperativa Isairon dal 21 Maggio all’ 08 Ottobre 2022.
ogni mercoledì dalle 15.30 alle 18.30
ogni sabato dalle 10.00 alle 13.00.
Costo del biglietto: 15 € a persona e i biglietti si possono prenotare a info@isairon.it oppure telefono 338.2629372.
Come arrivare: Strada San Bartolo, 63.
Cosa mangiare a Pesaro
10Siamo nelle Marche di cui la cucina di Pesaro rispetta tutte le caratteristiche: prodotti genuini, cucinati bene ma senza pretenziosità e senza svuotare le tasche di chi si siede al ristorante.
Ovviamente a Pesaro prevale la cucina di mare, tipica dell’Adriatico: primi piatti, pesce alla griglia, fritture sono simili a quelle che si trovano su questo lato dell’Italia con eccezione del brodetto tipicamente marchigiano e incursioni anche in altre province, come il Baccalà all’anconetana.
Tra i primi di carne spiccano i Maccheroni alla pesarese e i cannelloni alla Rossini.
Dalle vicine località arrivano anche alcuni dei prodotti più tipici delle Marche: funghi e tartufi, compreso quello pregiatissimo della vicina Acqualagna, presente in tutti i mesi dell’anno.
Condimenti ideali per le paste fresche locali come i passatelli e complemento perfetto per i piatti a base di cacciagione.
Da Urbino arriva la Crescia, una specie di piadina che si accompagna col Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna, il pecorino di fossa e, soprattutto, con la Casciotta, un pecorino D.O.P. di origini antiche molto apprezzato anche da Michelangelo.
Tra i secondi trionfano le carni bovine, soprattutto la Marchigiana, razza locale che fornisce straordinarie bistecche.
Tra i vini prodotti localmente, sono da gustare il Rosso Conero DOCG, il Verdicchio dei Castelli di Jesi o il Verdicchio di Matelica.
Dintorni di Pesaro: Fiorenzuola di Focara
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A pochissimi chilometri dalla meravigliosa Gradara, incontriamo il piccolo borgo di Fiorenzuola di Focara. Siamo nelle belle Marche, all’interno del Parco Naturale del Monte San Bartolo, conosciuto per la sua meravigliosa spiaggia non attrezzata, ritrovo per tutti coloro che cercano pace e tranquillità.
Il caratteristico borgo di Fiorenzuola di Focara sorge in una posizione molto suggestiva, su un promontorio a picco sul mare, a circa 200 metri di altezza, da cui si godono splendidi panorami e da cui partono numerosi itinerari e sentieri avventurosi.
Il borgo di Fiorenzuola di Focara non è molto conosciuto e non ha molte pretese, ma è un luogo in cui ci si può ristorare, trovare pace e rilassarsi stando lontani dal caos. Fiorenzuola di Focara, come dicevamo, dista solo 6 chilometri da Gradara, e circa 10 chilometri da Pesaro.
Il suo promontorio segna il confine geografico tra le Marche e l’Emilia Romagna, pertanto se si è da quelle parti, questo piccolo borgo è l’ideale per ritirarsi dai luoghi affollati della riviera romagnola come Cattolica, o dai borghi delle Marche presi d’assalto in ogni stagione.
Per raggiungere Fiorenzuola venendo da nord, bisogna percorrere la A14 direzione Cattolica, per poi imboccare la statale SS 16 nella direzione di Pesaro e da qui seguire le indicazioni.
Scopriamo cosa vedere a Fiorenzuola di Focara.Dintorni di Pesaro: Urbino
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Alla Galleria Nazionale delle Marche, nel Palazzo Ducale di Urbino, è conservato un quadro simbolo dell’arte italiana: è la “Città ideale” attribuito a seconda dei critici a Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e altri artisti.
Ammirare questo dipinto, che come la Gioconda è nell’immaginario collettivo di tutti, è il modo migliore per capire cosa ha rappresentato Urbino per l’arte italiana e mondiale.
Nel suo rigore prospettico incarna il sogno di Federico da Montefeltro, condiviso dagli artisti che lo circondavano, di costruire la città ideale del Rinascimento.
Girovagando per i vicoli, i palazzi e le piazze, ci si accorge che il Duca non è poi andato tanto lontano dall’obiettivo.
Il centro storico di Urbino, infatti, è tutelato come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. In poche centinaia di metri quadrati si concentra un patrimonio che ha segnato l’arte e l’architettura d’Europa per molti decenni e che voi potete godervi spostandovi solo pochi chilometri da casa.
Scopriamo cosa vedere a Urbino.Dintorni di Pesaro: Gradara
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Anche se non avete mai sentito parlare di Gradara, certamente avete letto o sentito questo verso: Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. (Divina Commedia di Dante, Inferno V canto). Una delle frasi d’amore più famose della letteratura mondiale è stata ispirata a Dante dalla storia di Paolo e Francesca che si è svolta nel castello di Gradara, il più importante monumento del Borgo e uno dei più visitati in Italia.
Ma è tutta Gradara che merita una visita, con le mura fortificate, l’atmosfera rilassata, i balconi fioriti e la struttura medievale perfettamente conservata. Secoli di storia che Gradara ha attraversato da protagonista: la posizione a metà tra Marche ed Emilia e il mare l’hanno resa crocevia di traffici commerciali e contesa dalle famiglie Malatesta, Sforza, Della Rovere e Mosca, che hanno lasciato nel borgo i segni del loro passaggio.
Scopriamo cosa vedere a Gradara.Hotel a Pesaro
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