Siracusa è stata l’unica città dell’antichità a rivaleggiare con Atene e questo dovrebbe essere sufficiente per convincervi a preparare le valigie! Il grande filosofo greco Platone la visitò tre volte perché la riteneva la città giusta per fondare la sua Repubblica ideale.
Sempre alla Grecia è legato il mito di Aretusa, una ninfa greca trasformata da Artemide nella fonte di Ortigia. Proprio ad Artemide era dedicato lo straordinario tempio che oggi è inglobato e ancora visibile nelle mura del Duomo.
Mito greco e religione cristiana sono le fondamenta di Siracusa: la prima chiesa cristiana d’occidente fu fondata qui e San Paolo, in viaggio verso Roma, si fermò a Siracusa tre giorni. Una delle sante più amate d’Italia, Santa Lucia, nacque e fu martirizzata a Siracusa, come racconta il capolavoro di Caravaggio nella chiesa di Santa Lucia alla Badia.
Mito, religione ma anche scienza, perché Archimede, lo straordinario inventore, nacque a Siracusa e riposa nella (presunta) tomba nel Parco Archeologico di Neapolis.
Uno dei complessi archeologici più importanti del mondo: teatro, anfiteatro e ara di Gerone meritano da soli una visita a Siracusa.
Questo breve itinerario dovrebbe essere sufficiente per giustificare un viaggio in questa meravigliosa città della Sicilia del sud ma aggiungiamo anche che c’è un mare splendido e una gastronomia eccellente, senza dimenticare il clima mite quasi tutto l’anno.
Insomma, ce n’è per riempire 2-3 giorni di arte, cibo e spiritualità! In questa pagina vi consigliamo le 10 cose da fare e vedere assolutamente a Siracusa durante un week end o una vacanza.
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Ortigia
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I circa 4.000 residenti di Ortigia sono certamente consapevoli della fortuna di poter vivere in questa isoletta grande poco più di un chilometro che loro chiamano U’ Scogghiu (lo scoglio). La parte più antica di Siracusa è considerata una delle isole abitate più belle del mondo, anche se proprio un’isola non è. Infatti è collegata alla terraferma dal Ponte Umbertino e dal Ponte Santa Lucia.
Da qui in poi è tutto un susseguirsi di templi, chiese, palazzi, fontane e luoghi del mito.
Un lungomare pieno di ristoranti, bar e locali vari offre riparo durante il giorno a anima le notti di Ortigia, soprattutto d’estate.
Superato il ponte si incontra subito il Tempio di Apollo, il più antico della Sicilia.
Purtroppo non resta molto perché nei secoli è stato usato come moschea e poi chiesa cristiana. Poco più avanti la Fontana di Diana (Artemide), che racconta il mito della Ninfa Aretusa trasformata in fonte dalla stessa Dea.
A questo mito è legata la Fonte Aretusa, simbolo di Ortigia e cantata nei secoli da poeti e scrittori. Aretusa era una ninfa greca amata da Alfeo ma non voleva saperne di stare con lui: chiese quindi ad Artemide di aiutarla e questa la trasformò nella fonte di Ortigia.
Alfeo, per non separarsi da lei, chiese agli dei di trasformarlo in un fiume in modo da vivere per sempre nell’abbraccio con la sua ninfa.
La fonte è una grande vasca d’acqua in cui da sempre cresce, unico luogo in Europa, il papiro. I due monumenti più importanti di Ortigia sono il Duomo e il Castello Maniace di cui parliamo al punto 2 e 5.
Il Duomo e la Piazza di Ortigia
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Se avete mai visto una foto di Ortigia probabilmente ritrae la facciata del Duomo e la piazza circostante. Il Duomo di Siracusa è una costruzione davvero straordinaria per diversi motivi: primo, sorge nello stesso luogo dove tutte le religioni passate per Siracusa avevano il proprio culto.
È stato tempio jonico, siculo, poi dorico dedicato ad Atena, poi romano, moschea e infine la prima chiesa cristiana d’Europa in stile normanno.
Infine, dopo il terremoto del 1693, la facciata e l’interno vennero rifatti in parte in stile barocco e rococò. Dell’epoca dorica restano 9 colonne del tempio di Atena oggi inglobate nella struttura ma perfettamente visibili.
La facciata è considerata la più alta espressione del barocco siracusano mentre l’interno è ancora interamente normanno con i resti del vecchio tempio dorico.
Ben visibile l’originaria scritta che definisce “La chiesa di Siracusa è la prima figlia di San Pietro e seconda dopo la chiesa di Antiochia dedicata a Cristo“. Da non perdere le cappelle dedicate a Santa Lucia e al Crocifisso bizantino.
Il Duomo è perfettamente integrato nella piazza che porta lo stesso nome: l’armonia tra Duomo e palazzi ne fanno uno dei complessi barocchi più belli d’Italia. Tra le facciate e i cortili, tutti degni di attenzione, da non perdere il cortile di Palazzo Palazzo Beneventano dal Bosco che ospitò re Ferdinando I delle Due Sicilie e l’ammiraglio inglese Horatio Nelson in lotta contro Napoleone.
Nel vicino Palazzo Senatorio, oggi sede del Municipio, è in mostra un’originale carrozza di rappresentanza barocca. Da via Minerva, accanto al Duomo, si accede all’Artemisium (9-12, biglietto 5€), un tempio ionico incompiuto dedicato alla dea Artemide.
Il tempio, lungo 59 metri e largo 25 fu costruito su esempio del famoso tempio di Artemide a Efeso, in Turchia. Da non perdere anche il vicino “Giardino di Artemide” con fiori e piante.
Santa Lucia alla Badia e Caravaggio
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Poco più avanti del Duomo di Ortigia c’è la piccola chiesa di Santa Lucia alla Badia, quasi anonima se confrontata con la maestà e bellezza del Duomo. Anche l’interno è spoglio, in stile monastico, risultato di molti rifacimenti avvenuti nei secoli. Eppure la piccola chiesa è da secoli nel cuore dei siracusani perché Santa Lucia nacque a Siracusa dove fu martirizzata nel 304.
Nelle catacombe della chiesa c’è il suo primo loculo, anche se poi le spoglie furono portate nel Santuario a lei dedicato a Venezia.
Nel 1646 le invocazioni alla santa misero fine alla carestia che opprimeva Siracusa: secondo la devozione popolare un miracolo permise l’arrivo di due navi cariche di cereali nel porto di Ortigia.
La chiesa di Santa Lucia alla Badia è famosa per la presenza dell’ultima tela dipinta da Caravaggio che rappresenta proprio il seppellimento di Santa Lucia.
Di ritorno da Malta, in cerca di protezione dall’accusa di essere un assassino, Caravaggio dipinse questo quadro che doveva essere esposto sull’altare della chiesa.
Il punto di vista dello spettatore è al livello del suolo, proprio dove è adagiato il corpo della santa mentre i due seppellitori a destra scavano la fossa. Si trattò di una straordinaria innovazione perché fino a quel momento tutti i pittori avevano ritratto il martirio della santa di Siracusa e mai il suo seppellimento.
Orari di apertura e costo del biglietto della chiesa di Santa Lucia
Orari d’apertura:
Dal martedì alla domenica, dalle ore 11.00 alle ore 16.00
Chiuso il lunedì
Costo del biglietto: gratis
La visita alle catacombe è solo su prenotazione (tel. 0931 64694) e costa 6 €
Il Parco Archeologico della Neapolis
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Il Parco Archeologico di Siracusa si è salvato dallo scempio urbanistico che nei decenni passati ha aggredito la città siciliana. Il Teatro Greco, l’Anfiteatro, l’Orecchio di Dionisio e il Tempio di Gerone e la Tomba di Archimede sono una delle testimonianze archeologiche più importanti d’Europa: questi monumenti sono difesi dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Il Teatro Romano ha conservato intatta la sua forma scavata nella roccia che lo ha difeso dalle spoliazioni di materiale. Poteva contenere migliaia di spettatori: qui Eschilo rappresentò per la prima volta I Persiani e le Etnee.
Una tradizione che dura ancora oggi perché il teatro è usato ogni estate per rappresentazioni teatrali e spettacoli.
Una sorte diversa ha vissuto l’Anfiteatro di 140 metri: una parte della costruzione fu asportata dagli spagnoli che usarono le pietre per costruire i bastioni di difesa di Ortigia.
Come in tutti gli altri anfiteatri romani, qui si tenevano spettacoli con gladiatori e belve. Da non perdere una visita alla latomie presenti nel parco, grosse fessure nella roccia risultato dell’estrazione delle pietre per le costruzioni.
La più grande latomia è quella del Paradiso al cui interno c’è il famoso Orecchio di Dionisio.
Venne definito così da Caravaggio perché ha la forma di un grande padiglione auricolare e perché, secondo la leggenda, il tiranno di Siracusa Dionisio I usava le straordinarie caratteristiche acustiche di questo luogo per ascoltare da molto lontano i discorsi dei prigionieri che teneva qui rinchiusi.
Da non perdere anche una visita alla presunta Tomba di Archimede e alla suggestiva via dei Sepolcri.
Orari di apertura e costo del biglietto del Parco Archeologico
Orari d’apertura:
Tutti i giorni: ore 8.30 – 19.45
In occasione degli spettacoli estivi il Teatro Greco è visitabile fino alle ore 17.30 (ultimo accesso ore 17.00)
Costo del biglietto:
Intero € 10.00
Ridotto € 5,00 (18/25 anni)
Ingresso gratuito ogni prima domenica del mese
Gratis per i membri dell’Unione Europea al di sotto dei 18 anni
Biglietto Cumulativo Parco e Museo “Paolo Orsi” € 13.50 – ridotto € 7.00
Biglietto Cumulativo Parco e Villa Tellaro € 12.00 – ridotto € 6.00
Biglietto Cumulativo Parco e Galleria Bellomo € 13.50 – ridotto € 7.00
Castello Maniace e lungomare di Siracusa
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Una passeggiata a Ortigia conduce, inevitabilmente, al Castello Maniace passando per il meraviglioso lungomare Alfeo, pedonale, scenografico ma anche molto affollato nei mesi estivi.
Lungo questa stradina che un tempo ospitava solo case di pescatori, oggi abbondano bar e ristoranti a pochi metri dal mare.
Questo è il lato di Ortigia da cui si vede il tramonto, quindi di sera si aprono scenari davvero meravigliosi.
Alla fine del lungomare c’è il Castello Maniace che prende il nome dal condottiero bizantino che conquistò Siracusa nel 1038.
In realtà, il Castello così come si vede oggi ha la struttura voluta da Federico II che lo volle a difesa di Siracusa: ha una base quadrata con quattro torri cilindriche ai lati.
Nel corso dei secoli ha ospitato re e regine siciliane, la Camera Reginale ma è stato anche prigione, polveriera e caserma dell’Esercito italiano. Oggi è possibile visitare quel che resta della struttura originaria modificata nei secoli. Da non perdere una visita alla magnifica sala con i pilastri gotici.
Orari di apertura e costo del biglietto del Castello Maniace
Orari ingresso: Lunedì dalle 14.30 alle 19.45, chiusura biglietteria 19,00.
Dal martedì alla domenica dalle 08:30 alle 19:45, chiusura biglietteria 19:00.
Biglietto singolo intero : 4,00 €
Biglietto singolo ridotto: 2,00 €
Le Catacombe di San Giovanni e la Cripta di San Marciano
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Le Catacombe di San Giovanni con l’omonima chiesa sono uno dei monumenti più affascinanti di Siracusa, anche se non tutti i turisti le inseriscono nel loro itinerario.
Siamo nei pressi del Parco Archeologico della Neapolis (vedi punto 4) e qui sorge una basilica a cielo aperto (senza tetto) che nei sotterranei cela uno dei luoghi più antichi di Siracusa: l’acquedotto greco che poi i romani trasformarono in catacombe per ospitare singoli defunti o tombe di famiglia.
Colpisce la linearità della struttura con un lungo sotterraneo (Decumanus Maximus) e 10 stradine laterali (Cardines) che conducono a quattro cappelle (rotonde) circolari, in realtà delle cisterne: sono denominate Antiochia, Marina, Adelphia e dei Sarcofaghi.
La rotonda Marina era la tomba del vescovo Siracosio ed è riconoscibile dai simboli cristiani della barca nella tempesta e del pesce (Ictus). Nella rotonda Adelphia fu ritrovato un prestigioso sarcofago di marmo scolpito con 62 personaggi biblici.
Doveva ospitare il corpo di Adelphia, moglie del proconsole Valerio (IV secolo). Oggi questo sarcofago è visibile al museo regionale “Paolo Orsi” di Siracusa. Un’ulteriore rotonda, detta “cubicolo di Eusebio”, fu allestita come tomba provvisoria per il papa Eusebio (310 d.C.) prima di essere traslato a Roma.
Come la chiesa in superficie, di cui non resta molto, anche le catacombe hanno subito nel corso dei secoli la profanazione e la spoliazione da parte di molti conquistatori. Tornati “alla luce” da non perdere la Cripta bizantina dove fu sepolto san Marciano, primo vescovo di Siracusa che, avrebbe fondato a Siracusa la prima comunità cristiana del mondo occidentale.
Sono visibili i resti della pavimentazione, colonne e capitelli ionici. I Normanni aggiunsero quattro capitelli in marmo raffiguranti gli Evangelisti e degli splendidi affreschi ancora perfettamente visibili.
Orari di apertura e costo del biglietto delle Catacombe di San Giovanni
Orari di apertura: da martedì a domenica: ore 9,30 – 12,30 e 14.30 – 17.30
Chiusura pomeridiana anticipata di un ora negli orari invernali. Per visitare le Catacombe è obbligatoria la guida. Il percorso prevede: Basilica di S. Giovanni, Catacombe e Cripta di S. Marciano.
Le tariffe sono comprensive di visita guidata.
Costo del biglietto:
Intero € 8.00
Ridotto (under 15 ed over 65) € 5.00
Comitive (pellegrini e scuole): € 3,00
Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa
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I tesori archeologici ritrovati a Siracusa e dintorni sono conservati quasi tutti nelle stanze di questo piccolo ma meraviglioso museo. Dedicato a Paolo Orsi, archeologo che contribuì alla scoperta dei principali siti archeologici di Siracusa, il museo è ospitato a Villa Landolina in un’area verde tra il Parco Archeologico Neapolis e le Catacombe.
Nei due piani del museo si snoda un percorso che parte dal paleolitico e arriva fino alla Siracusa greco-romana.
Nel settore A (storia e protostoria) i due pezzi forti sono il cavalluccio bronzeo (simbolo del museo) e i calchi di due elefanti nani ritrovati nella grotta di Spinagallo a Siracusa.
Nel settore B (colonie greche) ci sono i resti del tempio di Atena (oggi Duomo di Siracusa).
Nel settore C (subcolonie di Siracusa) imperdibile la splendida Kore in trono trovata a Grammichele. Nel settore D che racconta la storia della Siracusa ellenistica, da segnalare la meravigliosa Venere Landolina o “pudica” che ritrae Venere nel momento della nascita.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo Paolo Orsi
Orari: da martedì a sabato 09.00 -18.00
domenica e festivi 09.00 – 13.00
Lunedì chiuso
Il Medagliere:
ma-gio-ve-sa 09.30 – 13.30
me 9.30 – 17.30
Domenica e Lunedì chiuso
Costo biglietto: singolo intero € 8,00; singolo ridotto € 4,00
Biglietto cumulativo con il Parco Archeologico della Neapolis intero: € 13,50; ridotto € 7,00
Museo di Palazzo Bellomo
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Nel cuore di Ortigia c’è questo piccolo ma interessante museo che merita una visita anche solo per il palazzo che lo ospita. Di fondazione sveva, il palazzo è stato convento e poi di proprietà della famiglia Bellomo. Dal 1948 ospita la collezione di opere d’arte siracusane e siciliane dall’epoca bizantina, araba, normanna, fino al XVIII secolo Insieme a Palazzo Orsi (Vedi punto 7) completa il viaggio nella storia dell’arte siracusana.
Al piano terra c’è un cortile con stemmi familiari e cittadini e alcune carrozze storiche perfettamente conservate. Nella pinacoteca c’è il pezzo forte della collezione: l’Annunciazione di Antonello da Messina, fortemente danneggiato ma che ha salvato i due punti più importanti: il volto dell’angelo e quello di Maria che riceve l’Annunciazione. Molto interessante la sezione Sculture con opere di Gagini, Francesco Laurana e Giovan Battista Mazzolo.
Orari di apertura e costo del biglietto del Museo di Palazzo Bellomo
Orari: dal martedì al sabato dalle 9.00 alle ore 19.00.
Domenica dalle 14,00 alle ore 19,30
Chiusura biglietteria mezz’ora prima della fine della visita
Lunedì chiuso
Costo biglietto: singolo intero € 8,00; singolo ridotto € 4,00
Cosa mangiare a Siracusa
9Con il Mediterraneo intorno e i Monti Iblei alla spalle, Siracusa riesce a portare in tavoli prodotti di mare e terra di straordinaria qualità. Un’abbondanza che permette una libertà di combinazioni quasi infinita, che i siracusani hanno trasformato nel tempo in piatti storici ma che non disdegnano di aggiornare con nuovi sapori.
Partiamo dai primi piatti: pasta fritta con le acciughe e mollica abbrustolita (anciova e muddica), ravioli ripieni di pesce, cavatelli (cavateddi) con bottarga di tonno e pomodori ciliegini di Pachino, i lolli, una pasta condita con sugo a base di carne di maiale oppure le fave (Lolli no Maccu).
Tra i secondi primeggia il pesce, con il tonno alla ghiotta, la cernia alla matalotta (olive e capperi) e la zuppa di pesce.
Tra i secondi di carne c’è il coniglio fritto in padella (Cunigghiu a’ stimpirata) e le polpette (purpetti), accompagnati da caponata e verdure varie. Nella pasticceria vince la mandorla, che qui abbonda, usate per la frutta martorana, i biscotti e in parte anche per la giuggiulena (biscotti zucchero e sesamo).
La cassata siracusana differisce da quella tradizionale per la copertura in pan di Spagna al posto della glassa e sono dolci della tradizione i biscotti totò (limone o cioccolato) e la cuccìa, dolce al cucchiaio fatto con grano bollito, ricotta zuccherata, canditi, mandorle e cioccolata fondente. Tra i vini, ricordiamo le 24 DOP di Siracusa tra cui il Siracusa e l’Erolo.
Spiagge e dintorni di Siracusa
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Se visitate Siracusa in primavera ed estate, la tentazione di farsi un bagno nelle limpide acque di Sicilia è inevitabile.
Il modo più semplice è scendere le ripide scale che dal lungomare di Ortigia portano alle spiagge sottostanti.
Se cercate acqua ancora più limpida e spiagge più grandi, a 16 chilometri c’è la spiaggia di Fontane bianche, 3 km di acqua cristallina che prende il nome dalle numerose sorgenti di acqua dolce.
Un po’ più distante (45 km) la riserva di Vendicari con l’omonima spiaggia ex salina e tonnara. Sempre nella riserva c’è Calamosche, incontaminata ma si raggiunge con un chilometro a piedi. Nei dintorni di Siracusa meritano una visita il fotografatissimo borgo di Marzamemi con la colorata e pittoresca piazzetta. Se amate l’arte Noto e l’itinerario del Barocco è lì che vi aspetta in tutto il suo splendore.
Hotel a Siracusa
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