Quando la sagoma di Sorano compare agli occhi nelle dolci colline della Maremma grossetana, la sensazione immediata è quella di trovarsi davanti a un luogo fermo nel tempo.
Per molti è uno stupore simile a quella che si prova davanti ai Sassi di Matera, una città ugualmente “tirata fuori” dai sassi.
Per chi visita questo angolo di Toscana è una sensazione che si ripete anche davanti a Sovana e Pitigliano, gli altri due borghi che insieme a Sorano formano “Le città del tufo”. Siamo nelle terre degli Etruschi, che qui hanno lasciato il loro segno più evidente nel nome del borgo che deriva da “Suri”, il dio etrusco del sole.
E poi nelle “vie cave” misteriosi percorsi alti anche 20 metri scavati nel tufo che oggi formano uno degli itinerari più affascinanti ma poco conosciuti d’Italia. In questa pagina vi consigliamo le cose da fare a vedere a Sorano.
La visita del borgo richiede poche ore ma gli itinerari intorno anche mezza giornata, quindi Sorano è una meta ideale per un week end alla scoperta anche degli altri borghi nei dintorni.
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Il centro storico di Sorano
Si entra nel borgo di Sorano da due porte: Porta di Sopra e Porta dei Merli (o Porta di Sotto). Per visitare il cuore del centro storico è meglio entrare dalla Porta di Sopra, proprio ai piedi della Fortezza Orsini.
La Porta dei Merli, invece, si distingue per lo stemma di famiglia ed è più vicina al Masso Leopoldino. In realtà non fa nessuna differenza entrare da una porta o l’altra, perché il borgo è piccolo ed è bello girovagare senza una meta, tanto si arriva comunque ai due monumenti principali: la Fortezza e il Masso Leopoldino.
La chiesa più importante del borgo è quella di San Niccolò, ampiamente rimaneggiata. Gli angoli da fotografare sono infiniti: le porte, i gatti, i balconcini fioriti, le botteghe con i prodotti artigianali.
Si passa attraverso i tre quartieri del Borgo, del Ghetto e del Lazzaretto in un’atmosfera silenziosa rotta solo dai passi di qualche turista, senza auto, senza inquinamento e senza rumore. Insomma, una cartolina Toscana, una delle più belle.
La Fortezza Orsini
Anche se il nome che la storia ha portato avanti è Fortezza Orsini, sarebbe più corretto chiamarla Fortezza Aldobrandesca. Furono gli Aldobrandi, infatti, a costruire la fortezza che domina Sorano nel XII secolo.
Due secoli dopo fu ereditata dagli Orsini che la resero il centro del loro potere insieme al palazzo di Pitigliano. Al primo sguardo (e dopo la salita per arrivarci!) si capisce perché nel corso dei secoli orvietani, senesi e Stato Pontificio abbiano ripetutamente provato a conquistarla, ma senza risultati.
Si accede alla fortezza attraverso una porta che un tempo era difesa da un ponte levatoio. Da qui una rampa di scale porta ai due livelli della fortezza e poi al castello da cui si aprono scorci magnifici sui tetti del borgo.
Qui vivevano prima gli Aldobrandi e poi gli Orsini. Nella torre ottagonale sono in parte ancora visibili gli affreschi voluti da Niccolò IV degli Orsini che raffigurano lo spartito del madrigale “Io mi son giovinetta” che troviamo nel Decamerone di Boccaccio (IX giornata).
La leggenda vuole che questa fosse la stanza segreta del conte che qui accoglieva le sue giovani amanti. La torre fa parte dell’area più antica della fortezza mentre il palazzo del 1500 non ha retto molto bene ai secoli.
Le sale della torre ospitano il Museo del Medioevo e del Rinascimento, con ceramiche medievali e il Museo Civico Archeologico. Per la visita consigliamo scarpe comode e una giacca, anche d’estate, perché i camminamenti sotterranei hanno una temperatura invernale!
Orari di apertura e costo del biglietto per la Fortezza Orsini
Orari di apertura:
Costo del biglietto: Biglietto Cumulativo € 10,00 che comprende: Fortezza, Parco archeologico “Città del tufo”, Museo Civico, Museo del Medioevo, Polo Museale di Sovana con il Museo di San Mamiliano.
Il Masso Leopoldino
Ancora prima della Fortezza Orsini, a difendere Sorano ci pensava il Masso Leopoldino, che all’inizio si chiamava Rocca Vecchia. Una rupe di tufo livellata dal lavoro umano a cui si accedeva da un unica porta.
Qui si rifugiava la popolazione in caso di attacco: la struttura ospitava anche l’attuale Torre dell’Orologio e la chiesa di Santa Caterina, andata distrutta.
La rocca, infatti, perdeva pezzi uccidendo anche decine di abitanti, soprattutto dopo l’abbandono in seguito alla costruzione della fortezza. Fu Leopoldo II di Toscana a volere i lavori di restauro e di recupero della struttura, che da allora porta il suo nome.
Dove c’era la chiesa oggi c’è una magnifica terrazza che offre una vista spettacolare su tutta Sorano.
La veduta da San Rocco e la Via Cava
Molte delle foto da cartolina di Sorano sono scattate da San Rocco, una rupe che si trova circa un di fronte al Masso Leopoldino che si può raggiungere in auto o attraverso Via Cava di San Rocco.
Si tratta di una zona ancora inesplorata, con molti ambienti scavati nel tufo che gli Etruschi usavano come tomba mentre nel Medioevo erano abitazioni. Sulla rupe c’è la Chiesa di San Rocco edificata tra il 400 e 500 come ex voto per qualche pestilenza.
Alle spalle della chiesa inizia la Via cava di San Rocco che conduce a Porta dei Merli nel borgo di Sorano. Una passeggiata impegnativa ma indispensabile per cogliere lo spirito di questi luoghi e la straordinaria civiltà etrusca.Â
Si può tornare al borgo anche per la strada asfaltata, che di solito è poco trafficata. In questo caso, prima di arrivare al borgo, all’altezza del ponte sul fiume Lente si possono ammirare delle colombaie perfettamente conservate.
Orari di apertura e costo del biglietto per San Rocco e la Via Cava
Orari di apertura: sempre aperto.
Costo del biglietto: gratis.
L’insediamento rupestre di Vitozza
Se volete scoprire dove e come abbiamo vissuto per millenni, è d’obbligo un giro nella frazione di San Quirico con l’insediamento rupestre di Vitozza.
Più di 200 grotte abitate già in epoca etrusco-romana abbandonate solo tre secoli fa. Su alcune grotte sono visibili ancora i nomi dei “residenti” registrati durante il censimento voluto dagli Asburgo-Lorena nel 1700.
Nelle grotte sono visibili le varie evoluzioni delle grotte: i pali dove c’erano i primi letti (per difendersi dagli animali), i forni, le nicchie, le colombaie per l’allevamento dei piccioni, le cisterne per raccogliere l’acqua, le stalle-mangiatoia per gli animali e così via. Nell’insediamento ci sono anche i resti due castelli e tre chiese.
Chi è allenato e preparato con scarpe da trekking, si può risalire il fiume Lente fino alle sorgenti raggiungendo anche il vecchio acquedotto del 1800, il “Fosso del bicchiere” con il laghetto e il ponte.Â
Orari di apertura e costo del biglietto per l’insediamento di Vitozza
Orari di apertura: sempre aperto.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: raggiungere San Quirico a 5 km da Sorano e parcheggiare. L’insediamento è a circa 1 km dalla piazza del paese e si raggiunge attraverso un sentiero ombroso e pianeggiante. Dalla foresteria (edificio moderno in muratura) partono due sentieri ad anello.