10 cose da fare e vedere a Sorrento

Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Sorrento in 1, 2 o 3 giorni.

Sorrento

Posta in pittoresca posizione su una terrazza di tufo sul Golfo di Napoli, Sorrento ĆØ la cittadina piĆ¹ famosa della costiera Sorrentina. Nota localitĆ  di villeggiatura fin dai tempi antichi, Sorrento affascina turisti e visitatori con i suoi scorci mozzafiato, il paesaggio di giardini e agrumeti, le marine, il suggestivo centro storico, unā€™interessante architettura storica e religiosa, lā€™antica tradizione della tarsia e dei merletti.

Decantata dai poeti, celebrata nelle canzoni, immortalata nei dipinti, la bella terra delle sirene ĆØ conosciuta in tutto il mondo ed ĆØ una delle mete preferite del turismo internazionale. Godibile in ogni stagione dellā€™anno, di giorno e di notte,Ā Sorrento, ospitale e allegra, accoglie i visitatori in cerca di sole, storia, arte, cultura e divertimento. Numerose sono le chiese e i palazzi storici, sorprendenti i punti panoramici, caratteristici i vicoli pieni di negozietti e botteghe artigiane, eccezionale la qualitĆ  della sua offerta gastronomica.

Non mancano poi locali, ristoranti e caffĆØ dove trascorrere il tempo libero, i negozi sul corso principale in cui dedicarsi allo shopping, festival e manifestazioni culturali per animare le serate e, naturalmente, attrezzatiĀ stabilimenti balneari dove rilassarsi sotto al sole accarezzati da una piacevolissima brezza marina.Ā Scoprite con noi le 10 cose da vedere e fare assolutamente durante una visita a Sorrento.

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Vallone dei Mulini a Sorrento

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Eā€™ un luogo di grande suggestione naturalistica il Vallone dei Mulini a Sorrento. La formazione di questa profonda fenditura nella roccia risale a circa 35.000 anni fa.

Vallone dei Mulini a Sorrento
Vallone dei Mulini a Sorrento

Il vallone deve la sua origine alla piĆ¹ violenta eruzione della storia dei Campi Flegrei e ai successivi processi di erosione ad opera delle acque che incisero progressivamente il basamento tufaceo.

Quello dei Mulini ĆØ il vallone meglio conservato nella Penisola (ne esistono altri quattro), anche se oggi, purtroppo, se ne puĆ² ammirare solo la parte centrale che si estende da Piazza Tasso alla villa La Rupe e da qui fino alla Porta degli Anastasi.

Il Vallone deve il suo nome alla presenza di un mulino, di cui sono visibili i ruderi, utilizzato fino ai primi del ā€˜900 per macinare il grano. Oltre al mulino, testimonianze storico-artistiche raccontano altresƬ, la presenza al suo interno di una segheria e di un lavatoio pubblico.

La costruzione di Piazza Tasso (1866) decretĆ² la fine delle attivitĆ  nel vallone. Il riempimento della parte terminale del vallone con il conseguente isolamento dellā€™area dal mare, causĆ² un brusco innalzamento del tasso di umiditĆ  che rese invivibile lā€™area.

Il particolare microclima favorƬ invece, lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione erbacea ed arborea che dĆ  al vallone un’area spettrale, soprattutto di sera.

Museo Correale a Sorrento

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ā€œIl piĆ¹ bel Museo di provincia dā€™Italiaā€, cosƬ ĆØ stato definito il Museo Correale con la sua interessante raccolta di arti minori del ā€˜600 e ā€˜700.

Museo Correale a Sorrento
Museo Correale a Sorrento

Il Museo ha sede in quella che fu la residenza settecentesca (Villa alla Rota) dei Correale, conti di Terranova, donata dai fratelli Alfredo e Pompeo Correale alla cittĆ  di Sorrento unitamente alle collezioni familiari di arte pittorica e decorativa per farne un museo aperto al pubblico.

Inaugurato nel 1924, il Museo si articola in 24 sale in cui sono esposti reperti greci, romani e medioevali, arredi del XVII e XVIII secolo, porcellane e maioliche di Capodimonte e di altre manifatture, vetri veneziani, cristalli di Boemia, un gruppo di pastori napoletani del ā€˜700, orologi.

Di rilievo, la bella collezione di mobili e oggetti dellā€™artigianato locale della tarsia, il nucleo dei dipinti napoletani e stranieri (XVII-XVIII secolo) e quelli dei paesaggisti della cosiddetta ā€œScuola di Posillipoā€ (Giacinto Gigante, Anton Plitoo, Teodoro DuclĆØre), alcune edizioni delle opere di Torquato Tasso. Da non perdere, il bel giardino che circonda il palazzo e la terrazza- belvedere a picco sul golfo di Napoli.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo Correale

Orari di apertura:

da martedƬ a sabato: 9:30 ā€“ 18:30
domenica e festivi: 9:30 ā€“ 13;30
Chiuso: lunedƬ

Costo del biglietto : Intero 7 ā‚¬.

Come arrivare: a piedi in Via Correale 50.

Chiesa di San Francesco a Sorrento

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A pochi metri dalla Villa Comunale, sorge ilĀ complesso conventuale di San Francesco dā€™Assisi formato dalla chiesa, dal chiostro e dal monastero. Nel XIV secolo i frati francescani fecero erigere, sul sito dellā€™antico oratorio fondato da Santā€™Antonino, una chiesa in seguito modificata in stile barocco.

Chiesa di San Francesco a Sorrento
Chiesa di San Francesco a Sorrento

Completamente rimaneggiata agli inizi del XVIII secolo, essa conserva lā€™architettura di quellā€™epoca ad eccezione della facciata in marmo bianco risalente al 1926, e della porta intarsiata del Cinquecento.

Lā€™interno ad unica navata con ricche decorazioni in stucco, conserva una statua lignea seicentesca di San Francesco e, sullā€™altare maggiore, la tela con San Francesco che riceve le stimmate (1735) di Antonio Gamba, allievo del Solimena.

Vicino alla chiesa sorge il monastero benedettino fondato nel VII secolo e ceduto ai frati Conventuali nel XIV secolo che ancora oggi ne abitano una parte.

Di rilievo il chiostrino trecentesco con la sua struttura ad archi, fusione armoniosa di stili diversi dovuta ai restauri delle varie epoche, con pittoresca collocazione di piante e fiori. Oltre che per la bellezza, il chiostro ĆØ famoso per ospitare mostre dā€™arte, esposizioni nonchĆ© gli eventi musicali dellā€™Estate sorrentina.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Chiostro di San Francesco

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 7.00 alle 19.00.

Costo del biglietto: gratis.

Come arrivare: il Chiostro di S. Francesco si trova in via di S. Francesco 12.

Piazza Tasso a Sorrento

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Attraversata dal vivacissimo Corso Italia, Piazza Tasso ĆØ la piazza principale di Sorrento, cuore della vita cittadina, emblema di una realtĆ  turistica di fama internazionale.

Panorama da Piazza Tasso a Sorrento
Panorama da Piazza Tasso a Sorrento

In origine, la piazza era chiamata Largo del Castello in virtĆ¹ del castello fattovi costruire da Ferdinando dā€™Aragona nel XV secolo. Con la trasformazione urbanistica operata nel XIX secolo che segnĆ² la scomparsa del castello, dellā€™antica cinta muraria cinquecentesca e dellā€™antica Porta del Piano, la piazza assunse il suo aspetto attuale.

Intitolata al piĆ¹ illustre cittadino di Sorrento, Torquato Tasso, al quale ĆØ dedicato anche un monumento, opera dello scultore Gennaro CalƬ, la piazza ĆØ ornata dalla statua di Santā€™Antonino Abate, patrono della cittĆ .

Tra gli edifici che circondano la piazza, Ā spiccano la casa Correale con un bel cortile maiolicato (lato meridionale), laĀ chiesa di Santa Maria del Carmine con la sua ricca facciata barocca e lā€™elegante Grand Hotel Vittoria (lato nord), famoso per aver ospitato nel 1921 il grande Enrico Caruso.

Nella suite che porta il nome del tenore, con vista spettacolare sul mare, Lucio Dalla scrisse una notte la canzone “Caruso”. Lungo il lato nord, una terrazza si affaccia su una stretta e spettacolare gola di tufo attraversata da una stradina che conduce alla Marina Piccola.

Basilica di Sant'Antonino a Sorrento

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Santā€™Antonino ĆØ ā€œPatrono, Avvocato e Padreā€ di Sorrento e della penisola. Al Santo che protegge la cittĆ  da calamitĆ , epidemie ed al quale sono attribuiti numerosi miracoli, ĆØ dedicata la basilica nellā€™omonima piazza.

Basilica di Sant'Antonino a Sorrento
Basilica di Sant’Antonino a Sorrento

Costruita probabilmente intorno allā€™anno Mille sullā€™oratorio presso il sepolcro del Santo, nei secoli successivi la chiesa fu oggetto di restauri e rimaneggiamenti che concorsero a conferirle lā€™attuale veste barocca.

Allā€™ingresso della basilica due ossa di cetaceo ricordano il prodigio piĆ¹ celebre compiuto da Santā€™Antonino, ovvero quello di aver salvato un bambino che era stato inghiottito da una balena.

Lā€™interno ĆØ articolato in tre navate divise da dodici colonne (6 per lato), in parte provenienti dalle ville di epoca romana. Il soffitto della navata centrale ĆØ decorato con tre tele di Giambattista Lama (1734): al centro ĆØ raffigurato Santā€™Antonino nellā€™atto di liberare dal demonio la figlia di Sicardo, principe di Benevento; nei tondi laterali sono rappresentati i santi Gaetano Thiene e Andrea Avellino. Dalle navate laterali si scende nella Cripta con volta poggiante su otto colonne di spoglio.

Al centro dellā€™ipogeo vi ĆØ lā€™altare su cui si trova la statua di Santā€™Antonino alle cui spalle cā€™ĆØ la lampada perenne ad olio. In ricordo di uno dei miracoli compiuti dal Santo, ĆØ devozione per i fedeli segnarsi con lā€™olio di cui ĆØ unta la lamina dā€™argento del retro della statua.

Sotto lā€™altare sono conservate le spoglie del Santo patrono; alle pareti una ricca collezione di ex voto, dono dei marinai scampati ai naufragi, e quadri raffiguranti miracolosi salvataggi.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Chiesa di Sant’Antonino

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 7.00 alle 19.00.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: a piedi in Piazza Santā€™Antonino.

Duomo di Sorrento

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Riedificata nel XV secolo in stile romanico su un antico luogo di culto, la cattedrale dedicata ai Santi Filippo e Giacomo ĆØ stata oggetto di vari interventi di restauroĀ che ne hanno mutato completamente lā€™aspetto, fino al rifacimento della facciata nel 1924.

Il Duomo di Sorrento
Il Duomo di Sorrento

Lā€™unico elemento originario ĆØ il portale marmoreo laterale (1479) che mostra nellā€™architrave gli stemmi di Sisto IV, della casa dā€™Aragona e dellā€™Arcivescovo De Angelis.

Lā€™interno a croce latina e tre navate, ĆØ ornato nei soffitti da tele barocche di Oronzo e Nicola Malinconio e di Giacomo del Po, e conserva opere di grande valore.

Nella prima cappella, oltre al battistero nel quale fu battezzato Torquato Tasso, si trova un magnifico rilievo marmoreo del Redentore del 1522 incorniciato da dodici formelle trecentesche.

Nella navata centrale si possono ammirare il trono arcivescovile e un pulpito impreziosito da una ā€œMadonna col Bambino e i due San Giovanniā€ di Silvestro Buono (1580), entrambi cinquecenteschi; nel presbiterio, il coro ligneo ĆØ un notevole esempio di tarsia sorrentina dei primi del Novecento.

Infine, nella Cappella del Santissimo Sacramento, un pregevole Crocifisso ligneo del ā€˜400 sovrasta lā€™altare seicentesco con putti laterali di bottega di Domenico Antonio Vaccaro. A pochi metri dal Duomo, sul Corso Italia, si affaccia il rosso campanile a cinque piani. La parte basamentale e i primi tre piani risalgono, con molta probabilitĆ  allā€™XI secolo, la parte superiore con lā€™orologio in ceramica invece, sono stati realizzati nel Settecento.

Orari di apertura e costo del biglietto per la Cattedrale

Orari di apertura: tutti i giorni dalle 7.00 alle 19.00.
Costo del biglietto: gratis.
Come arrivare: a piedi lungo Corso Italia.

Sedile Dominova a Sorrento

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Edificata nel XIV secolo come Domus Novae (da cui Dominova), la piccola costruzione quadrata nel centro storico di Sorrento, ĆØ lā€™unica testimonianza in Campania degli antichi sedili nobiliari, le istituzioni medievali deputate allā€™amministrazione della res pubblica.

Il Sedile Dominova a Sorrento
Il Sedile Dominova a Sorrento

Il Sedile Dominova, che riflette unā€™architettura di tipo rinascimentale frutto dei numerosi rimaneggiamenti operati nel tempo che ne hanno cancellato lā€™aspetto originario, si presenta come una loggia ad arcate chiusa ai due lati da balaustre mentre scenografici affreschi prospettici decorano le pareti degli altri due.

Al suo interno si possono ammirare alcuni affreschi, uno dei quali riproduce lo stemma di Sorrento circondato dagli angeli.

La loggia ĆØ sormontata da una cupola seicentesca in maioliche verdi e gialle. Nella volta della cupola sono raffigurate le insegne araldiche delle famiglie nobili che facevano parte del Sedile. La saletta attigua alla loggia, utilizzata dalle famiglie nobili del tempo per riunioni non pubbliche, ĆØ dal 1895 sede della SocietĆ  Operaia per il Mutuo Soccorso.

Piazza della Vittoria

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Una terrazza affacciata sul mare, Piazza della Vittoria invita a sedersi sulle panchine all’ombra degli alberi mentre si apprezza la vista (e la vita). Rilassati e goditi il panorama sul Golfo di Napoli, Marina Grande e il Vesuvio: prendi in mano lo smartphone e scatta qualche selfie da varie angolazioni.

I sorrentiniĀ  dicono “abbasc’ o monument” (giĆ¹ al monumento) per indicare un punto di riferimento della piazza, il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale, opera dell’artista di origine calabrese Francesco Jerace realizzata agli inizi del Novecento. La statua raffigura la Vittoria Alata che ha dato il nome alla piazza e che ha alle spalle la stele verticale con sopra incisi i nomi dei caduti sui quattro lati.

Questa zona del centro ĆØ conosciuta anche perchĆ© ospita due tra gli hotel piĆ¹ romantici e panoramici di Sorrento: se hai pensato di concederti un lusso, sperimenta la colazione in Villa Pompeiana al Bellevue Syrene o prenota una suite all’Imperial Hotel Tramontano dove hanno pernottato illustri letterati e artisti.

Da Piazza della Vittoria si imbocca la strada pedonale che porta a Marina Grande e a due passi troviamo la Villa Comunale e la Chiesa di San Francesco. Nelle immediate vicinanze, Piazza Torquato Tasso dedicata al piĆ¹ illustre cittadino di Sorrento e all’angolo conĀ  Via Vittorio Veneto, cā€™ĆØ il luogo dove Henrik IbsenĀ  scrisse la commedia “Spettri” nel 1881 durante il suo soggiorno a Sorrento. Per individuarla, prova a cercare la targa commemorativa sulla facciata dellā€™Hotel Imperial Tramontano.Ā Ā 

Marina Grande e Marina Piccola a Sorrento

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Pittoresco borgo marinaro al quale si accede percorrendo una stradina a gradoni di pietra ed attraversando lā€™antica Porta greca, Marina Grande conserva il fascino del villaggio di pescatori che fu un tempo con le sue case colorate, le barche e le reti tirate sulla riva.

Marina Grande a Sorrento
Marina Grande a Sorrento

Il borgo, reso celebre dal film con Vittorio De Sica e Sofia Loren ā€œPane, Amore, e ā€¦ā€, offreĀ caratteristici localini, ristoranti e stabilimenti balneari.

Nulla rimane invece, dei cantieri che in passato proprio in questo luogo, realizzavano i famosi ā€œgozzi sorrentiniā€, imbarcazioni di legno a remi e a vela, adatte per la pesca. Il 26 luglio nella marina si festeggia Santā€™Anna, protettrice del borgo, a cui ĆØ dedicata la chiesa.

Marina Piccola ĆØ il porto di Sorrento, importante approdo di traghetti e aliscafi, posto non lontano dalla centralissima Piazza Tasso. Il porto, ubicato in una bella insenatura, un tempo era chiamato Marina di Capo Cervo dal nome del promontorio che lo sovrasta.

I lavori per la sua costruzione (1912) trasformarono lā€™aspetto originario del luogo che sopravvive unicamente nella piccola cappella dedicata a Santa Maria de Soccorso e alle anime del Purgatorio. Al lato del porto si trovano gli stabilimenti balneari che spesso, a causa delle ridotte dimensioni dellā€™arenile, sono realizzati su palafitte sullā€™acqua.

Il Museo della Tarsia lignea

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Il Museo della Tarsia Lignea si trova nel cuore antico di Sorrento, sui due piani del restaurato Palazzo Pomarici Santomasi. Questo piccolo ma bellissimo museo ospita preziosi pezzi d’arredo, che vanno dal 400 al 800, dei maestri artigiani, nazionali e sorrentini, realizzati con la tecnica della tarsia lignea.

La tecnica dell’intarsio ĆØ ancora usata da circa settecento esperti artigiani che continuano la tradizionale e storica lavorazione, con un rinnovamento del design e delle fasi di lavorazione.

Il fondatore del museo, l’architetto Alessandro Fiorentino, ama definirlo un “Museo Bottega” perchĆ© al suo interno vengono ripercorse le tecniche di lavorazione, dal “mosaico al ricaccio”, e vengono illustrati i materiali adoperati, le foto d’epoca che ritraggono gli artigiani nelle varie fasi di lavorazione e i temi decorativi, con l’esposizione di pezzi autentici.

Un allestimento tecnico e artistico, che trova il suo momento piĆ¹ suggestivo al secondo piano dove vi ĆØ una riproposizione di angoli e ambienti ottocenteschi delle case nobili sorrentine, con meravigliosi “segreter,” studi, spazi relax, camere da letto, pezzi singolari come i contenitori di giochi collettivi e nuove strutture contemporanee realizzate da alcuni dei piĆ¹ importanti designer nazionali e internazionali come Sawaya, Portoghesi, Alison, Morandini, Mendini, Fiorentino e D’Alisi.

Inoltre la collezione del museo include una serie di dipinti di artisti italiani e stranieri dell’800 come Pitloo, Carelli, Colemann, la Volpe, Scedrin, insieme con stampe e foto d’epoca.

Orari di apertura e costo del biglietto per il Museo della Tarsia di Sorrento

Orari di apertura del Museo: tutti i giorni dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00 dal 1 aprile al 31 ottobre; tutti i giorni dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00 dal 1 novembre al 31 marzo. Chiuso il lunedƬ e nelle festivitƠ nazionali.

Costo del biglietto: comprensivo della guida ĆØ ā‚¬ 8 per persone singole, ā‚¬ 5 per gruppi di minimo 15 persone con prenotazione obbligatoria.

Come arrivare al Museo: il Museo Bottega della Tarsia Lignea si trova a Sorrento nel Palazzo Pomarici Santornasi in via San Nicola n. 28.

Cosa mangiare a Sorrento

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Che si tratti di ristoranti ā€œstellatiā€ o di caratteristiche trattorie, a Sorrento la cucina ĆØ arte. La gastronomia sorrentina ha una tradizione antichissima ispirata al rispetto della qualitĆ  e della genuinitĆ  delle materie prime, frutto di una natura prodiga e di un clima mite.

Cosa mangiare a Sorrento
Cosa mangiare a Sorrento

Ingredienti naturali, prodotti locali (olio, vino, ortaggi, noci, formaggi, limoni) e varietĆ  di cibo son alla base delle specialitĆ  piĆ¹ apprezzate della cucina sorrentina, basata su sapori e profumi del mare e della montagna.

Tra i piatti piĆ¹ famosi, meritano menzione i leggendari ā€œgnocchi alla sorrentinaā€ con pomodoro, basilico e fiordilatte filante, i cannelloni alla ricotta, lā€™aragosta lessata o cotta nel pomodoro, la parmigiana di melanzane, i gamberi saltati in padella o fritti con una leggera impanatura, il polpo in casseruola.

Pietanze semplici ma dal gusto inimitabile che ben si accompagnano ad un Sorrento bianco o rosso. Dulcis in fundo, la pasticceria locale, dominata dal profumo degli agrumi: sorbetto al limoncello, delizia al limone (pan di Spagna rivestito e ripieno di una soffice crema al limone), babĆ  al sapore di limoncello la fanno da padroni.

Ottimi anche il gelato caldo (il semifreddo locale), le zeppole (bignĆØ fritti ripieni di crema), la sfogliatella e i ā€œfollovielliā€, fagottini di vite ripieni di uva passita cotti nel forno a legna. E per digerire non cā€™ĆØ niente di meglio che un buon limoncello prodotto artigianalmente in loco, servito freddo in piccoli bicchieri, anchā€™essi freddi, o un nocino, lā€™altro liquore tipico di Sorrento.

Dove dormire a Sorrento

HDa quasi due secoli meta turistica di eccellenza per nobili, artisti e gente comune, Sorrento ha una ricettivitĆ  turistica ampia e di buon livello con prezzi per tutte le tasche.

Dove dormire a Sorrento
Dove dormire a Sorrento

Ci sono molti hotel e pensioni e una gran quantitĆ  di Bed and Breakfast sia nel centro storico, sia nelle immediate vicinanze. Sorrento ĆØ piccola, quindi in qualsiasi parte si alloggi non ĆØ necessario usare l’auto per spostarsi. La cittadina ĆØ meta di un turismo internazionale tutto l’anno, e durante l’alta stagione (Pasqua, Natale, ponti e vacanze estive, non ĆØ facile trovare un posto libero a buon prezzo. Una buona alternativa sono gli hotel e, soprattutto, i B&B sparsi lungo la Costiera Sorrentina. In tutti i casi consigliamo di prenotare un po’ in anticipo.

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Nel cuore antico di Sorrento, sui due piani del restaurato Palazzo Pomarici Santomasi,Ā si trova la ricca collezione di mobili e oggetti del caratteristico artigianato sorrentino del Museo della Bottega della Tarsia Lignea, con preziosi pezzi d'arredo, che vanno dal 400 al 800, dei maestri...