Il piccolo borgo di Pesche si adagia tra il verde con un ammucchio di case bianche, sui fianchi del monte San Marco, in provincia di Isernia.
Il fascino delle sue case arroccate su più piani, proprio come fosse una libreria, non passa certo inosservato, e ne restereste colpiti in qualunque momento della giornata lo visitiate: con la luce piena del sole, con i colori del tramonto, o con le luci accese delle sue 1640 case. Queste oramai le anime che lo abitano a valle, per il resto, l’abitato originario sullo sperone roccioso è quasi completamente abbandonato.
Come il “c’era una volta delle favole”, qui, un tempo c’era un castello e delle mura per difendere gli abitanti, e adesso rimane quel che rimane. Scopriamolo insieme!
Il Centro Storico di Pesche
Pesche è divisa in due parti: una parte abitata a valle e l’altra sullo sperone roccioso che ha qualche abitazione giusto in centro, dove vi è il municipio, sul corso principale, e la Chiesa di San Michele Arcangelo. Qui, qualche vecchietto accompagnato scende in strada, pronto per la messa delle 17:00, delle donne recitano il rosario dalle scale della proprio casa ma vi assicuriamo che è più semplice incontrare gatti che abitanti per le strade di Pesche.
La Chiesa di San Michele Arcangelo
La Chiesa parrocchiale di Pesche è dedicata a San Michele Arcangelo, patrono del borgo. Fu costruita nel 1593 ma ha subito nei secoli restauri e ampliamenti. Oggi ha 5 grandi altari e conserva al suo interno una tela raffigurante la “Madonna delle Grazie”.
La chiesetta è aperta tutti i giorni dalle 9:00 alle 13:00.
Il Castello, le Torri e le Mura di Pesche
Quando poi deciderete di arrampicavi nella parte più alta per raggiungere l’antica cinta muraria di Pesche con il castello, allora lì bisogna prepararsi a scene da film.
Qui tutto è completamente abbandonato, per tale motivo Pesche è anche annoverato tra i “borghi fantasma” da visitare. Passeggiare dunque tra le sue stradine equivale a percorrere un posto dove tutto sembra essersi fermato, uno scenario da brividi: incontrerete lungo il percorso case aperte completamente vuote, senza porte, né pavimenti, solo pietra, tutto è sgarrupato, pericolante; in alcune case si trovano ancora resti di scale, in altre camini bruciati, tutto lasciato in balia del tempo che si è fermato e non ha più ripreso.
In fondo al percorso si giunge poi a quel che resta dell’antico Castello longobardo di Pesche, ovvero solo un rudere. Ancora visibili i resti delle Torri e le due porte d’ingresso alla cinta muraria costruita tutta intorno: una che va verso il centro abitato, l’altra che sale su verso la montagna. Da quassù la vista sulla valle è davvero spettacolare!
Il Santuario di Castelpetroso
A 9 km da Pesche, nel Comune di Castelpetroso, c’è una delle chiese moderne più belle d’Italia. Anche se l’estetica è gotica e richiama certe chiese delle fiabe, il Santuario della Santissima Addolorata è molto recente.
La fine della costruzione è del 1975 ma la prima pietra fu posto nel 1890 poco distante dal luogo dove ci furono ripetute apparizioni della Madonna. La prima volta fu il 22 marzo 1888, con la Madonna che si mostrò a due pastorelle di nome Serafina e Bibiana. Ne seguirono altre, il che spinse i fedeli dell’epoca a costruire un santuario dedicato alla Madonna.
Il Santuario ha 7 cappelle che raffigurano i 7 dolori della Madonna. L’interno è moderno e modesto, non scenografico come l’esterno neogotico.
Al centro delle cappelle c’è una cupola alta 54 metri. Il luogo delle apparizioni si raggiunge con la Via Matris di 750 metri lungo la quale si ricordano i 7 dolori di Maria. Il Santuario è meravigliosa da ammirare soprattutto d’inverno, quando si ricopre (spesso) di neve.