Poco prima dell’ultima curva, Pitigliano appare come una visione tra le colline toscane. Di notte l’effetto è quello di un paese sospeso a metà tra cielo e terra. Di giorno stupisce la continuità tra i muri delle case e la rupe di tufo.
Il tufo, proprio lui, è il protagonista di questo borgo toscano, amato in tutto il mondo. Con questa pietra gialla sono costruite le case del centro storico, piccolo gioiello che dovrebbe essere esempio per tutti di come si ama il proprio paese. Balconi fioriti, archi, scale, stemmi nobiliari e silenzio sono protagonisti dei 60 vicoli in cui è divisa Pitigliano.
Al di sotto delle case c’è un’altra Pitigliano, scavata, da cui si è estratto il tufo per costruire quella di sopra e rifugiarsi, conservare il vino.
Nel tufo è scavata anche parte della Sinagoga del Ghetto Ebraico che racconta la storia degli ebrei di Pitigliano, una storia di tolleranza e fratellanza che dura da 500 anni, tanto lunga da far rinominare questo borgo come “La piccola Gerusalemme“.
Pitigliano è un borgo antico, su cui hanno governato prima gli Orsini, poi i Medici e poi i Lorena, lasciando tutti una traccia: primi fra tutti, il Palazzo-Fortezza, l’acquedotto, la Fontana dei Sette Cannelli, il Duomo, la Sinagoga.
C’è tanto da vedere nel borgo di Pitigliano e nei dintorni: con lentezza, ascoltando i propri passi. A partire dalle 10 cose che vi suggeriamo in questa pagina.
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Palazzo Fortezza Orsini a Pitigliano
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Il centro cittadino è dominato dall’imponente palazzo fortificato di origine aldobrandesca, e poi residenza dei conti Orsini per volontà dei quali fu ampliato nel ‘400 e trasformato nel ‘500 su progetto di Antonio di Sangallo il Giovane secondo i canoni rinascimentali.
Nel bel cortile, elegante portico a sei arcate, pozzo a colonne con basamento esagonale e portale di travertino riccamente scolpito.
Attualmente l’edificio ospita il Museo Diocesano di Arte Sacra, Il Museo Civico Archeologico e il Museo di Palazzo Orsini, unitamente alla Biblioteca e all’Archivio storico comunale e alla Biblioteca e all’Archivio storico diocesano.
Orari di apertura e prezzo del biglietto per Palazzo Fortezza Orsini
Orari di apertura:
Da novembre a marzo: 10-13 e 15-17. Lunedì chiuso.
Da aprile a ottobre: 10-13 15-18. Lunedì chiuso.
11-31 agosto aperto tutti i giorni 10-20.
Prezzo del biglietto:
5 € intero, 3 € 6-10 anni, gratis 0-5 anni.
6 € Biglietto integrato Museo di Palazzo Orsini, Pitigliano e Cattedrale di San Pietro, Sovana
Come arrivare: il palazzo si trova in centro e si raggiunge a piedi.
L'Acquedotto Mediceo e la Fontana dei 7 cannelli
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La prima cosa che si nota nel paesaggio di Pitigliano sono i due giganteschi archi dell’acquedotto Mediceo, appoggiati su un enorme pilastro e collegati a tredici archi più piccoli.
L’acquedotto fu realizzato per volere dei Medici tra il 1636 e il 1639. Si trattò di un’opera ingegneristica eccezionale, perché per portare l’acqua dai torrenti che scorrono sotto la rupe si doveva supera una pendenza molto forte.
L’acqua dell’acquedotto alimenta da secoli le tre fontane della adiacente Piazza della Repubblica. Di queste, la più bella è la Fontana delle Sette Cannelle, formata da cinque imponenti arcate con altrettanti pinnacoli.
Le sette cannelle da cui sgorga l’acqua sono decorate con sculture che rappresentano la testa di un animale. Nella piazza ci sono anche due fontane gemelle, realizzate agli inizi del Novecento con elementi stilistici del periodo barocco.
Il centro storico di Pitigliano
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Superata Piazza della Repubblica si entra nel dedalo di stradine che forma il borgo di Pitigliano. Lo si capisce soprattutto se lo si osserva dall’alto, salendo (fuori dal paese), verso il Santuario della Madonna delle Grazie.
Ci si accorge che Pitigliano è organizzato intorno a 3 strade principali , quasi parallele, collegate da sessanta vicoli. Ed è in questi vicoletti che si incontra la meraviglia di questo borgo: portali, scalette in pietra, finestre, stemmi antichi, cornici, piante di fiori, gatti che sonnecchiano, creano un panorama medievale fermo nel tempo.
Le botteghe con i prodotti tipici si susseguono ed alcune hanno anche accesso all’altra Pitigliano: quella sotterranea, ricca di cunicoli e gallerie scavate nel tufo e servite nei secoli come rifugi, vie di fuga e cantine.
Nel centro storico merita una visita soprattutto il Ghetto Ebraico (vedi punto 5) a cui è legata una parte importante della storia di Pitigliano.
La Cattedrale di Pitigliano
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In piazza San Gregorio si affaccia la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo con bella facciata settecentesca fiancheggiata dalla torre campanaria intonacata che nella parte alta conserva l’aspetto originario in tufo risalente al periodo medioevale.
L’interno, in stile barocco, è a una sola navata con cappelle laterali arricchite da vari dipinti. Da notare, all’estremità ovest della piazza, il monumento alla “progenie orsina”: basamento di travertino scolpito alla cui sommità l’orso araldico con le estremità anteriori regge uno scudo con lo stemma degli Orsini.
Il Ghetto Ebraico e la Sinagoga di Pitigliano
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Pitigliano è conosciuta anche come la “Piccola Gerusalemme”. Il nome viene da lontano, quando alla fine del 1500, Pitigliano era uno dei pochi borghi (sotto la guida degli Orsini) a non discriminare ed accogliere gli ebrei.
Dai vicini borghi arrivarono centinaia di ebrei che crearono a Pitigliano una comunità che viveva in pace con i cristiani, fino ad erigere un loro tempio nel 1598.
Furono i Medici a volere il ghetto in cui confinare gli ebrei, ma riconosciuta la loro importanza per l’economia locale, permisero che essi potessero possedere beni in modo stabile.
Nella seconda metà del settecento, la riforma illuministica dei Lorena, nuovi Granduchi di Toscana, permise agli ebrei di accedere anche parzialmente alle cariche pubbliche.
Ebrei e cristiani combatterono insieme contro le truppe antifrancesi che nel 1799 volevano saccheggiare il ghetto. Fu proprio il 1800 il secolo d’oro per la comunità ebraica locale, prima della decadenza dovuta all’emigrazione e alle leggi razziali fasciste.
Durante la guerra molti ebrei si salvarono grazie alla protezione della popolazione locale, tanto che molti abitanti di Pitigliano fanno parte dei “Giusti tra le nazioni“. Il lascito più importante della comunità ebraica è la Sinagoga costruita nel 1598, la Sinagoga è stata recentemente restaurata ed è tornata visitabile. Al suo interno si trovano gli arredi sacri che risalgono in larga parte al XVI e XVII sec.: l’Aron (Arca Santa) sul fondo, e la Tevà (pulpito) al centro.
Guardando verso l’alto si notano i numerosi lampadari che pendono dal soffitto decorato con scritte bibliche, e il matroneo riservato alle donne. Sotto la Sinagoga si trovano vari ambienti in cui è allestita una mostra permanente di cultura ebraica, e precisamente: il locale per il bagno rituale (mikvé), la tintoria, il macello e la cantina kasher, il forno delle azzime.
Orari di apertura e prezzo per il Ghetto Ebraico e la Sinagoga
Orari di apertura: il Museo Ebraico e la Sinagoga sono aperti tutto l’anno. Dal 1° aprile al 31 ottobre tutti i giorni escluso il sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 14:30 alle 18. Dal 1° novembre al 31 marzo tutti i giorni escluso il sabato, dalle 10 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30. Non accessibile ai diversamente abili.
Prezzo del biglietto: 6 € intero; 5 € ridotto.
Come arrivare: il museo e la sinagoga si trovano in Vicolo Manin, traversa di Via Zuccarelli.
Le Vie Cave di Pitigliano
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Le Vie Cave di Pitigliano, dette anche “tagliate”o “cavoni”, sono i suggestivi percorsi viari scavati dagli Etruschi nella roccia tufacea per collegare gli insediamenti di Pitigliano, Sorano e Sovana. Alcune di questi hanno pareti alte fino a 20 metri, sono lunghi fino a 1 km, larghi fino a 3 metri e spesso si incrociano con necropoli etrusche.
Trattandosi di sentieri ombrosi e umidi, vi crescono vari tipi di felci mentre muschi e licheni ne ricoprono le pareti, soprattutto quelle dei percorsi più stretti.
Qualunque sia stata la loro funzione (semplici vie di comunicazioni, sistema di difesa, o percorsi sacri), percorrere queste antiche vie significa scoprire un ambiente naturale di grande fascino e bellezza che non ha uguali al mondo.
I sentieri più suggestivi nei dintorni di Pitigliano sono la Via Cava del Gradone che conduce alla necropoli omonima, e la Via Cava della Madonna delle Grazie, una delle più belle di tutto il territorio.
Le cascatelle termali di Saturnia
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A 30 minuti di auto da Pitigliano, lungo la statale che porta al mare, l’odore dello zolfo comincia a sentirsi già da lontano, ancora prima di arrivare a Saturnia e alle cascatelle termali del vecchio mulino.
Viaggiatori da tutto il mondo sono venuti in Italia solo per potersi immergere in queste acque conosciute già dagli antichi romani per i loro effetti benefici sulla pelle.
L’acqua che sgorga a 37° C dalla vicina fonte di Saturnia, dopo il salto di una cascata riempie le vasche create dalla natura nel corso dei secoli.
Queste cascate, gratis, aperte notte e giorno, sono da sempre nella classifica delle 10 piscine naturali più belle del mondo.
La Torciata di San Giuseppe a Pitigliano
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Pitigliano festeggia l’arrivo della primavera con la tradizionale torciata, l’evento che si svolge a Marzo nel fine settimana che precede la festa di San Giuseppe e si conclude il 19 Marzo con il grande falò.
Celebrazioni religiose, assaggi di prodotti tipici, gare e spettacoli si susseguono nei giorni che precedono la suggestiva cerimonia.
Il 19 Marzo, al crepuscolo, tre squilli di tromba danno il via alla marcia di 40 torciatori dal Cavone di San Giuseppe (ora via Cava del Gradone) i quali, seguendo i portantini con la statua del Santo, portano in spalla un fascio di canne fiammeggianti all’estremità.
Nel frattempo in paese, il corteo storico sfila per le vie del centro prima di raggiungere piazza Garibaldi dove ha luogo lo spettacolo degli sbandieratori. Arrivati in piazza, i torciatori accendono l’”invernacciu”, il grande pupazzo di canne che simboleggia l’inverno, dando vita al grande falò.
Cosa mangiare a Pitigliano
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A Pitigliano, la cucina affonda le sue radici nella tradizione contadina a base di ingredienti semplici e genuini e prodotti della terra.
Tra i piatti tipici troviamo: gli gnocchi di pane al cinghiale, i crostini con il cavolfiore, la migliaccia di Pitigliano (una crépe molto sottile farcite con ricotta o con formaggio pecorino), la focaccia bastarda con ricotta e vin santo (così chiamata in quanto durante la cottura la pasta fuoriesce dal contenitore assumendo una forma a fungo), il tortello dolce fritto o al forno (pasta sfoglia ripieno di ricotta e cannella, bagnato con l’alchermes), i tozzetti di Pitigliano, biscotti al sapore di nocciola e frutta candita.
La storica presenza della comunità ebraica, ha spinto Pitigliano ad adottare molti piatti della cucina ebraica, tra cui: la minestra di Esaù con lenticchie e polpettine di carne; i calzonicchi (tortelli di cervello); la tegamata, piatto a base di carne di manzo lasciata a bagno nel vino e patate; gli sfratti, dalla forma simile a un bastone, ripieni di miele, scorzette di arancio, noci, anice e noce moscata.
Questi dolci vennero così chiamati per ricordare l’editto emanato da Cosimo II de’ Medici nel 1600 con cui si ordinava agli ebrei del circondario di trasferirsi nel ghetto di Pitigliano: per intimare lo sfratto i messi inviati picchiavano alle porte delle case ebree con un bastone.
Dove dormire a Pitigliano
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Pitigliano si trova nel cuore della Maremma grossetana, in un territorio a metà strada tra mare e colline che da sempre attira un turismo sofisticato. Chi sceglie queste terre ama la natura, il buon cibo, i borghi antichi e la grande tradizione di ospitalità della Toscana.
Non stupisce, quindi, che tra Pitigliano e le frazioni vicine ci siano circa 80 tra piccoli hotel, agriturismi e B&B. Come ogni meta Toscana, Pitigliano è molto richiesta in primavera, specialmente durante i ponti, estate e autunno.
Esclusi i mesi più freddi, la Maremma è una meta turistica sempre affollata. Per questo consigliamo di prenotare in anticipo, anche per scegliere le soluzioni con un buon prezzo, che di solito partono da 80 € per notte in camera doppia, colazione inclusa.
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